L'attrice, di origini libanesi, ha cominciato la sua carriera in Messico come protagonista nella telenovela Teresa[3] e recitato nel film El Callejón de los Milagros (Nel cuore della città - Midaq Alley) per il quale è stata nominata per il premio Ariel[4]. Nel 1991 la Hayek si trasferisce a Hollywood ed è salita alla ribalta con ruoli in film come Desperado (1995), Dogma (1999)[5], e Wild Wild West (1999). Impegnata in numerose campagne umanitarie e femministe, è sposata con François-Henri Pinault.[6]
Nata a Coatzacoalcos (Messico) il 2 settembre 1966[10][11] con il nome di Salma Hayek Jiménez[11][12], è figlia di Sami Hayek Dominguez, un uomo d'affari messicano di origine libanese,[5] trasferitosi da Baabdat, città che Salma e suo padre hanno visitato nel 2015 per promuovere il suo film The Prophet[13][14][15][16]. La madre, Diana Jiménez Medina, è una cantante lirica di origine messicana mentre i suoi nonni e bisnonni materni sono spagnoli[17]. Ha un fratello minore di nome Sami (nato nel 1972), che lavora nel mondo del design[18][19]. Il suo primo nome, Salma, in arabo significa "pace" o "calma"[20].
Cresciuta in una famiglia benestante di fede cattolica[21], è stata allieva dell'Accademia del Sacro Cuore a New Orleans, in Louisiana, da cui viene espulsa a soli 12 anni per la sua eccessiva esuberanza[22][23]; infatti le venne diagnosticata sindrome da deficit di attenzione e iperattività e una forma di dislessia[24][25]. Per punizione i suoi genitori la spediscono a Città del Messico con l'intenzione di iscriverla all'università, dove studierà relazioni internazionali, ma Salma abbandona presto gli studi per seguire la sua vocazione di attrice[5][22]. Salma parla spagnolo, arabo, inglese e portoghese[26].
Esordi
Dopo il ruolo da protagonista ottenuto nella sitcom The Sinbad Show (in cui interpreta Gloria Contreras per 3 episodi), Salma Hayek presta il suo volto a numerose campagne pubblicitarie, tra cui una per H&M, e successivamente compare nella serie televisiva Un nuevo amanecer, molto popolare in Messico. Successivamente, all'età di 23 anni, ottiene il ruolo principale nella telenovela Teresa[3][27], ma per seguire il suo sogno di recitare nel cinema, nel 1987 si trasferisce a Los Angeles, dove studierà recitazione da Stella Adler[28].
Nel 2000 il regista inglese Mike Figgis la vuole in Timecode, celebre soprattutto per un bacio saffico tra la protagonista e Jeanne Tripplehorn. Nello stesso anno il regista spagnolo Antonio Cuadri la dirige nella pellicola La grande vita, di cui è protagonista. In questo stesso periodo Salma fonda una sua casa di produzione, chiamatasi Ventanarosa. Il primo film realizzato dalla Ventanarosa, El Coronel No Tiene Quien Le Escriba, basato sul romanzo dello stesso nome di Gabriel García Márquez, viene scelto come selezione ufficiale per gli Academy Awards a rappresentare il paese di Messico nella categoria di Miglior Film Straniero.[30]
Nel 2002 Salma Hayek veste i panni della pittrice Frida Kahlo nel film di Julie Taymor, Frida (film che ha anche prodotto), presentato in concorso alla 59ª Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. Il film le conferisce notorietà e successo e le permette di conquistare la candidatura all'Oscar come migliore attrice protagonista, al Golden Globe e a numerosi altri premi[2].
Nel film Frida, come aveva già fatto in precedenza per altre pellicole, contribuisce nella creazione della colonna sonora cantando il pezzo La Bruja. Alcuni dei quadri attribuiti nel film a Frida Kahlo sono in realtà stati dipinti dalla stessa Hayek.
