«Questa verbosità della Costituzione, questo frequente ricorso a formule vaghe riverberano su tutta la Carta una nota di indeterminatezza, di pressappochismo che certo non le giova»
Cattolico-liberale (o meglio "liberal-cattolico"), impegnato in sostegno della laicità dello Stato, i suoi interventi hanno suscitato echi e consensi; sul terreno giuridico sono particolarmente rilevanti i contributi di diritto ecclesiastico; su quello storiografico restano fondamentali gli studi su Stato e Chiesa nell'Italia unita.[2]
Biografia
Il padre Luigi Jemolo, siciliano di Ragusa, fu ragioniere di prefettura a Siracusa, poi funzionario al Ministero della marina a Roma. La madre Anna Adele Sacerdoti, figlia di Leone Sacerdoti e di Marietta Momigliano, piemontese di Ceva, era insegnante elementare e faceva parte della vasta famiglia Momigliano di religione ebraica a cui appartennero Attilio, Felice e Arnaldo; si convertì al cattolicesimo in tarda età; sposata con il rito civile, fece battezzare il figlio a sette anni, dopo la morte della propria madre.[3]
A Roma Jemolo frequentò le ultime classi elementari alla scuola di via Gesù e Maria (la madre lo aveva preparato in casa per prima e seconda) e il ginnasio all'Ennio Quirino Visconti. Sul finire del 1905, dopo la morte del padre non ancora quarantenne, si trasferì a Torino dove seguì le ultime due classi liceali al Vittorio Alfieri.[3] Tra gli insegnanti ebbe l'italianista Luigi Piccioni e il filosofo Piero Martinetti.[3]
Nel 1907 si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino: tra i docenti ebbe Achille Loria, Gian Pietro Chironi, Luigi Einaudi (al quale lo legò poi una lunga amicizia), Federico Patetta, Gaetano Mosca e Francesco Ruffini, con il quale preparò e discusse una tesi di diritto ecclesiastico (La questione della proprietà ecclesiastica nel Regno di Sardegna e nel Regno d'Italia, 1848-1888), laureandosi con 110, lode e dignità di stampa, l'11 luglio 1911.[3] Nel periodo universitario frequentò, presso la facoltà di lettere, anche i corsi di Arturo Graf, Arturo Farinelli, Pietro Toesca, Giovanni Vidari.[3] Richiamato allo scoppio della I guerra mondiale nelle file del Regio Esercito, fu sottotenente di artiglieria presso il 4º Reggimento di Artiglieria da Costa (Fortezza) a Taranto prestando servizio nella 13ª Compagnia di stanza presso la Batteria Costiera "Ammiraglio Saint Bon" sul litorale meridionale della città dapprima nel 1915 e poi, successivamente congedato, nuovamente da marzo (richiamato a domanda) a maggio 1917. Trasferito, sempre a domanda al fronte, cadde prigioniero degli austro-ungarici durante la rotta di Caporetto nell'ottobre dello stesso anno. Rientrato in Italia nel novembre 1918, venne posto in congedo nel 1919.
Il 21 maggio 1947, a seguito del decreto del Tribunale della Rota Romana, Jemolo fu sospeso per “inabilità” dell’ufficio di Avvocato rotale: la motivazione del provvedimento era fondata sulla sfida a duello con il giornalista Stanis Ruinas, che lo aveva accusato di fascismo. In seguito fu reintegrato nel suo titolo e nelle relative funzioni.[9]
Negli ultimi anni della sua vita fu collaboratore ed editorialista de La Stampa[6] e consigliere politico molto ascoltato in Vaticano.
Come giurista, fin dalla prima produzione, si preoccupò di dare al diritto ecclesiastico carattere di disciplina rigorosamente giuridica, che astraesse da considerazioni ideologiche, e di tenere nettamente separato il diritto della Chiesa cattolica da quello dello Stato (trattato come un ramo del diritto pubblico, secondo un coerente laicismo mai sfociante in vero e proprio anticlericalismo): in questa ottica dev'essere considerata la sua opera Chiesa e Stato negli ultimi cento anni (1948, Premio Viareggio) 1949.
Al contempo liberale e cattolico, amava definirsi "liberal-cattolico", appellativo riservato a chi «per intensa che sia la sua fede o la sua pratica, pensi secondo schemi della società civile, dia gran posto nelle sue preoccupazioni alle strutture statali; a chi, ad esempio, riconoscesse che nella sua formazione avessero agito eminentemente uomini del mondo laico: Martinetti e Croce, Ruffini ed Einaudi».[10] Celebre è l'espressione utilizzata da Jemolo, da posizioni cattolico-liberali, per rivendicare l'autonomia della famiglia nei confronti delle ingerenze dello Stato fascista: la famiglia è una «isola che il mare del diritto deve solo lambire».[11] Come Croce, Martinetti e la Chiesa cattolica, Jemolo fu avverso alla massoneria:«Se rivado al 1912-13, mi vedo anch'io pieno di odio antimassonico».[12]
1960 - Premiolino "per una serie di articoli sui rapporti fra Stato e Chiesa".[14]
Opere
La questione della proprietà ecclesiastica nel Regno di Sardegna e nel Regno d'Italia durante il quarantennio 1848-1888. Torino, Tipo-litografia Bono, 1911.
