La Groenlandia (in groenlandeseKalaallit Nunaat, lett. "terra dei Kalaallit"; in daneseGrønland, lett. "terra verde") è un'isola collocata nell'estremo nord dell'oceano Atlantico tra il Canada a sud-ovest, l'Islanda a sud-est, l'Artide e il mar Glaciale Artico a nord. Con circa 0,03 ab./km², è la nazione meno densamente popolata della Terra.
In seguito al referendum del 2008, sono state trasferite al governo locale le competenze in ambito legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali.[3][4][5] Il referendum, seppure oggetto di critiche e non vincolante per il parlamento danese, è stato riconosciuto da quest'ultimo e la sua applicazione è divenuta effettiva il 21 giugno 2009, costituendo un passaggio importante verso l'indipendenza.[6][7][8][9] La Danimarca mantiene ancora il controllo su finanze, politica estera e difesa militare e provvede a un sussidio annuale (circa 3,4 miliardi di corone, pari al 30% del PIL per il 2008).[10]
Etimologia
La parola Groenlandia deriva dallo scandinavoGrønland, traducibile in "terra verde". Secondo le saghe islandesi, il norvegese Erik il Rosso fu esiliato dall'Islanda per omicidio colposo. Salpò con la sua famiglia e i suoi thrall (schiavi), dirigendosi verso una terra a nord-ovest di cui aveva sentito parlare. Dopo aver trovato un'area abitabile e essersi stabilito lì, chiamò quella terra Grønland, presumibilmente nella speranza che il nome piacevole attirasse nuovi coloni.[11][12][13]
La credenza che il nome sia derivato dal fatto che ai tempi di Erik il Rosso, ossia durante il medioevo, la Groenlandia fosse effettivamente una terra senza ghiaccio è stata smentita dai carotaggi dei ghiacciai groenlandesi. Si è scoperto che le polveri e l'aria intrappolata nel ghiaccio provenivano dall'atmosfera che c'era 110.000 anni fa, durante l'ultima glaciazione.[14]
Non si conosce il periodo esatto dei primi insediamenti Inuit.
Per quanto riguarda l'avventura vichinga del XI secolo, essa fu facilitata dall'innalzamento delle temperature del periodo caldo medievale, cosicché i drakkar, le agili imbarcazioni scandinave, poterono solcare i mari del nord al riparo da numerosi accidenti atmosferici e raggiungere la Groenlandia.
Nelle saghe vichinghe si racconta che Erik il Rosso fu esiliato dall'Islanda per omicidio. Egli, insieme alla propria famiglia e ad alcuni schiavi, partì con delle navi alla volta di una terra che si diceva fosse a nord-ovest. Giunse nell'isola e vi fondò la colonia di Groenlandia che in tempi abbastanza rapidi si espanse. I primi colonizzatori furono quindi islandesi e si stabilirono sulla punta sud-occidentale dell'isola, dove prosperarono per i secoli successivi.
Attorno al 1450 iniziò l'abbassamento delle temperature, noto come piccola glaciazione: molte terre furono abbandonate e la stessa Islanda parve sul punto di soccombere.
Le ossa ritrovate risalenti a tale periodo mostrano una condizione di forte malnutrizione.
Tale raffreddamento meteorologico fu ricostruito tramite lo studio degli strati di ghiaccio prelevati nell'isola.
La piccola era glaciale costrinse i Vichinghi ad abbandonare la Groenlandia e l'ultima notizia scritta riguarda una festa di nozze celebrata il 16 settembre 1408 nella chiesa di Hvalsey.
Solo le fondamenta della chiesa ricordano la vita rurale dei Vichinghi.
Il Regno di Danimarca-Norvegia rivendicò il territorio e, dopo alcuni secoli di assenza di contatto tra i Vichinghi groenlandesi e gli Scandinavi, si diffuse la paura che fossero tornati pagani, così una spedizione missionaria fu mandata a restaurare la Cristianità dell'isola nel 1721. Tuttavia, dato che non fu trovato nessun vichingo groenlandese, la Danimarca-Norvegia in alternativa cominciò a battezzare i nativi Inuit Groenlandesi e a fondare colonie commerciali lungo la costa, come parte delle sue aspirazioni di potenza coloniale. Vennero mantenuti privilegi coloniali come il monopolio sui commerci.
