Donna Anna nacque nel luglio del 1610[senza fonte] in una delle più antiche, importanti ed influenti famiglie nobiliari del Regno di Napoli, quella dei Carafa, ed apparteneva ad uno dei due rami cadetti principali, quello dei Carafa della Stadera.
Tramite la madre, invece, Anna poteva vantare la parentela con un quarto ed ennesimo papa, poiché Elena era figlia di una nipote di papa Clemente VIII.
Erede universale
Il fratello primogenito di Anna, Onofrio, morì intorno ai due anni di vita nel 1607 e ben presto anche l'altro fratello, Giuseppe, e il padre stesso moriranno prematuramente.
Alla morte di tutti e tre i maschi più prossimi della sua famiglia, i nonni di Anna erano ancora entrambi in vita. Per questo lei si ritrovò a rimanere l'unico membro ancora vivente dell'illustre dinastia Carafa del ramo dei Principi di Stigliano e Duchi di Mondragone. Fu così designata come erede universale delle enormi fortune dei nonni.
Luigi Carafa morì il 22 gennaio 1630 a 62 anni. Qualche anno dopo lo seguì anche la moglie Isabella Gonzaga, il 10 febbraio 1637 a 72 anni.
Così, alla morte dei nonni, Anna si ritrovò a possedere grosse fortune, molti titoli e molti feudi, tra cui i più illustri erano il Ducato di Sabbioneta, il Principato di Stigliano, il Ducato di Mondragone e la Contea di Fondi.
Il possesso feudale del ducato di Sabbioneta venne da lei mantenuto a vita ma non il titolo ducale, che passò su disposizione imperiale a Scipione Gonzaga, primo principe di Sabbioneta. La sovrana amministrò i territori con fermezza e disinvoltura utilizzando a proprio favore molte prerogative feudali, mentre il consorte opprimeva con tasse e imposizioni i sudditi napoletani.[2]
Relazioni prematrimoniali
Nel 1630 la nobildonna visse una relazione amorosa con il conte di Soriano, Francesco Maria Domenico Carafa.[3]
In seguito stabilì un'altra relazione amorosa con il poeta Giuseppe Storace d'Afflitto, che poi tradì.[4]
Matrimonio e vita adulta: la Viceregina di Napoli
Infatti, Anna andò in sposa nel giugno 1636 (a 26 anni) al nobile spagnolo DonRamiro Felipe Núñez de Guzmán, II duca di Medina de las Torres e II marchese di Toral, che venne poco dopo, il 13 novembre 1637, nominato all'illustre carica di viceré di Napoli (la nomina era una condizione del contratto nuziale).
La decisione di sposare quest'uomo venne aspramente disapprovata dalla nonna Isabella, la quale sperava per la nipote in uno sposo italiano che avesse a cuore l'interesse di quegli Stati italiani ed indipendenti che sarebbero stati da lei ereditati. Solo la promessa nella nomina a viceré la addolcì. Isabella morì in quello stesso anno delle nozze e venne successa nei suoi feudi da Anna e il suo neo-marito, il quale si adoperò affinché il Ducato di Sabbioneta restasse sotto il controllo degli Spagnoli.[5]
Inoltre, la sua figura è saldamente legata al misterioso e celeberrimo Palazzo Medina a Posillipo, poi rinominato Palazzo Donn'Anna in suo onore: infatti, l'edificio fu eretto per volontà della Viceregina e su di esso aleggiano credenze popolari narrate anche dalla scrittrice Matilde Serao.[7]
La veste parzialmente visibile nel ritratto ufficiale di donn'Anna Carafa è stata oggetto di un'approfondita analisi storico-culturale.[8]
Morte
La Viceregina morì, all'età di 36 anni, il 24 ottobre 1644 nell'oggi noto Palazzo Capuano a Portici, dov'era nata, a causa di una grave infezione conseguente a un parto prematuro. La madre la fece seppellire nella Chiesa di “Santa Maria della Consolazione” a Ercolano, all’epoca appartenente ai monaci agostiniani scalzi. La salma sarà poi trasferita nella Basilica di San Domenico Maggiore.[9]
Discendenza
Anna e Ramiro Felipe ebbero i seguenti figli:
Domenico de Guzman e Carafa (* 23 marzo 1637 - † 1638);
Nicola María de Guzmán Carafa (* 22 marzo 1638 † 7 gennaio 1689), marchese, terzo duca di Toral, secondo duca di Medina de las Torres, duca di Mondragone e futuro duca di Sabbioneta;
Domenico de Guzman e Carafa (* ca. 1639 † assassinato, Bologna aprile 1674); il 22 maggio 1664 uccise in duello Gaspar de Mendoza y Moscoso, V marchese di Almazán, dovendo quindi fuggire in Italia,
Vincenzo Palmisciano-Sonia Benedetto, Un amore segreto alla corte vicereale di Napoli, nelle opere di don Giuseppe Storace d'Afflitto, Napoli, KDP (Amazon), 2024.