Stato e Chiesa negli scrittori politici italiani del Seicento e del Settecento, Milano, F. Bocca, 1914[2].
L'amministrazione ecclesiastica. Milano, Società editrice libraria, 1916.
Il partito cattolico piemontese nel 1855 e la legge sarda soppressiva delle comunità religiose. Casale, Tip. Bellatore e Bosco, 1919.
Il giansenismo in Italia prima della rivoluzione, Bari, Laterza, 1928[2].
Lezioni di diritto costituzionale. Bologna, Gruppo Universitario Fascista Giacomo Venezian, 1930.
La questione romana. Milano, Ist. per gli Studi di Politica Internazionale, 1938.
Il matrimonio (nel Trattato di diritto civile italiano diretto da F. Vassalli), 1937[2][15].
Per la pace religiosa in Italia. Firenze, La Nuova Italia, 1944.
Corso di diritto ecclesiastico: 1944-1945. Roma, Tip. Universitaria, 1946.
Chiesa e stato in Italia negli ultimi cento anni. Torino, Einaudi, 1948[2].
Italia tormentata (1946-1951): saggi. Bari, Laterza, 1951[2].
La crisi dello Stato moderno, Bari, Laterza, 1954[2].
Lezioni di diritto ecclesiastico. Milano, Giuffrè, 1959.
Società civile e società religiosa: 1955-1958. Torino, Einaudi, 1959[2].
Libera Chiesa in libero Stato (in Cavour 1861-1961 di Aa. Vv.), Torino, 1961[2][16].
Lo sperpero del pubblico denaro (Jemolo ed altri). Milano, Giuffrè, 1965.
Scritti vari di storia religiosa e civile. Milano, Giuffrè, 1965.
Costume e diritto, Vicenza, Neri Pozza Editore, 1968[2].
Anni di prova. Vicenza, Neri Pozza, 1969.
Premesse ai rapporti tra Chiesa e Stato. Milano, Giuffrè, 1969.
Il dramma di Manzoni. Firenze, Le Monnier, 1973.
La questione della proprietà ecclesiastica nel Regno di Sardegna e nel Regno d'Italia 1848-1888, Bologna, 1974 (riedizione della tesi di laurea)[2][17].
Gli uomini e la storia. Roma, Studium, 1978.
Questa repubblica: dal '68 alla crisi morale. Firenze, Le Monnier, 1981.
Tra diritto e storia: (1960-1980). Milano, Giuffrè, 1982.
Scherzo di Ferragosto. Roma, Editori Riuniti, 1983.
Al Convegno dei cinque (a cura di Paolo Valbusa). Roma, Storia e Letteratura, 2013.
Biblioteca personale
La Biblioteca di Scienze sociali dell'Università degli studi di Firenze conserva il Fondo Jemolo[18], comprendente monografie, opuscoli, inventari su argomenti connessi alla storia, la storia delle religioni, il diritto ecclesiastico e canonico, la storia dei rapporti fra Stato e Chiesa.
^ Arturo Carlo Jemolo, La famiglia e il diritto, in Annali del seminario giuridico dell'Università di Catania, II, n. 38, 1948.
^ Arturo Carlo Jemolo, Anni di prova, 1991, p. 114.
^Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
^Fondo Carlo Jemolo, su Università degli studi di Firenze. Biblioteca di Scienze sociali. URL consultato il 20 luglio 2017.
Bibliografia
Giovanni Spadolini (a cura di). Jemolo, testimone di un secolo. Firenze, Le Monnier, 1981.
Giovanni Spadolini. La mia amicizia con A.C. Jemolo: con trentadue lettere inedite del periodo 1969-1981 e frammenti di discussione in materia di revisione del Concordato. Roma, Grafica Editrice romana, 1992.
Accademia nazionale dei lincei. Giornata lincea nel centenario della nascita di Arturo Carlo Jemolo: Roma, 18 dicembre 1991. 1993.
Istituto regionale di studi giuridici del Lazio Arturo Carlo Jemolo. Arturo Carlo Jemolo: giurista, storico, scrittore, giornalista. Città di Castello, Delta grafica, 1993.
Cassandro Giorgia (a cura di). Arturo Carlo Jemolo: vita ed opere di un italiano illustre. Napoli, Jovene, 2008.
Paolo Valbusa. I pensieri di un malpensante. Jemolo e trentacinque anni di vita repubblicana, Venezia, Marsilio, 2008.