Nel 2004 lavora accanto a Pierce Brosnan in After the Sunset, di Brett Ratner, mentre nel 2006 escono nelle sale due film che la vedono protagonista: Bandidas, e Lonely Hearts. Nella prima pellicola, dopo molto tempo di lavoro per realizzare il progetto, lavora con Penélope Cruz, insieme con la quale, oltre recitare, produce il film[31]; la seconda pellicola, anch'essa prodotta dalla stessa Hayek, la vede invece al fianco di Jared Leto, nei panni della criminale Martha Beck. Sempre nel 2006 è diretta da Robert Towne nella pellicola Chiedi alla polvere[32], storia d'amore tratta dall'omonimo romanzo di John Fante, in cui Salma è Camilla Lopez, musa e amante dello scrittore Arturo Bandini (interpretato da Colin Farrell)[33]. Nello stesso anno acquista lo script della serie colombianaBetty la fea, divenendo produttrice esecutiva della serie a essa ispirata, Ugly Betty e comparendo in alcune puntate della serie. Sempre nel 2006 produce il video musicale della canzone Te amo corazon di Prince[34].
L'8 gennaio del 2009 va in onda sulla rete NBC, Senor Macho Solo settima puntata della terza stagione di 30 Rock, episodio in cui la Hayek interpreta Elisa Pedrera, infermiera assunta da Jack Donaghy (interpretato da Alec Baldwin). Sempre nel 2009 l'attrice è voce narrante della versione spagnola del documentario Home, incentrato sullo stato della Terra, girato da Yann Arthus-Bertrand e prodotto da Luc Besson.
«Dare la voce a un cartone animato mi ha aperto la mente, e mi ha permesso di mettermi in gioco di più di quello che faccio solitamente, quando i registi mi chiedono solo di essere bella. In questo film, ho potuto esprimermi a più ampio raggio.[38]»
Nello stesso anno partecipa al film "Americano" di Mathieu Demy, per il quale riceve una nomination come miglior attrice al San Sebastián International Film Festival e alla nuova pellicola di Álex de la Iglesia intitolata "La chispa de la vida", che le vale una nomination al Goya, quale miglior attrice protagonista. Nel 2012, infine, è nel cast di Le belve di Oliver Stone accanto a Taylor Kitsch, Blake Lively, Benicio Del Toro e John Travolta. Nel 2012, la Hayek ha diretto Jada Pinkett Smith nel video musicale "Nada se compara"[39]. Riprende il suo ruolo nel film in Un weekend da bamboccioni 2, uscito a luglio 2013.
Alta 1,57 m[46], dal 1999 al 2003 ha avuto una relazione con l'attore Edward Norton, mentre nel 2006 ha conosciuto il miliardario francese François-Henri Pinault, dal quale il 21 settembre del 2007 ha avuto una bimba, Valentina Paloma. Dopo una breve separazione nel 2008 i due si sono riavvicinati per sposarsi due volte: la prima il 14 febbraio del 2009 a Parigi[47], la seconda il 25 aprile dello stesso anno a Venezia.
Una delle sue più grandi amiche è Penélope Cruz[48][49], con la quale, nel 2006, dopo vari anni di progetto, ha lavorato in Bandidas. Nella primavera del 2006, la Blue Star Contemporary Art Center a San Antonio, nel Texas, mette in esposizione sedici ritratti del muralista George Yepes e del regista Robert Rodriguez, che raffigurano la Hayek come dea aztecaItzpapalotl[50].
È testimonial della Avon Products dal febbraio 2004[51]. È stata anche portavoce di Revlon nel 1998 e nel 2001 è stata la testimonial di Chopard. Nel 2006 compare in una pubblicità del Campari[52][53][54], per il quale posa anche per un calendario fotografata da Mario Testino[55][56][57][58]. Il 3 aprile 2009 ha fatto da testimonial per La Doña, un orologio di Cartier ispirato all'attrice messicana María Félix[59].
Il 13 dicembre 2017 ha pubblicato un articolo sul New York Times in cui dichiara di aver subito abusi, minacce e molestie sessuali da parte del produttore Harvey Weinstein durante la lavorazione del film Frida[60][61].
Filantropia e attivismo
L'attrice è inoltre impegnata da molti anni nella campagna contro la violenza di genere e contro la discriminazione verso gli immigrati[62]. La Hayek si impegna per l'UNICEF e per la Pampers. Il 19 luglio 2005, Salma Hayek ha testimoniato davanti al Comitato del Senato degli Stati Uniti sul sistema giudiziario che sostiene la riautorizzazione della Violence Against Women Act[63]. Nel febbraio 2006 ha donato 25.000 dollari a Coatzacoalcos (sua città natale) e 50.000 dollari a Monterrey per combattere la violenza contro le donne[64][65]. Salma Hayek è membro del consiglio di amministrazione di V-Day, l'organizzazione benefica fondata dalla drammaturga Eve Ensler. Nondimeno, Hayek ha dichiarato di non essere una femminista[66]. In seguito ha rivisto la sua posizione su questo punto, affermando: "Sono una femminista perché molte donne incredibili mi hanno reso quello che sono oggi. (...) Ma - non dovrebbe essere solo perché sono una donna"[67].
