Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

Gran Premio di Gran Bretagna 1980

Regno Unito (bandiera) Gran Premio di Gran Bretagna 1980
336º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 8 di 14 del Campionato 1980
Data 13 luglio 1980
Nome ufficiale XXXIII Marlboro British Grand Prix
Luogo Brands Hatch
Percorso 4,207 km
Distanza 76 giri, 319,732 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Francia (bandiera) Didier Pironi Francia (bandiera) Didier Pironi
Ligier-Ford Cosworth in 1'11"004 Ligier-Ford Cosworth in 1'12"368
(nel giro 54)
Podio
1. Australia (bandiera) Alan Jones
Williams-Ford Cosworth
2. Brasile (bandiera) Nelson Piquet
Brabham-Ford Cosworth
3. Argentina (bandiera) Carlos Reutemann
Williams-Ford Cosworth

Il Gran Premio di Gran Bretagna 1980 è stata l'ottava prova della stagione 1980 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 13 luglio 1980 sul Circuito di Brands Hatch. La gara è stata vinta dall'australiano Alan Jones, su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il brasiliano Nelson Piquet su Brabham-Ford Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann, anch'egli su Williams-Ford Cosworth.

Vigilia

Contrasto FISA-FOCA

La ricomposizione del contrasto tra la Formula One Constructors Association (FOCA), l'associazione che riuniva i costruttori di F1, con la Federazione Internazionale Sport Automobilistico (FISA), che era sfociato nell'annullamento del Gran Premio di Spagna, venne sancita nel corso del weekend del Gran Premio di Francia.

Dopo una riunione, tenuta all'indomani della gara, la FOCA riconosceva la FISA come l'unico ente intitolato per legiferare nell'ambito dell'automobilismo sportivo. Dal suo canto la FISA accettò di prendere in esame un pacchetto di modifiche regolamentari presentato dalla FOCA. Quest'ultima chiedeva l'annullamento del divieto, imposto per la stagione 1981, dell'uso delle "minigonne", così come chiedeva la possibilità di utilizzare ancora vetture a sei ruote o a trazione integrale. La FOCA inoltre chiedeva che nessuna novità regolamentare potesse essere introdotta fino al 1º gennaio 1985, senza l'accordo unanime di tutti i costruttori. Il regolamento per il 1985 avrebbe dovuto inoltre essere emanato dalla FISA prima del 30 ottobre 1982. Veniva anche prospettata l'ipotesi dell'introduzione di sistemi per la riduzione dei consumi di carburante, così come quella di una modifica degli pneumatici, al fine di ridurre la velocità delle monoposto. La FOCA chiedeva, infine, cinque posti all'interno della Commissione F1, e un posto ciascuno per Ferrari, Renault e Alfa Romeo.[1]

Sviluppi futuri

La Ligier confermò, anche per il 1981, la sua coppia di piloti Didier Pironi e Jacques Laffite.[2]

Aspetti tecnici

Nella solita alternanza tra tracciati, la sede del gran premio passò dal Circuito di Silverstone a quello di Brands Hatch. Quest'ultimo ospitava per la nona volta una gara valida per il mondiale di F1.

La Fittipaldi presentò il nuovo modello F8, che venne affidato al solo Emerson Fittipaldi.[3] Anche la Ligier adottò dei cerchioni da 15 pollici, come già fatto dalla Williams nel precedente Gran Premio di Francia.[4]

Aspetti sportivi

La Shadow, dopo i risultati deludenti degli ultimi gran premi, decise di abbandonare definitivamente il mondiale di F1. La casa anglo-americana aveva preso il via in 104 gran premi iridati, dall'esordio avvenuto nel Gran Premio del Sudafrica 1973. Aveva vinto con Alan Jones il Gran Premio d'Austria 1977, aveva ottenuto tre pole position, due giri veloci e sette podi.[5]

