Ananas comosusL'ananas o ananasso[1] (Ananas comosus (L.) Merr.) è una pianta della famiglia delle Bromeliaceae[2], originaria di Brasile, Bolivia, Paraguay e Cuba. DescrizioneL'ananas è una pianta erbacea perenne, che cresce fino a 1,5 m di altezza in media, anche se a volte può essere più alta. La pianta ha uno stelo corto e tozzo con foglie resistenti, spinose e cerose che possono raggiungere una lunghezza di 1 m. Durante la produzione dei suoi frutti, solitamente produce fino a 200 fiori, anche se alcune cultivar con frutti di grandi dimensioni possono superare questo numero. Una volta fioriti, i singoli frutti si uniscono per creare un'infruttescenza chiamata sorosio. Dopo la produzione del primo frutto, nelle ascelle fogliari del fusto principale vengono prodotti dei germogli laterali. Questi polloni possono essere rimossi per la propagazione o lasciati per produrre frutti aggiuntivi sulla pianta originale.[3] Nel primo anno di crescita, l'asse si allunga e si ispessisce, portando numerose foglie disposte a spirale stretta. Dopo 12-20 mesi, lo stelo cresce fino a formare un'infiorescenza a forma di spiga lunga fino a 15 cm di lunghezza con oltre 100 fiori trimeri disposti a spirale, ciascuno sotteso da una brattea. In natura, gli ananas vengono impollinati principalmente dai colibrì.[4][5] Alcuni ananas selvatici vengono visitati e impollinati di notte dai pipistrelli.[6] Nella coltivazione, poiché lo sviluppo dei semi diminuisce la qualità del frutto, l'impollinazione viene eseguita a mano e i semi vengono conservati solo per la riproduzione.[4] Nelle Hawaii, dove gli ananas venivano coltivati e inscatolati industrialmente per tutto il XX secolo,[7] l'importazione di colibrì era proibita.[8] Gli ovari si sviluppano in bacche, che si fondono in un frutto grande, compatto e multiplo. Il frutto di un ananas è solitamente disposto in due eliche interconnesse, spesso con 8 in una direzione e 13 nell'altra, ciascuna delle quali è un numero di Fibonacci.[9] L'ananas svolge la fotosintesi CAM,[10] fissando l'anidride carbonica di notte e immagazzinandola come acido malico, per poi rilasciarla durante il giorno favorendo la fotosintesi. TassonomiaSono state descritte le seguenti varietà:[2]
UsiL'ananas è utilizzato anche in farmacia. Dalla pianta si estrae il principio attivo chiamato bromelina che è un importante antinfiammatorio proteolitico.[11] L'ananas ha un effetto diuretico: combatte la ritenzione dei liquidi ed è un buon digestivo e possiede un'azione antinfiammatoria sui tessuti molli. Viene usato nelle terapie contro la cellulite.[12][13] In cucina viene usato sia per la preparazione di secondi piatti, come il pollo in agrodolce, sia per la preparazione di dolci. Nelle analisi diagnostiche il succo di ananas (assunto per via orale) è utilizzato in radiologia come mezzo di contrasto per gli esami di colangiografia in risonanza magnetica al posto di alcune costose sostanze di sintesi. Studi scientifici pubblicati a partire dal 2004[14], verificati nel 2007[15] e 2012[16] hanno dimostrato l'efficacia del succo dal punto di vista tecnico medicale. L'esperienza pratica del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, dove il succo d'ananas è stato utilizzato continuativamente per due anni, ha altresì evidenziato ottimi risultati sia dal punto di vista dei pazienti che dal punto di vista della spesa. Infatti il succo risulta molto più gradevole del farmaco che veniva utilizzato in precedenza e in tema di revisione della spesa pubblica è stato possibile risparmiare nel 2014 circa 14000 €[17], contenendo la spesa a poche centinaia di euro all'anno per l'acquisto del succo. Produzione
L'ananas nelle artiAl Museo Nazionale Romano di Roma, presso la sede di Palazzo Massimo alle Terme, al terzo piano è conservato un pavimento a mosaico di epoca romana la cui datazione è collocabile fra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C. Vi è raffigurato un cesto di frutta, tra cui spicca una figura dalle forti somiglianze con l'ananas, con il tipico colore, la caratteristica infiorescenza a spiga e le scaglie. Ad incuriosire è proprio la possibile presenza di un frutto originario dell'America tropicale, giunto in Europa solo dopo i viaggi di Cristoforo Colombo. Un'interpretazione più plausibile è che l'autore abbia voluto raffigurare una pigna con un ciuffo di aghi di pino. Si parla anche di una specie di raro Ananas africano. Note
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