Il toponimo riflette il latinovivārium "vivaio", "luogo dove si coltivano le piante", condividendo l'origine con quello di Vivaro Romano, nel Lazio. È attestato sin dal 1123 come 'Vivar.[6]
Storia
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 luglio 1954.
«D’argento, al maschio di rosso, merlato di tre pezzi alla guelfa, uscente dalla punta, caricato da una crocetta di San Giovanni del campo, accompagnato da due filettiin palo e sormontato da tre stelle male ordinate, il tutto d’azzurro.[7]»
Il gonfalone è un drappo partito d’azzurro e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa parrocchiale del capoluogo
La parrocchiale di Vivaro fu edificata nel XIX secolo, ma le sue origini sono ben più antiche.
A Vivaro, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[11].
La lingua friulana che si parla a Vivaro rientra fra le varianti appartenenti al friulano occidentale[12].
^ Carla Marcato, Vivaro, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 713, ISBN88-11-30500-4.