Quando la Norvegia, dopo le guerre napoleoniche, si separò dalla Danimarca nel 1814, le colonie, Groenlandia inclusa, rimasero danesi.
Durante la seconda guerra mondiale la Groenlandia si distaccò, sia socialmente sia economicamente, dalla Danimarca (occupata dai tedeschi) e si avvicinò agli Stati Uniti e al Canada[16].
Dopo la guerra il controllo dell'isola ritornò alla Danimarca e, nel 1953, lo status coloniale fu trasformato in quello di un Amt (contea) d'oltremare.
Nel 1985 l'isola uscì dalla CEE, a cui era unita dal 1973 in quanto parte della Danimarca.
In seguito al referendum del 2008 la Groenlandia ha ottenuto una maggiore autonomia: a partire dal 21 giugno 2009, alla Groenlandia è riconosciuto l'auto-governo e la gestione autonoma delle proprie risorse naturali (la Groenlandia è particolarmente ricca di petrolio, gas naturale, diamanti, oro, uranio e piombo).
È stato riconosciuto inoltre il groenlandese come lingua ufficiale (variante delle lingue eschimesi) e la possibilità di avere una polizia autonoma.
Possiede, inoltre, un'amministrazione autonoma delle Poste ed emette dei francobolli, ma non conia monete.
L'unico aspetto di rilievo riguardante la Groenlandia rimasto in capo alla Danimarca è la gestione della politica estera.
La Groenlandia ha un'economia basata soprattutto sul turismo e sulla pesca, ma il 30% del PIL proviene da sovvenzioni della Danimarca.
Nel 2017 una commissione costituzionale ha iniziato la stesura della bozza della prima Costituzione, un altro passo verso l'indipendenza dalla Danimarca[17].
Nell'agosto del 2019 il presidente statunitense Donald Trump ha espresso interesse per l'acquisto della Groenlandia da parte degli Stati Uniti d'America.[18] Il ministro di Stato danese Mette Frederiksen, ha definito tale richiesta assurda, rispondendo che il territorio non era in vendita e che la Groenlandia appartiene a se stessa, non alla Danimarca. A seguito di ciò, Trump ha annullato un viaggio ufficiale, programmato per settembre a Copenaghen.[19] Gli USA tentarono di acquistare la Groenlandia già nel 1867 e nel 1946 ritentarono l'acquisto offrendo 100 milioni di dollari.
L'estrema parte settentrionale della Groenlandia non è coperta da ghiacci, perché l'aria è troppo secca per poter produrre neve, essenziale per creare e mantenere un manto di ghiaccio.
La calotta glaciale ricopre tutto l'interno dell'isola e arriva a uno spessore massimo di 3000m.
Per questo è la regione della Terra che più assomiglia al continente antartico.
Tutte le coste dell'isola sono costituite da un fittissimo intrico di fiordi e isolotti creati dall'erosione dei ghiacci nel corso dei millenni: quasi dovunque in Groenlandia, la calotta glaciale ha inizio appena i fiordi lasciano il posto alla terraferma e quasi tutte le città e gli insediamenti umani sorgono quindi su isolotti. Per questo non esiste una rete stradale degna di nota né tantomeno ferrovie: la calotta glaciale, cominciando a poche decine di chilometri dai villaggi, rende impossibile la costruzione di una infrastruttura viaria tradizionale.
Per questo tutti gli spostamenti di una certa entità avvengono via nave o in aereo. In compenso il mare è uno dei più pescosi del mondo e fa della pesca l'industria principale della Groenlandia. La costa occidentale è la parte del paese con il clima più mite e la zona più popolata. I monti della Groenlandia più alti sono nella catena di Watkins (in daneseWatkins Bjerge) sulla costa orientale dell'isola.
