Autore e sceneggiatore di testi per il teatro, la radio e il cinema, dagli anni 1950, inizia la sua attività nella redazione del settimanale umoristico Marc'Aurelio, accanto ad Ettore Scola, Steno, Ruggero Maccari ed altri.
Dalla fine degli anni quaranta scrive numerosi testi per trasmissioni radiofoniche della Rai, soprattutto per i programmi di varietà, presso la sede di Roma a via Asiago. Nel 1958 fonda la rivista Il delatore. Per la televisione collaborò, nel 1960 e nel 1961, a scrivere con Guglielmo Zucconi e Italo Terzoli il programma Controcanale, condotto da Corrado, con Abbe Lane e Xavier Cugat.
Nel 1967 pubblica Gobal, raccolta di racconti fantastici e gotici d'ambientazione contemporanea, introdotti da una premessa di Goffredo Parise. La raccolta suscita l'attenzione di Federico Fellini, che lo chiama a collaborare alla sceneggiatura dell'episodio Toby Dammit in Tre passi nel delirio. Assieme, Fellini e Zapponi sceneggiano altri sei film, l'ultimo dei quali è La città delle donne. Lo scrittore racconterà gli anni di lavoro e di amicizia con il regista nel libro Il mio Fellini.
La rivista esce con una prima serie (1958-1960) di 4 numeri monografici: Sadismo, Il cattivo gusto in Italia, I ragazzi, La Commedia dell'Arte, presentando tra gli altri: Siné, Steinberg, Roland Topor, Maccari, Longanesi, Alberto Martini. Le tematiche della seconda serie (1964-1965), in linea con la prima, sono state: La Follia, Dizionario del gergo della mala vita, Il silenzio. 99 disegni di nuovi umoristi, La Morte, I travestiti.[1]
Il Delatore riceve un riconoscimento nel primo numero di Ca Balà, dove i lettori sono invitati a procurarsi le copie disponibili del trimestrale di Bernardino Zapponi ai remainder, in questo modo riconoscendo uno dei debiti culturali al direttore della rivista e al suo gusto «per il grottesco e il bizzarro».[2] Poco più di dieci anni dopo Bernardino Zapponi, curando un'antologia critica della satira sul settimanale L'Espresso, riconoscerà a Ca Balà una visione critica degli «intellettuali che credono di saper spiegare tutto con formule teoriche. (...)».[3]
Il viaggio di Astolfo
Bernardino Zapponi è autore per Renato Rascel e Gigi Proietti dello sceneggiato televisivo Il viaggio di Astolfo che andò in onda su Rai 1 il 15 giugno 1972. Tratto «dai canti 33, 34, 35 dell'Orlando furioso, che raccontano la ricerca del senno perduto da parte di Astolfo», tutto in una sola puntata, la regia di Vito Molinari. Renato Rascel vi interpreta Pierrot, il personaggio inserito da Zapponi. Le musiche originali sono di Pino Calvi, le immagini sono arricchite da disegni di Luca Crippa, che ha curato anche le scene e i costumi, Tinin Mantegazza e Paul Campani. Vi troviamo inserito poi anche il cartone animato di Bruno BozzettoLa pazzia di Orlando.[4]
Opere letterarie
Nostra Signora dello Spasimo: l'inquisizione e i sistemi inquisitori, Sugar editore, Milano, 1963.
Gobal, Longanesi & co., Milano 1967.
Passione, Milano libri, Milano, 1974.
Casanova: sceneggiatura originale, G. Einaudi, Torino, 1976.
Il pianoforte racconta di Bernardino Zapponi e Antonio Amurri, trasmessa il 15 maggio 1957.
Il teatrino della farsa, varietà a cura di Bernardino Zapponi, trasmessa il 2 giugno 1957.
Il labirinto di Mario Brancacci, D'Alba, Dino Verde, Bernardino Zapponi, regia di Nino Meloni, gioco radiofonico a premi con Nino Manfredi, Isa Bellini e la Compagnia del teatro comico musicale di Roma (Secondo Programma, 1956-1957)
La bilancia parlante, varietà di Bernardino Zapponi, regia di Maurizio Jurgens (1957)
Il teatrino della farsa, a cura di Bernardino Zapponi (1957)
Sera d'estate, spettacolo musicale di Antonio Amurri e Bernardino Zapponi, regia di Guglielmo Zucconi, presentato da Corrado (1958)
Il giro del mondo in 90 giorni, varietà a puntate di Faele, Zapponi e Brancacci, regia di Nino Meloni (settembre-dicembre 1959)
Elegantissimo, rivista rapida di Bernardino Zapponi e Italo Terzoli (gennaio-febbraio 1960)
La signora pronto, pronto, varietà di Bernardino Zapponi e Italo Terzoli, regia di Pino Gilioli, con Ave Ninchi, trasmesso il 1º marzo 1961.
^ Paolo della Bella, Uno sguardo profondo. Viaggio nello Humour e nella Satira, Firenze, Cadmo, 2018, pp. 336-340, ISBN9788879234566.
^ Bernardino Zapponi, Teppisti, gentili e anche un po' stregoni, in La freccia avvelenata, Anno XXIII, n. 46, Roma, L'Espresso (supplemento), 20 novembre 1977.
^Pierrot e Ariosto non fanno a pugni, in Corriere della Sera, Milano, Giovedì 15 giugno 1972, p. 13.