Ginestra degli Schiavoni
Ginestra degli Schiavoni è un comune italiano di 396 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania. È il comune più piccolo per popolazione (ma non per estensione territoriale) dell'intera provincia[4]. Geografia fisicaIl centro abitato di Ginestra degli Schiavoni sorge nella media valle del Miscano, a est del vallone della Cuparella e a ovest del torrente Ginestra (affluente del fiume Miscano), nell'Appennino campano. StoriaL'insediamento originario sannita-irpino, rintracciabile con buona probabilità nella Chiana Sant'Angelo[5], era lambito dall'importante via Minucia che collegava Benevento a Troia attraversando il vicino borgo di Aequum Tuticum. Proprio nel segmento della Minucia che collegava le due località era posta Ginestra. Il percorso della successiva via Traiana (109-117 d.C.), che collegava Benevento a Brindisi, fu portato a valle per volere dell'imperatore, causando una parziale emarginazione del centro[6]. Il termine Ginestra compare per la prima volta in documenti riferibili al 1100, e dunque alla dominazione normanna[7], quando il centro assunse il nome della pianta che maggiormente caratterizzava il suo territorio e si andò lentamente strutturando attorno alla torre e al necessario sistema di difesa. Si presume che il borgo sia stato popolato da slavi provenienti dalla Dalmazia, anticamente chiamata "Schiavonia", e che da allora prese dunque il nome di Ginestra degli Schiavoni[8]. È plausible che tale popolamento sia avvenuto dopo la metà del XV secolo, poiché in tale periodo Ginestra risultava temporaneamente disabitata.[9] Il comune passò di proprietà a diverse famiglie nobili. I primi feudatari furono gli angioini, a cui succedettero i Pagano, i De Sabran, gli Sforza. Nel 1495 venne assegnata ai Marziale, alienata ai Carafa, ai Caracciolo (1579) e agli Spina (primi del XVII secolo. Nel 1617 venne assegnata ai Ciaburro, che la ressero con titolo baronale fino al 1938. Nel quadriennio 1743-46 il territorio di Ginestra fu soggetto alla competenza territoriale del regio consolato di commercio di Ariano nell'ambito della provincia di Principato Ultra[10], cui appartenne fino al 1811 quando fu aggregato al distretto di Bovino nella Capitanata. Dal 1861 il comune appartiene alla provincia di Benevento. Monumenti e luoghi d'interesseLa Chiesa Madre, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è stata inaugurata nel 1986 e sorge sul luogo dell'antica chiesa di Santa Maria dell'Assunzione, menzionata dalle fonti sin dal 1500. Presenta una pianta di forma circolare, con copertura a ombrello. Conserva il quadro miracoloso di Sant'Antonio, copia dell'originale andato bruciato nel 1924. La Cappella di Sant'Antonio (originariamente dedicata a San Martino), recentemente restaurata insieme all'invaso antistante, è un altro punto di interesse. Localizzata fuori dalle mura urbane, è possibile ipotizzare che fosse un punto di riferimento dell'antica viabilità: nei pressi infatti passavano i tratturi di Montefalcone e di San Giorgio La Molara che raggiungevano la Puglia per far svernare le greggi. La campana è datata 1690 ed è la più antica testimonianza storica esistente a Ginestra degli Schiavoni. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[11] ReligioneIl territorio comunale è incluso nella forania Miscano-Fortore-Cervaro della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. CulturaMusei
Renewable Energies Museum (R.E.M.) è una mostra permanente che permette di scoprire e conoscere le principali risorse naturali locali (sole, vento, acqua e vegetazione) allo scopo di valorizzarle nel modo più opportuno traendone energia rinnovabile a basso impatto ambientale secondo la moderna ottica innovativa dello sviluppo sostenibile[12]. Geografia antropicaUrbanisticaIl nucleo primitivo dell'attuale centro storico, sorto attorno alla torre normanna successivamente inglobata nel palazzo baronale, può dirsi caratterizzato da uno sviluppo "a campana": trova il suo epicentro in Largo Fontanella ed è caratterizzato dagli slarghi irregolari delle strade, dalle costruzioni esterne arroccate, e concluso dall'area occupata, fino al Novecento, dal palazzo baronale. Questo era ubicato alla confluenza di tre strade: via Casalbore-Ginestra, via Santa Barbara e corso Umberto I (alla cui altra estremità è posta la piazza antistante la chiesa madre). A partire dalla prima metà del XVIII secolo, in seguito al tremendo terremoto del 1688 che rase al suolo l'insediamento, si è avuto il secondo sviluppo del centro che, differentemente dalla prima espansione, si affiancò al corso Umberto I. EconomiaIn aggiunta alle tradizionali attività agricole, zootecniche e forestali, il territorio di Ginestra degli Schiavoni si caratterizza per la presenza di moderni insediamenti nel settore dell'energia rinnovabile a basso impatto ambientale (parchi eolici e centrali fotovoltaiche)[12]. Il territorio comunale, situato lungo la direttrice della medievale via Francigena (erede della più antica via Traiana), è inoltre parte del distretto turistico-religioso Viaticus[13] e dell'Associazione Europea delle Vie Francigene[14]. AmministrazioneGinestra degli Schiavoni fa parte della comunità montana del Fortore. GemellaggiDal 2015 e dal 2019, Ginestra Degli Schiavoni è gemellata con due comuni piemontesi della città metropolitana di Torino:[15][16]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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