I Primavera dei popoli lo costringono a riparare in Svizzera, dove viene a contatto con gli artisti locali François Diday e Alexandre Calame[1].
Nel 1853 viene eletto consigliere ordinario dell'Accademia di Brera; in questo periodo, si dedica all'insegnamento nell'Istituto femminile di Lodi e presso famiglie private.
Nel 1879 si stabilisce definitivamente a Brescia, dove viene eletto Presidente della Pinacoteca Tosio Martinengo[2]; ormai cieco, elargisce all'Ateneo di Brescia disegni, quadri, pennelli e colori[3], collezione successivamente arricchita dalla vedova Serafina Meda con una donazione di più di centocinquanta dipinti e studi dal vero[4].
Uno dei più noti artisti bresciani del XIX secolo[7] e uno dei primi artisti a viaggiare in Medio Oriente, viene principalmente identificato come paesaggista, con una vasta produzione destinata alla ricca committenza.
Dopo gli esordi legati agli schemi del vedutismo romantico, ereditati dal maestro Giovanni Migliara, sviluppa il proprio stile sulla base di una sensibile e minuziosa osservazione e riproduzione dei soggetti dal vero, sulla base di tre fasi evolutive; la prima è focalizzata sulla ripresa architettonica di monumenti e città, la seconda di puro paesaggismo verista e nell'ultimo periodo, successivo ai viaggi in Medio Oriente, allineato all'Impressionismo francese o ispirato ai grandi esponenti del Romanticismo europeo[8], come John Constable.
Giuseppe Gallia, Ricordo del socio Giovanni Renica, in Commentari dell'Ateneo, Brescia, 1884, pp. 285-289;
Gian Carlo Piovanelli, Il pittore Giovanni Renica e il suo viaggio in Oriente, in Commentari dell'Ateneo, Brescia, 1963;
Luciano Anelli, Il paesaggio nella pittura bresciana dell'Ottocento, Brescia, 1984, pp. 24-28;
Caterina Spetsieri Beschi, La Grecia nelle immagini di Giovani Renica (1839-1840), Ateneo di Brescia, Accademia di scienze lettere ed arti, Brescia, 2004;
Francesco De Leonardis, La donazione di Giovanni Renica, in L'Ottocento e il Novecento nelle collezioni istituzionali bresciane, Ateneo di Brescia, Accademia di scienze lettere ed arti, edizioni AB, 2018.