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Teatro dell'Opera di Roma

Teatro dell'Opera
Facciata del Teatro dell'Opera.
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàRoma
IndirizzoPiazza Beniamino Gigli, 1
00184 - Roma
Dati tecnici
Tipoopera
Fossapresente
Capienza1 560 posti
Realizzazione
Costruzione1874-1880[1]
Inaugurazione27 novembre 1880
ArchitettoAchille Sfondrini, Marcello Piacentini
Sito ufficiale

Il Teatro dell'Opera di Roma è il teatro romano dedicato all'opera teatrale in musica e al balletto; è anche conosciuto come Teatro Costanzi dal nome del suo artefice, Domenico Costanzi.

Storia

Il Palazzo dell'Opera nel 1940
La sala dal loggione
Il soffitto dall'ingresso
Scorcio dei palchi dal loggione

Ancor prima che la capitale d'Italia fosse trasferita a Roma, monsignor Francesco Saverio de Mérode, che possedeva la vallata di San Vitale, vide con chiarezza che urbanizzare il percorso dalla stazione ferroviaria (la futura Stazione Termini che allora era in costruzione) alla via del Corso sarebbe stato un vero affare. Domenico Costanzi partecipò all'iniziativa e comprò terreni, sui quali fece costruire dapprima l'Hotel Quirinale, ora divenuto uno dei Locali storici d'Italia,[2] lungo la neonata via Nazionale nel 1874, poi su quello che diventerà il terreno confinante il Teatro d'Opera, che nella nuova capitale ancora mancava. L'albergo comunicava col teatro attraverso un passaggio sotterraneo, che garantiva la massima privacy agli artisti (i quali non avevano che da attraversarlo per giungere al palco dove si esibivano, e anche per questo apprezzavano molto la sistemazione).

L'architetto Achille Sfondrini nel 1879, in soli due anni costruì il teatro, nello stile neorinascimentale di moda all'epoca.[3] Il teatro non era di grandi dimensioni (1.100 posti), ma aveva un'ottima acustica e una bella cupola dipinta da Annibale Brugnoli. L'opera fu inaugurata alla presenza del re Umberto I di Savoia e della regina Margherita di Savoia il 27 novembre 1880, con la Semiramide di Rossini. L'impresa, tuttavia, non si rivelò particolarmente redditizia: Costanzi dovette impegnarvi beni propri e rimanerne impresario fino alla morte quando gli succedette il figlio Enrico.

La conduzione amministrativa del Teatro fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi. Nel 1912 Emma Carelli, moglie di Mocchi, divenne direttrice e responsabile della nuova «Impresa Costanzi».

Nel 1926 il comune di Roma acquistò il teatro e ne assunse la gestione. I lavori di completamento, ampliamento e ristrutturazione furono affidati all'architetto Marcello Piacentini, che con la chiusura del teatro il 15 novembre 1926 rifece integralmente i prospetti esterni, aumentò di uno i tre ordini di palchi originali (a Costanzi erano mancati i fondi per completare la sala), ristrutturò la galleria e fece installare uno straordinario lampadario di cristallo, il più grande d'Europa.[4] Le Fame volanti reggenti strumenti musicali, in stucco patinato, che adornano la balconata del palco reale e del I° ordine dei palchi, sono opera di Gianni Remuzzi.[5]

Il teatro assunse dunque la nuova denominazione di Teatro Reale dell'Opera e fu reinaugurato il 27 febbraio 1928 con il Nerone di Arrigo Boito diretto da Gino Marinuzzi. Fu poi eliminato l'ingresso riservato alle carrozze a cavalli, che si affacciava sui giardini sul retro dell'hotel Quirinale, accessibile da un vicolo cieco (via del Teatro) oggi non più esistente. L'ingresso principale fu quindi spostato da via Firenze a via del Viminale (successivamente ribattezzato in quel tratto piazza Beniamino Gigli), ma non fu possibile, per la ristrettezza dei tempi, creare la nuova facciata sulla piazza secondo un progetto predisposto da Piacentini e rimasto tuttora inedito (in un corridoio del teatro è attualmente esposto il plastico di una delle prime versioni del progetto).

Nel 1930 venne allestito dalla ditta organaria Buccolini un organo a canne con una tastiera e pedaliera, celato sulla destra del palcoscenico da una griglia espressiva. L'organo è stato restaurato dalla stessa ditta nel 2004.