Le cime più alte sono: il Monte Gunnbjørn (3693 m s.l.m.), il Dome3682 m s.l.m.) e il Cone (3669 m s.l.m.).
Si ipotizza che se la Groenlandia fosse priva di ghiaccio essa avrebbe probabilmente la forma di un arcipelago invece che di un'isola-continente, quale ad esempio l'Australia.
La Groenlandia ha un clima polare, ma, a causa dell'ampiezza del territorio, vi sono sostanziali differenze tra la zona più settentrionale e quella più meridionale dell'isola. La parte sud ha, infatti, un clima molto più mite rispetto alla zona interna del paese e a quella settentrionale, dove si sono registrate temperature inferiori ai -60 °C.[22] La costa ovest e sudovest, rivolta al continente americano e ai venti più caldi che soffiano da esso, offre il clima più mite dell'isola. Dalla fine del secolo scorso, a causa di una serie di estati particolarmente calde, l'estensione della superficie ghiacciata si sta gradualmente riducendo. Inoltre, Nuuk è influenzata dal clima polare marittimo (temperatura media annuale -1,3 °C, marzo, il mese più freddo: -7,9 °C, luglio, il mese più caldo: 6,7 °C).
Cambiamento climatico
Il nome Grønland ("Terra verde") venne attribuito dal norvegese Erik il Rosso quando vi si insediò, in quanto condannato per omicidio venne esiliato dall'Islanda, così si diresse verso una terra di nord-ovest di cui aveva sentito parlare e che ora conosciamo come Groenlandia.
Tale nome venne attribuito da Erik il Rosso, appena giunto sull'isola: in periodo estivo. In quel frangente la costa sud della Groenlandia era ricoperta da prati e appariva verde. Inoltre non si esclude che Erik abbia scelto il nome per rendere il territorio appetibile e spingere altri vichinghi a colonizzarlo. Nel corso di circa 500 anni, le colonie vichinghe hanno sviluppato una loro economia: prove di attività agricola si trovano nella porzione meridionale dell'isola. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce resti dei banchetti. Lo stesso Erik il Rosso era un allevatore. La zona meridionale della Groenlandia è tuttora ricoperta di prati in estate e la popolazione odierna è in grado di praticare agricoltura e allevamento.[23]
Tra il 1989 e il 1993, ricercatori climatici statunitensi ed europei hanno perforato la vetta della calotta glaciale groenlandese, ottenendo un paio di carote di ghiaccio lunghe 3 km. L'analisi della stratificazione e della composizione chimica dei nuclei ha fornito un nuovo record rivoluzionario di cambiamento climatico nell'emisfero settentrionale, risalente a circa 100 000 anni fa, e ha dimostrato che il tempo e la temperatura del mondo si sono spesso spostati rapidamente da uno stato apparentemente stabile a un altro, con conseguenze globali.[24] Anche i ghiacciai della Groenlandia stanno contribuendo a un innalzamento del livello del mare globale più velocemente di quanto si credesse in precedenza.[25] Tra il 1991 e il 2004, il monitoraggio del tempo in una località (Swiss Camp) ha mostrato che la temperatura media invernale era aumentata di quasi 6 °C. Altre misurazioni hanno dimostrato che le più alte nevicate dall'oscillazione Nord Atlantica hanno causato un ispessimento interno della calotta di ghiaccio di una media di 6 cm tra il 1994 e il 2005.[26]
Ci sono circa 700 specie conosciute di insetti in Groenlandia, poche rispetto ad altri paesi (oltre un milione di specie sono state descritte in tutto il mondo).
Il mare è ricco di pesci e invertebrati, soprattutto nelle zone più miti della corrente della Groenlandia occidentale; gran parte della fauna della Groenlandia è associata a reti trofiche a base marina, tra cui grandi colonie di uccelli marini.