Hayek sostiene anche l'allattamento al seno. Durante un viaggio a scopo benefico dell'UNICEF in Sierra Leone nel 2009, ha allattato al seno un bambino affamato di una settimana la cui madre non poteva produrre latte[68][69]. Ha detto che lo ha fatto per ridurre lo stigma associato all'allattamento al seno e per incoraggiare la nutrizione infantile[70].
Nel 2010 il lavoro umanitario di Hayek le è valso una nomination ai VH1 Do Something Awards[71]. Nel 2013 Hayek ha lanciato con Beyoncé e Frida Giannini una campagna Gucci, "Chime for Change", che mira a diffondere l'empowerment femminile[72].
Per la Giornata internazionale della donna 2014, Salma Hayek è stata uno degli artisti firmatari della lettera di Amnesty International, all'allora primo ministro britannico David Cameron, che si batte per i diritti delle donne in Afghanistan[73]. Dopo la sua visita in Libano nel 2015, ha criticato la discriminazione che avviene nella nazione contro le donne.
Nel 2019 la famiglia Pinault ha promesso 113 milioni di dollari per sostenere gli sforzi di ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, in Francia[74].
Nelle versioni in italiano dei suoi film Salma Hayek è stata doppiata da:
Tiziana Avarista in Amore a doppio senso, Dogma, Traffic, Aiuto vampiro, Un weekend da bamboccioni, Black Mirror, Un weekend da bamboccioni 2, Ubriachi d'amore
Ilaria Stagni in Frida, Missione 3D - Game Over, C'era una volta in Messico, Ugly Betty, Le belve, Muppets 2 - Ricercati, Amiche in affari, Eternals
Cristina Boraschi in Desperado, Facile preda, Mela e Tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa, Wild Wild West, La grande vita, Il fidanzato di mia sorella
Ilaria Latini in Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia
Discografia parziale
Questa voce o sezione sull'argomento musica è ritenuta da controllare.
Motivo: Non so se abbia nemmeno senso inserire una discografia in questa voce, dato che la discografia di Salma Hayek è composta unicamente di partecipazioni, non un solo album, EP o singolo solista.
^ab(ES) Ariel > Ganadores y nominados > XXXVII 1995, su academiamexicanadecine.org.mx, Academia Mexicana de Artes y Ciencias Cinematográficas. URL consultato il 19 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2009).
^abcd(EN) James Lipton, Inside the Actors Studio: episodio 11x1105, Salma Hayek, Bravo, 5 dicembre 2004. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2007).
^Salma Hayek cambia cognome, su popcrunch.com. URL consultato il 6 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2010).
^Salma Hayek, su helloonline.com. URL consultato il 5 gennaio 2016.
^SAMI HAYEK DOMÍNGUEZ, Revista El Heraldo de Veracruz (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2014).
«Mi apellido es de origen libanés, mi padre llegó aquí a principios del siglo pasado con la idea de radicar en los Estados Unidos, pues había algunos problemas en su país, entonces optó por venir a México... Posteriormente comenzó a viajar al sur hasta instalarse en Agua Dulce, donde se casó con mi señora madre...("My surname is of Lebanese origin, my father came here early last century with the idea of settling in the United States, having some problems at home, then chose to come to Mexico... Then he began to travel south to settle in Agua Dulce (Veracruz), where he married my lady mother.")»
^(ES) Juan Pablo González, Salma Hayek practica idiomas alrededor del mundo, su eluniversalveracruz.com.mx, 24 giugno 2011. URL consultato il 16 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2011).
^(ES) Teresa, su alma-latina.net. URL consultato il 13 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2012).
^ Monica Cantero, Language and Identity in Chicano/Latino Discourse – Lenguaje e identidad en el discurso chicano/latino, LINCOM publishers, 2006, p. 33, ISBN978-3-89586-487-2.
^Avon Foundation Newsroom, su avoncompany.com, Avon Company. URL consultato il 10 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2009).
^MediaPost Publications, su publications.mediapost.com, 12 febbraio 2007. URL consultato il 10 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2006).
^(ES) MetaVisia, Revista de Relojes y Joyas, su diezydiez.com, Diezydiez. URL consultato il 10 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2009).