Eliminato l'epiteto reale con il passaggio alla Repubblica, nel 1956 il comune di Roma affidò allo stesso Piacentini l'incarico di curare un nuovo intervento di ampliamento e restauro. I lavori, che hanno previsto tra l'altro la creazione di uno scalone d'onore e di un foyer dei palchi, di locali per uffici, l'installazione di nuovi arredi e il rifacimento della facciata in uno stile novecentesco, furono ultimati nel 1960. Il Teatro dell'Opera di Roma ha una capienza attuale di circa 1560 posti. Dal dicembre 2021 ne è sovrintendente Francesco Giambrone, già al Teatro Massimo di Palermo nello stesso ruolo[6].

Musica, musicisti ed interpreti

Teatro dell'Opera di Roma, notturna, 2016.

Nel 1888 il Costanzi ospitò la prima assoluta di Medgé di Spiro Samara con Emma Calvé, nel 1890 quella di Mala Pasqua di Stanislao Gastaldon, quella di Rudello di Vincenzo Ferroni. Nel 1896 di La sorella di Mark di Giacomo Setaccioli.

Pietro Mascagni fu un assiduo frequentatore dell'Opera, di cui fu anche direttore artistico nella stagione 1909-10 e vi diede diverse prime, come la Cavalleria rusticana il 17 maggio 1890 con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno, L'amico Fritz il 31 ottobre 1891, diretta da Rodolfo Ferrari con Fernando De Lucia e Paul Lhérie, Iris nel 1898 con Enrico Caruso, Le maschere il 17 gennaio 1901, e poi ancora la Lodoletta nel 1917.

Giacomo Puccini diede al Costanzi la prima della Tosca il 14 gennaio 1900 (di cui il 9 marzo 2004 è stato ripresentato l'allestimento storico), la prima italiana della La fanciulla del West, diretta da Arturo Toscanini nel 1911, ed ancora la prima italiana del Gianni Schicchi nel 1919.

Ruggero Leoncavallo vi presentò la prima di Maia nel 1910; dieci anni dopo Riccardo Zandonai vi diede la prima di Giulietta e Romeo. Infine, il 5 gennaio 1952 è andata in scena in prima assoluta la Sakùntala di Franco Alfano, rifacimento della precedente La leggenda di Sakuntala andata in scena al Teatro Comunale di Bologna, il 10 dicembre 1921 e di cui poi era andata perduta la partitura durante la seconda guerra mondiale.

Al Teatro Reale dell'Opera di Roma, con la regia di Marcello Govoni, fu rappresentata il 15 febbraio 1934 la prima assoluta di Cecilia, opera in tre episodi e quattro quadri, composta dal sac. Licinio Refice (Patrica, 1883Rio de Janeiro, 1954). Cecilia, basata sulla vita dell'omonima santa (Cecilia di Roma, martire nel III secolo), ebbe grande successo anche grazie all'interpretazione del celebratissimo soprano Claudia Muzio. L'evento fu possibile dopo una decennale battaglia condotta dal Maestro Licinio Refice presso le autorità civili e religiose; la partitura era, difatti, pronta già nel 1922 e l'autore sperava di rappresentarla per l'Anno Santo del 1925.

Busto di Beniamino Gigli nell'ingresso

A parte le prime, sono rimaste memorabili alcune grandi esecuzioni, come Le nozze di Figaro di Mozart del 1964 diretta da Carlo Maria Giulini per la regia di Luchino Visconti con Ilva Ligabue, Mariella Adani e Rolando Panerai, il Don Carlo di Giuseppe Verdi diretto da Giulini per la regia di Visconti nel 1965.

Nell'agosto del 2011 Riccardo Muti ha ricevuto la nomina di Direttore Onorario a vita.

Hanno diretto al Costanzi, tra gli altri, Otto Klemperer, Victor de Sabata, Vittorio Gui, Gino Marinuzzi, Tullio Serafin, Gabriele Santini, Erich Kleiber, Arturo Toscanini, Antonino Palminteri[7], Herbert von Karajan, Giuseppe Sinopoli, Carlo Maria Giulini, Thomas Schippers, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Georg Solti, Georges Prêtre, Zubin Mehta, Lorin Maazel, Peter Maag, Mstislav Rostropovič, Giuseppe Patanè, Wolfgang Sawallisch, Nino Sanzogno, Lovro von Matačić, Gianluigi Gelmetti, Oliviero De Fabritiis e dal 2008 Riccardo Muti.