La fauna terrestre è costituita prevalentemente da animali che si sono diffusi dal Nord America o, nel caso di molti uccelli e insetti, dall'Europa. I pochi mammiferi terrestri autoctoni presenti in Groenlandia includono l'orso polare, la renna (introdotta dagli europei), la volpe artica, la lepre artica, il bue muschiato, il lemmino, l'ermellino e il lupo artico. Gli ultimi quattro si trovano naturalmente solo in Groenlandia orientale, essendo immigrati dall'isola di Ellesmere. Non ci sono rettili o anfibi nativi o viventi sull'isola.[29]
Fitogeograficamente, la Groenlandia appartiene alla regione circumboreale nel regno olartico. L'isola è scarsamente popolata di vegetazione; la vita vegetale consiste principalmente di prati e piccoli arbusti, che vengono regolarmente pascolati dal bestiame. L'albero originario della Groenlandia più comune è la betulla bianca europea (Betula pubescens) insieme al salice a foglie grigie (Salix glauca), al sorbo (Sorbus aucuparia), al ginepro comune (Juniperus communis) e ad altri alberi più piccoli, principalmente salici.
La flora della Groenlandia è costituita da circa 500 specie di piante più alte, tra cui angiosperme, felce, equiseto e lycopodiophyta. Degli altri gruppi, i licheni sono i più vari, con circa 950 specie; ci sono 600-700 specie di funghi; e si possono trovare anche muschi e briofite. La maggior parte delle piante più alte della Groenlandia hanno distribuzione circumpolare o circumboreale; solo una dozzina di specie di saxifraga e di sparviere sono endemiche.
Alcune specie vegetali furono introdotte dai norvegesi, come ad esempio la vicia cracca.
I vertebrati terrestri della Groenlandia includono il cane groenlandese, che è stato introdotto dagli Inuit, mentre gli europei hanno introdotto specie come le pecore groenlandesi, capre, bovini, renne, cavalli, polli e cani pastore, tutti i discendenti di animali importati dagli europei.
Il capo di Stato della Groenlandia è il sovrano della Danimarca, ma l'isola ha una notevole autonomia per diversi aspetti: ad esempio, a differenza della Danimarca, non aderisce all'Unione europea.
La Groenlandia ha sofferto di una crescita economica negativa negli anni novanta, ma dal 1993 l'economia è migliorata. Il GHRG (Greenland Home Rule Government) ha adottato una stretta politica fiscale dalla fine degli anni ottanta che ha favorito la creazione di un surplus nei budget pubblici e il mantenimento dell'inflazione a un livello basso. La crisi economica fu dovuta principalmente alla chiusura delle ultime miniere di zinco e piombo nel 1990, e la conseguente mancanza degli introiti delle concessioni minerarie.
La Groenlandia è fortemente dipendente dalla pesca e dalle esportazioni dei prodotti ittici. L'industria della pesca del gambero, ma anche dell'halibut, è il settore che garantisce la maggiore fonte di reddito.
Malgrado la scoperta di altri giacimenti di minerali e idrocarburi, occorrerà molto tempo prima che si possa avviare una politica di estrazione e commercializzazione di queste nuove risorse.
Il turismo è l'unico settore che può garantire un potenziale nel breve periodo, anche se questo è limitato principalmente da due fattori: la breve stagione estiva e i costi elevati.
Il settore pubblico e i comuni, comprese le imprese a partecipazione di capitale pubblico, svolgono un ruolo dominante nell'economia della Groenlandia. Circa la metà del reddito del governo proviene dalle concessioni del governo centrale danese, e costituisce una parte importante del PIL.
Il maggiore aeroporto sulla costa occidentale è l'aeroporto di Kangerlussuaq, con voli quotidiani principalmente per Copenaghen. Air Iceland collega Reykjavík con Constable Point, Kulusuk (nei pressi di Ammassalik), Nuuk e Narsarsuaq. Kangerlussuaq è anche l'hub per i voli interni alla Groenlandia. Tutti i voli interni sono operati dalla Air Greenland. I trasporti groenlandesi si concentrano perlopiù sui voli e le rotte con traghetti. Data la conformazione geografica del territorio, solo due città sono collegate da strade, Ivittuut e Kangilinnguit. Le restanti sono sterrate, poco più che sentieri mal tracciati.