Il messicano Héctor Rebaque tornò in Formula 1 sostituendo Ricardo Zunino alla Brabham. Zunino non era riuscito a saldare il milione e mezzo di dollari che Bernie Ecclestone aveva chiesto per garantirgli un volante fino al termine della stagione. Il patron della Brabham s'impegnò comunque a cercare un volante per l'argentino in qualche altra scuderia.[6] Anche lo statunitense Rick Mears venne nuovamente avvicinato all'ingaggio per la Brabham, che però non si realizzò.[3]

Si iscrissero alla gara anche due scuderie private. La RAM, che aveva già preso parte al Gran Premio di Spagna con Emilio de Villota, portò Rupert Keegan, pilota locale che aveva già disputato 18 gran premi tra il 1977 e il 1978 con Hesketh e Surtees. Keegan utilizzò il numero 50, che non veniva utilizzato dal Gran Premio del Giappone 1977, con Kunimitsu Takahashi.[7]

La Brands Hatch Racing iscrisse invece la sudafricana Desiré Wilson. La Wilson, che aveva già partecipato con una vettura di Formula Aurora alla Race of Champions 1979, era la prima donna a tornare nel mondiale di F1 dai tempi di Divina Galica, che aveva partecipato, senza qualificarsi, ai primi due gran premi della stagione 1978. Sia Keegan che la Wilson ebbero a disposizione una Williams FW07. La Wilson si schierò col 43, numero che non era utilizzato dal Gran Premio d'Austria 1974, da Leo Kinnunen.[8]

L'Alfa Romeo, invece, non confermò l'impiego di Vittorio Brambilla su una terza vettura.[3]

Qualifiche

Resoconto

Nella prima giornata di prove il più rapido fu Didier Pironi su Ligier, che chiuse in 1'11"004, davanti ad Alan Jones e Jacques Laffite. Vi fu anche un piccolo incidente tra Laffite e la Wilson, senza conseguenze per i piloti. Bruno Giacomelli ruppe il motore della sua Alfa Romeo, e chiuse diciassettesimo. Le Ferrari furono ancora meno competitive con Gilles Villeneuve che chiuse tredicesimo e Jody Scheckter ventunesimo. La nuova Fittipaldi F8 effettuò un solo giro, con un tempo di oltre sei minuti.[4]

Il giorno seguente Pironi limò il suo tempo a 1'11 netto, (contro l'1'16"80 ottenuto da Ronnie Peterson due anni prima), conquistando così la seconda pole della carriera in F1. La prima fila venne monopolizzata dalla Ligier, grazie a Jacques Laffite, che scavalcò Jones. Pironi ebbe anche una collisione con Derek Daly che gli provocò una piccola lesione al polso, che non mise però in dubbio la sua partenza al gran premio. Vi furono una serie di altri incidenti: René Arnoux uscì di pista alla curva Hill, danneggiando la sua vettura. Elio De Angelis subì lo scoppio di uno pneumatico mentre Nelson Piquet perse il controllo della sua vettura e compì una serie di testa coda ad alta velocità.

Le Ferrari non riuscirono a migliorare, tanto che Jody Scheckter si qualificò penultimo, con un vantaggio di soli due decimi su Jan Lammers, primo dei non qualificati. Non si qualificò nemmeno Desiré Wilson, mentre ci riuscì Rupert Keegan.[9]