Vi hanno cantato Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Fëdor Šaljapin, Giacomo Lauri-Volpi, Aureliano Pertile, Claudia Muzio, Maria Caniglia, Giuseppina Cobelli, Ebe Stignani, Fedora Barbieri, Maria Callas, Renata Tebaldi, Magda Olivero, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Franco Corelli, Tito Gobbi, Alfredo Kraus, Carlo Bergonzi, Leyla Gencer, Antonietta Stella, Renata Scotto, Montserrat Caballé, Joan Sutherland, Marilyn Horne, Raina Kabaivanska, Piero Cappuccilli, Renato Bruson, José Carreras, Plácido Domingo, Luciano Pavarotti, Ruggero Raimondi, Roberto Alagna, Gino Sinimberghi, Giulio Neri, Leontyne Price, Leo Nucci, Renato Bruson, Jessica Pratt e Anna Netrebko.

Balletto

Qui si ebbe la prima italiana de L'uccello di fuoco di Igor' Fëdorovič Stravinskij, rappresentata dalla compagnia di Balletti Russi di Sergej Djagilev il 9 aprile 1917. Anche l'American Ballet Theatre ed il Sadler's Wells oggi Royal Ballet si sono esibiti sul palcoscenico romano sin dall'immediato dopoguerra, così come le stelle sovietiche Rudol'f Nureev, Natalija Romanovna Makarova, Vladimir Viktorovič Vasil'ev, Ekaterina Maksimova.

Il Teatro ha inoltre dal 1928 una sua scuola di danza, ed il corpo di ballo stabile ha sempre avuto una stagione di balletto molto popolare nella città e oltre. Negli anni '50 Attilia Radice e Guido Lauri hanno danzato alle prime assolute dei principali balletti di tradizione, per essere poi destinati alla direzione rispettivamente di scuola e compagnia. Alcuni esempi tra le numerosissime celebrità che nel tempo hanno curato gli spettacoli di danza sono: Erik Bruhn, Zarko Prebil, Roland Petit, Majja Michajlovna Pliseckaja, Carla Fracci, Paolo Bortoluzzi.

Da maggio 2015, il Direttore è Eleonora Abbagnato.[8]

L'Orchestra ed il Coro

Interno con orchestra 1919 ca

Le varie gestioni impresariali che guidarono il teatro fino al 1926, per ragioni legate ai problemi economici ed alla concezione di un lavoro in cui la costante era la precarietà e la saltuarità, non formarono un complesso orchestrale stabile. Una svolta fu impressa nel 1905, per la volontà dell'assessore comunale Conte Enrico di Sanmartino, che convinse il Consiglio Comunale di Roma a creare l'Orchestra Municipale composta da cento elementi, molti dei quali provenienti dalla Banda Municipale, diventando l'Orchestra del Teatro Costanzi fino al 1926. La modificazione del Costanzi in Teatro Reale dell'Opera, spinse i dirigenti del Teatro e principalmente l'amministrazione comunale a decidere di creare un complesso orchestrale stabile, anche se con contratto stagionale. Nel 1935 il Comune di Roma, attraverso il Vice Governatore Marchese Dentice d'Accadia, come Direttore Artistico decise l'organico complessivo delle maestranze del Teatro determinando quello dell'Orchestra in 143 elementi compresi i professori della Banda.

Il Coro del Teatro dell'Opera di Roma partecipa alla vita artistica del Costanzi dal 1935 per volontà di Tullio Serafin, Direttore Artistico dell'allora Teatro Reale dell'Opera.

Terme di Caracalla

Fin dal 1º agosto 1937 il Governatore di Roma Piero Colonna decise che il Teatro dell'Opera dovesse avere una stagione estiva all'aperto, sul modello dei precedenti Festival lirico all'Arena di Verona e del Festival Puccini a Torre del Lago, che in quegli anni godevano di grande successo. Come periodo per le rappresentazioni furono scelti i mesi di luglio e agosto, e come sede fu individuato il complesso archeologico delle Terme di Caracalla. Il palcoscenico con i suoi impianti tecnologici, progettato e allestito da Pericle Ansaldo, venne posizionato all’interno di una delle aule situate accanto al tepidarium, e per le sue dimensioni, 1500 mq di superfici ed un boccascena di 22 m, divenne il più grande palcoscenico del mondo, con un'unica platea, divisa in sei settori, in grado di ospitare 8.000 posti[9]. La prima stagione, nel 1937, ebbe cinque rappresentazioni in totale, tre di Lucia di Lammermoor e due di Tosca. Nel 1938 le opere furono sei (La Gioconda, Mefistofele, Aida, Lohengrin, Isabeau diretta dal compositore e Turandot) per un totale di 28 rappresentazioni, dal 30 giugno fino al 15 agosto. In questa occasione il palcoscenico fu collocato all’interno dell’esedra del calidarium, dove si trova ancora oggi, e la platea fu ampliata e portata ad una capienza di 20.000 posti. Gli spettacoli lirici allestiti in questa sede hanno sempre avuto gran successo di pubblico, favorito negli anni dal turismo di massa. Gli allestimenti alle Terme furono interrotti durante la seconda guerra mondiale riprendendo dal 1945, e poi ancora per una decina d'anni a partire dal 1993 per consentire importantissimi restauri delle murature romane, e l'ambientazione archeologica fu sostituita saltuariamente con lo Stadio Olimpico. Dal 2001 la stagione estiva è stata ripristinata nell'ambientazione originale. Per il 2020 e il 2021 la stagione estiva di opera e balletto si è tenuta presso il Circo Massimo, dove è stato possibile preparare una platea, un golfo mistico e una palco più grandi in modo da rispettare il distanziamento necessario contro la pandemia di COVID-19.

