Chiesa del Santissimo Redentore (Legnano)
La chiesa del Santissimo Redentore o chiesa del Redentore è un luogo di culto cattolico di Legnano inaugurato nel 1902 a Legnanello, quartiere della città[2]. StoriaLegnanello è uno dei due nuclei originari della città del Carroccio. Ad esso è collegato il primo documento che cita l'abitato di Legnano[3]. Questo atto, che è datato 23 ottobre 789, si riferisce ad una permuta di terreni situati nel piccolo quartiere[3]. Tra i primi documenti che citano Legnanello, va ricordata l'inchiesta del luglio 1586 del cardinale di Cremona Nicolò Sfondrati (che diventerà papa nel 1590 con il nome di Gregorio XIV)[2]. Ad essa era collegato il trasferimento della Prepositura da Parabiago a Legnano[2]. L'inchiesta aveva anche l'obiettivo di fare un censimento sullo stato delle anime dei parrocchiani e sui luoghi di culto presenti[2]. Nicolò Sfondrati segnalò, tra l'altro, la presenza della chiesa di Santa Maria della Purificazione, che fu elevata a "cappellania" il 15 dicembre 1541, con determinazione papale di Paolo III[2]. La chiesa, tuttora esistente, è annessa all'Istituto Barbara Melzi[2]. In seguito è stata dedicata a santa Rita[2]. Questo edificio religioso era la chiesa a cui la comunità religiosa del quartiere faceva riferimento prima della costruzione della chiesa del Santissimo Redentore[2]. La parrocchia di Legnanello fu invece costituita il 13 agosto 1898[1]. La necessità di una nuova chiesa nacque proprio con l'istituzione della parrocchia[1]. La prima pietra della chiesa dedicata al Santissimo Redentore fu posta il 26 maggio 1901[2]. Venne terminata a meno di un anno di distanza dall'inizio dei lavori grazie ai contributi di Barbara Melzi, dall'arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari e dalle elargizioni di molti parrocchiani legnarellesi[2]. Fu consacrata dall'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari il 30 novembre 1902[2]. La chiesa e le opere artisticheLa chiesa, che è di stile romanico lombardo, possiede tre navate che sono divise da due file di colonne in marmo e che terminano con un'abside[1][2]. Sulla sommità delle colonne sono presenti dei capitelli su cui sono raffigurati i simboli della cristianità[1][2]. Il soffitto è a capriate in legno[1]. L'altare maggiore e il pulpito, in marmo di Carrara, sono in stile bizantino e sono ispirati agli altari e ai pulpiti della basilica di Sant'Ambrogio di Milano e delle basiliche bizantine presenti a Ravenna[2]. Influenzato dalla basilica milanese è anche il campanile[1]. L'esterno della chiesa è a mattoni a vista e pietra di serizzo[1][2]. Sulla sinistra della chiesa è presente un edificio ottagonale che è destinato a battistero[1][2]. Nel 1923 sono stati realizzati, nelle lunette della facciata e del battistero, dei mosaici che si rifanno alla figura del Santissimo Redentore, a cui la chiesa è dedicata[2][4]. Nell'abside è dipinta, su uno sfondo color oro, la trasfigurazione di Gesù[2]. L'interno della chiesa è impreziosito da affreschi. Notevoli anche una via Crucis in formelle di bronzo e le vetrate delle finestre[2][4]. Queste ultime sono ad arco tondo superiore[2]. La chiesa del Redentore ospita un dipinto del 1635 di Giambattista e Francesco Lampugnani proveniente dalla chiesa della Purificazione che rappresenta la Purificazione[2][4]. Le campaneLa chiesa è dotata di una torre campanaria che dispone del seguente concerto[5]:
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