Risultati

Nella sessione di qualifica[10] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 25 Francia (bandiera) Didier Pironi Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 1'11"004 1
2 26 Francia (bandiera) Jacques Laffite Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 1'11"395 2
3 27 Australia (bandiera) Alan Jones Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'11"609 3
4 28 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'11"629 4
5 5 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 1'11"634 5
6 23 Italia (bandiera) Bruno Giacomelli Italia (bandiera) Alfa Romeo 1'12"128 6
7 8 Francia (bandiera) Alain Prost Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'12"634 7
8 22 Francia (bandiera) Patrick Depailler Italia (bandiera) Alfa Romeo 1'13"189 8
9 11 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'13"400 9
10 4 Irlanda (bandiera) Derek Daly Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'13"469 10
11 3 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'13"666 11
12 7 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'13"717 12
13 15 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jabouille Francia (bandiera) Renault 1'13"749 13
14 12 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'13"859 14
15 9 Svizzera (bandiera) Marc Surer Germania (bandiera) ATS-Ford Cosworth 1'13"953 15
16 16 Francia (bandiera) René Arnoux Francia (bandiera) Renault 1'13"967 16
17 6 Messico (bandiera) Héctor Rebaque Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 1'14"226 17
18 50 Regno Unito (bandiera) Rupert Keegan Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'14"236 18
19 2 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve Italia (bandiera) Ferrari 1'14"296 19
20 31 Stati Uniti (bandiera) Eddie Cheever Italia (bandiera) Osella-Ford Cosworth 1'14"517 20
21 29 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 1'14"560 21
22 20 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 1'14"580 22
23 1 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Italia (bandiera) Ferrari 1'15"370 23
24 30 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 1'15"423 24
NQ 14 Paesi Bassi (bandiera) Jan Lammers Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth 1'15"596 NQ
NQ 21 Finlandia (bandiera) Keke Rosberg Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 1'15"845 NQ
NQ 43 Sudafrica (bandiera) Desiré Wilson Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'16"236 NQ

Gara

Resoconto

Didier Pironi partì bene e comandò la gara davanti al compagno di scuderia Jacques Laffite, poi Alan Jones, Nelson Piquet, che passò Carlos Reutemann alla Surtees, seguito a sua volta dalle due Alfa Romeo di Patrick Depailler e Bruno Giacomelli.

La classifica rimase immutata, nelle primissime posizioni, per diversi giri. Il duo della Ligier si trovò a guidare con un margine di circa otto secondi su Jones. Al giro 17 Giacomelli fu costretto a una sosta ai box per cambiare gli pneumatici. Passò così quindicesimo. Un giro dopo fu il battistrada Didier Pironi a rallentare vistosamente per una foratura alla gomma anteriore sinistra, dovuta alla rottura del cerchione. Giunto ai box, molto lentamente, ne riuscì ultimo. Andò così a condurre Laffite seguito da Jones, Piquet, Reutemann, Depailler, Derek Daly e Mario Andretti. Nello stesso giro ci fu il ritiro, per la rottura di una sospensione, per Eddie Cheever, che era nella retrovie. Uscendo di pista però la sua vettura terminò nella via di fuga, ove era rimasto parcheggiato un caccia-bombardiere Harrier, che aveva preso parte a delle dimostrazioni prima della gara. Il pilota riuscì a evitare l'impatto per pochi metri.

Patrick Depailler perse, in pochi giri, diverse posizioni, per un malfunzionamento del motore. Il francese dell'Alfa si ritirò al giro 30. Al giro seguente, l'altra Ligier, quella di Laffite, subì anch'essa una rottura del cerchione che provocò l'esplosione dello pneumatico posteriore sinistro con conseguente uscita di pista e ritiro per Laffite.

Passò in testa Alan Jones, che precedeva di quattro secondi Piquet, seguito poi da Reutemann, Daly, Andretti e Jarier. Nel frattempo Pironi fu protagonista di un recuperò che lo porto, al giro 43, in settima posizione. Andretti scontava dei problemi tecnici sulla sua Lotus: venne così passato prima da Jarier, poi dallo stesso Pironi. Al 55º giro l'unico pilota della Ligier rimasto in gara passò anche il connazionale Jarier, ponendosi in quinta posizione. Al giro 59 Andretti si ritirò definitivamente.

Al sessantacinquesimo giro, sulla vettura di Pironi, si verificò nuovamente una foratura dovuta alla rottura del cerchione: in questo caso il francese fu costretto al ritiro.

