Sito archeologico La Marmotta
Il Sito archeologico La Marmotta scoperto nel lago di Bracciano è un sito archeologico sommerso che si trova a circa 11 metri di profondità, a circa 300 metri dalla costa in località La Marmotta ad Anguillara Sabazia.[1][2] ScaviIl sito è stato scoperto nel 1989, e successivamente indagato con particolari tecniche di archeologia subacquea, tra il 1992 e il 2006.[3] RepertiIl sito archeologico è noto per aver dato alla luce 5 canoe in legno, datate tra 7.500-7.000 anni fa, in eccellente stato di conservazione.[4] Le canoe, in vario stato di conservazione, sono state ricavate da legno di quercia, ontano, pioppo e faggio, e variano in lunghezza, dai 10,43 metri della canoa chiamata Marmotta 1, ai 5,4 metri della canoa Marmotta 2.[4] Oltre alle canoe, il sito ha restituito evidenze di un abitato del neolitico, il più antico abitato lacustre d'Europa ad oggi scoperto,[1] distribuito su tre diversi livelli archeologici, frequentato per almeno cinque secoli; il livello più antico, risale alla cultura della ceramica impressa, il secondo a quello della cultura della ceramica dipinta, mentro l'ultimo livello, corrisponde al momento dell'abbandono dell'abitato. Di queste restano oltre 3.400 pali di sostegno della abitazioni, oltre a resti di mura e tetti, questi realizzati con vegetali o corteccia di alberi, tutti elementi che hanno permesso agli studiosi di ricostruire nel dettaglio la vita delle popolazioni preistoriche che vi abitavano.[1][3] Numerosi sono i resti animali, specialmente quelli relativi ad animali domestici come pecore e capre, insieme a un numero inferiore di bovini e suini, oltre che a due diverse specie di cani. Tra le specie selvatiche, probabilmente resti di azioni di caccia, cervi, caprioli e volpi. Tra i resti vegetali, quelli di diversi tipi di cereali domestici, legumi, frutta e piante utilizzate per la fabbricazione di tessuti.[3] L'eccezionale stato di conservazione dei reperti, ha permesso di raccogliere ulteriori elementi per gli studi tesi ad analizzare ed identificare le sostanze legnose, e le tecniche di lavorazione del legno impiegate dalle popolazioni neolitiche.[2] I reperti sono esposti al Museo delle civiltà di Roma, e al Museo Neolitico di Anguillara Sabazia. Note
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