Prime assolute

Responsabili del teatro

Impresari
Sovrintendenti (dal 1946 ad oggi)
  • Agostino D'Adamo
  • Paolo Salviucci
  • Costantino Parisi
  • Carlo Latini
  • Ennio Palmitessa
  • Gerardo Agostini
  • Franco Rebecchini
  • Luca Di Schiena
  • Roman Vlad (1980-30 marzo 1982)
  • Giorgio Moscon (30 marzo 1982-25 maggio 1983)
  • Alberto Antignani (25 maggio 1983-1989)
  • Ferdinando Pinto (1989-1991)
  • Gian Paolo Cresci (1991-1994)
  • Giorgio Vidusso (1994-1996)
  • Sergio Escobar (1996-1998)
  • Sergio Sablich (1998-1 luglio 1999)
  • Francesco Ernani (1 luglio 1999-3 aprile 2009)
  • Catello De Martino (12 giugno 2009-21 dicembre 2013)
  • Carlo Fuortes (21 dicembre 2013-27 dicembre 2021)
  • Francesco Giambrone (27 dicembre 2021-)
Commissari straordinari
Direttori artistici
Direttori generali
  • Stefano Rossi (1 gennaio 2023-31 dicembre 2025)
Direttori musicali
Direttore onorario a vita
Direttori del corpo di ballo
Direttori del coro
  • Giuseppe Conca
  • Gianni Lazzari
  • Tullio Boni
  • Roberto Benaglio
  • Augusto Parodi
  • Ine Meister
  • Marcel Seminara
  • Andrea Giorgi (2000-2010)
  • Roberto Gabbiani (2010-2022)
  • Ciro Visco (2022-)

Discografia parziale

Note

  1. ^ Rifacimenti nel 1926 e nel 1958, all'interno e particolarmente sulla facciata, da parte di Marcello Piacentini.
  2. ^ Hotel Quirinale, su localistorici.it. URL consultato il 24 novembre 2021.
  3. ^ Fernando Bevilacqua, Teatri di Roma 1980-2008, Gangemi Editore spa, p. 80, ISBN 9788849293524.
  4. ^ Alcune caratteristiche del lampadario: sei metri di diametro, tre metri e mezzo di altezza, tre tonnellate di peso, trentasei metri cubi di volume e 27.000 cristalli prismatici di Boemia. La struttura metallica di sostegno del lampadario è costituita da 17 anelli concentrici, collegati tra loro sia orizzontalmente che verticalmente. I 27.000 cristalli sono disposti su 560 strisce verticali. Sono 270 le lampadine utilizzate per far brillare i cristalli e 18.000 i watt di potenza necessari per poterle accendere. Ogni cinque anni questo monumentale capolavoro dell'arte vetraia di Murano viene fatto calare con un argano dalla cupola del salone e sottoposto ad un check up completo.
  5. ^ Michela Valotti, Gianni Remuzzi (1894-1951): l'onestà della scultura, con una biografia inedita di Giuliana Donati Petténi, Bergamo/Bione, Ateneo di scienze lettere ed arti di Bergamo; Edizioni Valle Sabbia, 2019, pp. 102,104,108-109, ISBN 978-88-97690-21-4.
  6. ^ Francesco Giambrone nuovo sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma, su Teatro dell'Opera di Roma, 27 dicembre 2021. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  7. ^ [Angela Balistreri, Antonino Palminteri un artista gentiluomo nel panorama operistico dell'800, Partanna, Produzione Edivideo, 2010]
  8. ^ Eleonora Abbagnato nuova direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma, in Corriere della Sera – Roma, 10 maggio 2015. URL consultato il 22 giugno 2015.
  9. ^ Caracalla, su Teatro dell'Opera di Roma. URL consultato il 18 gennaio 2022.

Bibliografia

Altri progetti

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