Primo esempio di addestratore a getto di seconda generazione e primo ad essere equipaggiato di motore turboventola, l'Albatros sostituì gradualmente il precedente L-29 Delfín rimanendo in produzione dal 1970 al 1997 ed eguagliandone il successo con oltre 2 900 esemplari realizzati[2][3]. Successivamente fornì la base per ulteriori sviluppi che si concretizzarono nei modelli L-59 Super Albatros ed Aero L-159 ALCA caratterizzati dall'incremento nelle prestazioni complessive. Analogamente ai pari ruolo contemporanei di produzione occidentale, alla versione da addestramento ne venne affiancata una da attacco leggero dotata di armamento.
Storia del progetto
Il progetto dell'L-39 Albatros si deve ad uno specifico requisito, denominato "C-39" (C per cvičný - addestratore), emesso negli anni sessanta per la fornitura di un addestratore che avesse il compito di sostituire l'L-29 Delfín nelle scuole di volo delle varie aeronautiche militari del blocco sovietico[2]. La cecoslovacca Aero Vodochody, che nello sviluppo ricevette un significativo supporto dall'Unione Sovietica, realizzò un velivolo predisposto per poter essere velocemente convertito in un aereo da attacco leggero con compiti di supporto alle truppe a terra, una soluzione questa, già adottata da concorrenti occidentali quali il britannicoHawker Siddeley Hawk o l'italianoAermacchi MB-339.
Il prototipo venne approntato nel 1968 e portato in volo per la prima volta il 4 novembre dello stesso anno[2].
Tecnica
L'L-39 è costruito per compiti di esplorazione e addestramento ed è caratterizzato da un aspetto diventato uno standard nel campo degli addestratori di recente produzione; abitacolo biposto in tandem con il posteriore rialzato destinato all'istruttore, dimensioni compatte, ala con valori angolari di freccia e diedro vicini allo zero per favorirne le caratteristiche di alta manovrabilità e di volo acrobatico.
La fusoliera è realizzata in leghe metalliche e materiali compositi, con la parte anteriore in fibra di vetro che incorpora l'abitacolo a due posti in tandem, l'anteriore riservato il pilota ed il posteriore, rialzato per favorire la visibilità fronte volo, per l'istruttore, accessibile dal tettuccio apribile separatamente ed incernierato a destra.
L'ala, montata bassa, era dotata di una freccia alare appena pronunciata, con pianta a doppio cono (double-taper) ed allungamento alare relativamente basso. Ad essa sono integrati, in maniera permanente, due serbatoi dalla capacità di 100 L ciascuno.
Il modello basico aveva solo due piloni per un massimo di 500 kg di carico, ma dopo di questo, denominato L-39C, arrivò l'L-39ZO con quattro piloni per 1 100 kg, poi l'L-39ZA che aggiungeva anche un cannone da 23 mm con appena 150 colpi.
Impiego operativo
Molti paesi esteri hanno approfittato dell'economicità dell'Albatros e ne hanno acquistati in quantità. Negli Stati Uniti d'America è un jet popolarissimo, in quanto costituisce il minimo indispensabile per dare l'ebbrezza del volo a reazione, con un consumo dichiarato di soli 380 litri di cherosene l'ora.[4]
La sua evoluzione ha portato all'L-59 e all'L-159, con elettronica e motore molto potenziati, al punto che l'ultimo di questi è stato prodotto anche in modelli da combattimento veri e propri (sempre biposto).
versione monoposto per il traino del bersaglio KT-04, prodotta in 8 esemplari. Gli esemplari erano dipinti in un insolito schema giallo e bianco per facilitare la loro distinzione dal bersaglio.[5]
L-39ZO (Z per Zbraně - armato)
versione da attacco leggero caratterizzata dall'adozione di 4 piloni subalari e dalla struttura alare rinforzata.
L-39ZA
significativo sviluppo della versione L-39ZO caratterizzata da un carrello d'atterraggio irrobustito, una maggiore capacità di carico bellico e l'adozione di un cannone automatico binato GSh-23L da 23 mm posizionato in un pod sotto l'abitacolo.
L-39Z/ART
versione per l'esportazione richiesta dalla Thailandia e dotata di avionica israeliana Elbit Systems.