Negli ultimi giri la pioggia minacciò la gara, ma senza arrivare. Vinse ancora Alan Jones che precedette Nelson Piquet, Carlos Reutemann, Derek Daly, Jean-Pierre Jarier e Alain Prost.[11][12]

Risultati

I risultati del gran premio[13] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 27 Australia (bandiera) Alan Jones Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 76 1h34'49"228 3 9
2 5 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 76 +11"007 5 6
3 28 Argentina (bandiera) Carlos Reutemann Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 76 +13"285 4 4
4 4 Irlanda (bandiera) Derek Daly Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 75 +1 giro 10 3
5 3 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jarier Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 75 +1 giro 11 2
6 8 Francia (bandiera) Alain Prost Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 75 +1 giro 7 1
7 6 Messico (bandiera) Héctor Rebaque Regno Unito (bandiera) Brabham-Ford Cosworth 74 +2 giri 17
8 7 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 74 Motore[14] 12
9 29 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 73 +3 giri 21
10 1 Sudafrica (bandiera) Jody Scheckter Italia (bandiera) Ferrari 73 +3 giri 23
11 50 Regno Unito (bandiera) Rupert Keegan Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 73 +3 giri 18
12 20 Brasile (bandiera) Emerson Fittipaldi Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 72 +4 giri 22
13 30 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 69 +7 giri 24
NC 16 Francia (bandiera) René Arnoux Francia (bandiera) Renault 67 Non classificato 16
Rit 25 Francia (bandiera) Didier Pironi Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 63 Foratura 1
Rit 9 Svizzera (bandiera) Marc Surer Germania (bandiera) ATS-Ford Cosworth 59 Motore 15
Rit 11 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 57 Cambio 9
Rit 23 Italia (bandiera) Bruno Giacomelli Italia (bandiera) Alfa Romeo 42 Testacoda 6
Rit 2 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve Italia (bandiera) Ferrari 35 Motore 19
Rit 26 Francia (bandiera) Jacques Laffite Francia (bandiera) Ligier-Ford Cosworth 30 Testacoda/Foratura 2
Rit 22 Francia (bandiera) Patrick Depailler Italia (bandiera) Alfa Romeo 27 Motore 8
Rit 31 Stati Uniti (bandiera) Eddie Cheever Italia (bandiera) Osella-Ford Cosworth 17 Sospensione/Testacoda 20
Rit 12 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 16 Sospensione/Testacoda 14
Rit 15 Francia (bandiera) Jean-Pierre Jabouille Francia (bandiera) Renault 4 Motore 13
NQ 14 Paesi Bassi (bandiera) Jan Lammers Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth
NQ 21 Finlandia (bandiera) Keke Rosberg Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth
NQ 43 Sudafrica (bandiera) Desiré Wilson Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth

Classifiche

Note

  1. ^ Cristiano Chiavegato, Ecclestone e Balestre vanno a braccetto, in La Stampa, 1º luglio 1980, p. 21.
  2. ^ Cristiano Chiavegato, Ligier riconferma Pironi e Laffite, in Stampa Sera, 14 luglio 1980, p. 10.
  3. ^ a b c (ES) Todo a punto para el G.P. de Gran Bretaña, in El Mundo Deportivo, 11 luglio 1980, p. 27. URL consultato il 24 gennaio 2013.
  4. ^ a b Cristiano Chiavegato, Brands Hatch, a Scheckter saltano i nervi, in La Stampa, 12 luglio 1980, p. 20.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Brands Hatch, tutti contro le Williams e Ligier, in La Stampa, 11 luglio 1980, p. 18.
  6. ^ Cristiano Chiavegato, È un duello tra Williams e Ligier, in Stampa Sera, 12 luglio 1980, p. 23.
  7. ^ (EN) All championship race entries, with car number 50., su chicanef1.com. URL consultato il 31 gennaio 2013.
  8. ^ (EN) All championship race entries, with car number 43., su chicanef1.com. URL consultato il 31 gennaio 2013.
  9. ^ Cristiano Chiavegato, La Ligier senza rivali, in La Stampa, 13 luglio 1980, p. 18.
  10. ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
  11. ^ (FR) 8. Grande Bretagne 1980, su statsf1.com. URL consultato il 25 gennaio 2013.
  12. ^ Cristiano Chiavegato, A Brands Hatch ancora Jones sulla Williams, in Stampa Sera, 14 luglio 1980, p. 10.
  13. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  14. ^ John Watson, pur se ritirato, venne ugualmente classificato, avendo coperto più del 90% della distanza.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1980
 

Edizione precedente:
1979
Gran Premio di Gran Bretagna Edizione successiva:
1981
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1
Kembali kehalaman sebelumnya