Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 (superiore) Wšitcy čłowjekojo su wot naroda swobodni a su jenacy po dostojnosći a prawach. Woni su z rozumom a swědomjom wobdarjeni a maja mjezsobu w duchu bratrowstwa wobchadźeć.
(inferiore) Wšykne luźe su lichotne roźone a jadnake po dostojnosći a pšawach. Woni maju rozym a wědobnosć a maju ze sobu w duchu bratšojstwa wobchadaś.
Secondo Ethnologue,[6] sono parlate complessivamente da circa 20 000 persone nella regione storica della Lusazia, ora parte del Brandeburgo e della Sassonia.
Classificazione
Le lingue sorabe appartengono al gruppo slavo, sottogruppo slavo occidentale e sono rappresentate da due lingue separate,[6] ma strettamente affini:
^ab Francesca Fici Giusti, Le lingue slave moderne, Unipress, 2001, ISBN88-8098-137-4.
^Fiorenzo Toso, II. I Paesi dell'Unione Europea, in Lingue d'Europa: la pluralità linguistica dei Paesi europei fra passato e presente, Baldini Castoldi Dalai, 2006, ISBN88-8490-884-1.
^ Bona Cambiaghi, Celestina Milani, Paola Pontani, Le lingue slave attraverso l'Europa, in Europa plurilingue, Milano, Vita e Pensiero, 1995, ISBN88-343-1255-4.
(CS) (DSB) Kurs serskeje rěce / Bluń, dialoghi introduttivi delle lezioni di un corso di sorabo (Curs practic de limba sorabă) in un dialetto della Lusazia centrale
† lingua estinta (nessun sopravvissuto tra i parlanti nativi e nessuno tra i discendenti) * sottogruppo controverso la cui esistenza è ancora ampiamente dibattuta tra i linguisti