L-39MS
versione da addestramento, ulteriore sviluppo del progetto originale ridenominata successivamente L-59 Super Albatros.
versione ammodernata dotata di importanti aggiornamenti quali una nuova avionica, motore Williams International FJ44-4M, nuovo sistema di controllo del volo che deve ottimizzare le più avanzate caratteristiche aerodinamiche del velivolo, esteso ricorso ai compositi e l’adozione di un canopy a pezzo singolo, con una nuova disposizione delle 2 postazioni e che offre una maggiore visibilità per i piloti.[3][6] Altra caratteristica principale dell’L-39NG è l’adozione della nuova ala bagnata che ha consentito di rimuovere i serbatoi alle estremità alari conferendo al velivolo maggiore manovrabilità e minore drag aerodinamico a tutto vantaggio pure dell’autonomia.[6] La nuova versione ha volato per la prima volta nel 2015 ed è stata proposta sia quale retrofit per le centinaia di L-39 ancora esistenti, sia quale eventuale nuova produzione.
A maggio 2023 è stato firmato un contratto con la cecaAero Vodochody con il quale i 4 L-39C ancora in organico saranno aggiornati allo standard L-39CW.[20][21] L'aggiornamento (inizio previsto per la seconda metà del 2023) prevede revisione delle cellule, nuova avionica e motori statunitensiWilliams FJ44-4M, che li porterà ad uno standard simile al nuovo Aero L-39NG.[20][21][22]
36 L-39ZA consegnati a partire dal 1986.[31][32] A fine gennaio 2023 i primi due dei sei esemplari in ancora in servizio sono stati inviati in Repubblica Ceca per essere sottoposti ad un programma di aggiornamento che comprende: revisione dei motori, sostituzione dell'avionica russa originale con quella occidentale, nuove apparecchiature di navigazione, comunicazione, identificazione e registrazione.[33]
2 L-39C ricevuti di seconda mano consegnati dalla Russia ad agosto 2022; più 6 L-39C, ricevuti in due lotti da tre esemplari ad aprile ed il 15 maggio del 2023.[36][37]
Un numero compreso tra 8 e 13 L-39C ricevuti tra il 1996 ed il 2000.[48] 13 L-39C in servizio al marzo 2021, 8 dei quali vengono sottoposti ad aggiornamento dalla ceca Aero Vodochody; due riconsegnati a marzo e due ad aprile 2021.[49][50][51] Ulteriori 4 aerei riconsegnati ad ottobre 2021.[52] Secondo altre fonti, sarebbero 25 gli esemplari consegnati e 18 quelli in servizio al marzo 2022.[53]
4 L-39ZA di seconda mano ricevuti dalla Russia il 9 agosto 2022.[56] Ulteriori 5 consegnati il 19 gennaio 2023.[57][58] 4 L-39C consegnati ed entrati in servizio il 16 marzo 2023.[59][60] Secondo altre fonti, in totale sarebbero 17 gli esemplari consegnati.[61]
37 L-39ZA/ART (versione occidentalizzata dell'Aero L-39 Albatros, equipaggiato con avionica israeliana) consegnati a partire dal 1994 e tutti ritirati dal servizio il 31 marzo 2021.[68][69][70][71] Tre esemplari sono stati venduti alla società privata olandese AEC Skyline a fine ottobre 2024.[11]
3 L-39ZO ex Aeronautica libica ricevuti nel 1987, 4 L-39ZA ex Aeronautica bulgara ricevuti nel 2002 e revisionati in Ucraina una prima volta nel 2009/2010 ed una seconda volta nel 2019/2020.[74] Un singolo L-39ZO ex tedesco orientale acquistato sul mercato civile e, nel 2018, 3 ex L-39ZA bulgari e uno ex Aeronautica rumena si sono uniti alla flotta dopo essere stati revisionati e modernizzati da OAZ in Ucraina.[74] Nel corso degli anni sono stati acquisiti anche altri due L-39, ed al marzo 2020 erano 14 gli esemplari in organico, anche se gli aerei visti in alcune occasioni non erano più di sette.[74]
24 L-39ZO ex Germania Est acquistati nel 1993 (quattro utilizzati come fonte per parti di ricambio), entrati in servizio a partire dal 3 marzo 1994 e ritirati dal servizio il 25 novembre 2009.[41][75][76] vedi ancheAero L-39NG
un Albatros L-39C è in gestione all'associazione sportiva Jet Fighter Training presso l'Aeroporto "Corrado Gex" di Aosta(attualmente sottoposto a fermo amministrativo)
L'associazione francese Fly&Fun[83] utilizza l'Albatros L39 per effettuare voli a pagamento per promuovere la conoscenza e stimolare la passione per il volo acrobatico.
(EN) L-39 Enthusiasts, su l39.com. URL consultato il 5 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2009).
(RU) L-39C Albatros, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 5 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2008).
Sito Breitling, Sezione Air Time sito Breitling, su breitling.com. URL consultato il 17 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2011).