La Groenlandia ha 57 695 abitanti, di cui una percentuale compresa tra l'85 e il 90% è di origine inuit, mentre le percentuali rimanenti sono in massima parte europei (danesi in maggioranza).
La popolazione è concentrata lungo i fiordi nella parte sudoccidentale dell'isola, che ha un clima più mite.
Nonostante programmi scolastici di educazione sessuale e distribuzione gratuita di contraccettivi, la Groenlandia rimane il paese col più alto tasso di aborti al mondo. Nel 2000 gli aborti hanno superato le nascite e in media una donna groenlandese ha 2,1 aborti nel corso della sua vita[38]. Altissima è anche l'incidenza di malattie sessualmente trasmissibili, alcolismo e violenza su minori[38]
Religione
La religione dominante è quella Evangelica Luterana, facente capo alla Chiesa di Danimarca (Den Danske Folkekirke), che ha eletto la Groenlandia a sede vescovile nel 1993. Dal 1995 la diocesi di Groenlandia è retta da Sofie Petersen, secondo vescovo donna nella Chiesa di Danimarca e primo vescovo Inuit.[39] La diocesi luterana ha sede nella cattedrale del Salvatore (dan.: Vor Frelser Kirke; groenl.: Annaassisitta Oqaluffia), costruita nel 1849. Secondo stime riportate del vescovo Petersen nel 2009, l'85% della popolazione appartiene alla Chiesa di Danimarca.[40]
Tre siti della Groenlandia, nell'ambito dei patrimoni dell'umanità della Danimarca, sono stati iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO:
La prima donna a pubblicare opere riguardanti la Groenlandia e la sua cultura viene considerata Signe Rink.
La scrittrice Niviaq Korneliussen è la prima autrice groenlandese a vincere il Nordisk råds litteraturpris (Premio letterario del Consiglio nordico) nel 2021, considerato il più alto riconoscimento letterario scandinavo[42] con il suo romanzo Naasuliardarpi (La valle dei fiori, Iperborea 2023).
Esplorazioni
Knud Rasmussen (1879-1933) è stato un noto esploratore sia danese che groenlandese.
La ricorrenza nazionale è il 21 giugno in cui viene celebrato il solstizio d'estate.
Sport
Il calcio è lo sport nazionale della Groenlandia. La Groenlandia non è un Paese membro della FIFA o della UEFA, poiché secondo le regole della FIFA le partite internazionali devono essere disputate su campi di erba, anche se c'è stata un'apertura ai campi sintetici, mentre la UEFA, oramai da diversi anni, accoglie come propri membri solo Paesi ufficialmente riconosciuti dalle Nazioni Unite. Ciò non toglie che la Groenlandia abbia comunque una sua selezione di calcio, una sua federazione, la Kalaallit Arsaattartut Kattuffiat, e un suo campionato nazionale. Ha partecipato alla FIFI Wild Cup 2006 e alla ELF Cup 2006.
Tuttavia il 28 maggio 2024, la Federazione Groenlandese ha ufficialmente presentato la sua candidatura per entrare nella CONCACAF, la Confederazione calcistica del Nord e Centroamerica, la quale non richiede che i suoi membri siano al contempo riconosciuti dalle Nazioni Unite, e ciò renderebbe molto probabile la possibilità di adesione.
^In particolare, viene modificata - a favore della Groenlandia - la ripartizione delle rendite petrolifere tra i due paesi. Fonte: Alan Cowell, Greenland Vote Favors Independence, New York Times, 26 novembre 2008. URL consultato il 27 novembre 2008.
^Nearly independent day, su economist.com, The Economist, 20 giugno 2009. URL consultato il 20 giugno 2009.
^Greenland set for self-rule, su theaustralian.news.com.au, The Australian, 19 giugno 2009. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2009).
^ Randy Boswell, Greenland takes big step towards full independence, su Canwest News Services, Canada.com, 19 giugno 2009. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2009).
^ Alessia Rastelli, Groenlandia, un passo per l'indipendenza, in Corriere della Sera, 27 novembre 2008, p. 20. URL consultato il 3 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).