Malattia veno occlusiva epatica
La malattia veno occlusiva epatica, o semplicemente malattia veno occlusiva è una condizione medica in cui alcune delle piccole vene del fegato risultano ostruite. Solitamente è una complicanza della chemioterapia ad alta dose che viene somministrata prima di un trapianto di midollo osseo ed è caratterizzata da un aumento di peso a causa della ritenzione di liquidi, da un aumento delle dimensioni del fegato e da un aumento dei livelli di bilirubina nel sangue.[1] Il termine sindrome da ostruzione sinusoidale viene preferito se la condizione accade come risultato della chemioterapia o del trapianto di midollo osseo.[1][2] Oltre in seguito alla chemioterapia, la condizione può verificarsi anche dopo l'ingestione di alcuni alcaloidi vegetali come gli alcaloidi pirrolizidinici, ed è stato descritta come parte di una malattia ereditaria rara risultante da una mutazioni nel gene che codifica per una proteina chiamata SP110.[3] StoriaLa prima relazione sulla malattia veno-occlusiva, risalente al 1920, aveva come causa l'avvelenamento da senecio e si era verificata in Sudafrica.[4] Le relazioni successive coinvolgevano per lo più in giamaicani che avevano consumato tisane.[1] Con l'avvento del trapianto di midollo osseo, la maggior parte dei casi in seguito riportati sono stati quelli relativi al trattamento per la leucemia.[1] Segni e sintomiTra i segni e i sintomi della malattia veno occlusiva epativa vi è l'aumento di peso, epatomegalia, ascite e ittero; la condizione è spesso associata ad insufficienza renale.[5] DiagnosiL'ecografia Doppler del fegato è la tecnica di imaging biomedico più frequentemente utilizzata per confermare o suggerire la diagnosi. Il fegato appare solitamente ingrandito (epatomegalia) ma mantiene una normale ecogenicità. Per una diagnosi definitiva spesso è necessaria una biopsia. TrattamentoIl trattamento per la condizione è principalmente di supporto. PrognosiQuando associata a un trapianto di midollo osseo, la condizione risulta fatale in oltre il 30% dei casi. I casi dovuti aglialcaloidi vegetali hanno un corso più lungo e più imprevedibile. Note
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