Villanova d'Albenga
Villanova d'Albenga (ligure[4]) è un comune italiano di 2 758 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria. , Villanêuva d'Arbenga, Villaneuva e Villanöva inGeografia fisicaTerritorioIl territorio di Villanova d'Albenga sorge alla confluenza dei torrenti Arroscia e Lerrone. Tra le vette del territorio il monte Pagliassa (480 m), la punta Gazzulin (284 m) e il poggio Barbera (276 m). ClimaStoriaLa zona dall'XI secolo fu in possesso dei monaci benedettini dell'abbazia di San Martino dell'isola Gallinara assieme a tutto il territorio ingauno. Risale al 7 dicembre 1250[5] la delibera consiliare del Comune di Albenga con il quale viene sancita la fondazione del nuovo borgo di Villanova. Una costruzione quella degli Albenganesi voluta in funzione antifeudale, per contrastare il vicino dominio dei marchesi di Clavesana[5] e dei vari signorotti del territorio legati alla famiglia, in una nuova politica d'espansione non più legata alla costa ponentina, ma all'entroterra della piana ingauna. L'edificazione di Villanova, come quella di Cisano, Borghetto e Bastia avevano il principale scopo di poter dare a tutte quelle popolazioni residenti in loco e sotto il potere feudale, la possibilità di entrare a far parte del Libero Comune di Albenga, tant'è che vennero concesse particolari condizioni di agevolazione fiscale. La tipologia edilizia utilizzata nelle mura sono le stesse utilizzate per Cisano e per il castello di Ligo[6]. Il nucleo villanovese fu dotato di mura e torri difensive - ancora oggi presenti e in alcuni punti del borgo ben conservate nella loro originarietà - dove anche gli abitanti dei piccoli centri vicini potevano trovare rifugio e/o contribuire con l'allevamento e il lavoro agricolo al sostentamento della comunità. Il territorio di Villanova d'Albenga e delle "ville" minori furono quindi amministrati secondo le leggi e le autorità albenganesi che inquadrarono questa zona del distretto albenganese come un'unica circoscrizione amministrativa[5]. Negli Statuti di Albenga del 1288 si evince un grosso capitolo finanziario impegnato da Albenga per la costruzione. Negli stessi Statuti viene citato più volte l'obbligo legale degli abitanti di risiedere all'interno delle mura cittadine, questo probabilmente dovuto agli episodi bellici che si erano verificati nel 1287 e nello stesso 1288. Occupata per un breve periodo del XV secolo dai signori di Calizzano[5], il borgo seguì nei secoli successivi le vicissitudini storiche di Albenga e della Repubblica di Genova[5]. In una delle tante battaglie tra lo stato genovese e il Ducato di Savoia, nel corso del XVII secolo, anche Villanova fu interessata dal passaggio delle truppe e dai relativi scontri che però non minarono la fedeltà della comunità verso Genova[5]. Con la successiva dominazione napoleonica è probabile l'istituzione di un'autonoma municipalità rispetto ad Albenga e che rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa[5] e dal 1803 centro principale del IV cantone del Centa nella Giurisdizione degli Ulivi[5]. Annessa al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserita nel Dipartimento di Montenotte[5]. Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861[5]. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga[5] facente parte della provincia di Genova. Nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona[5]. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna. Simboli
«D'oro, alla muraglia di rosso, merlata di sette alla guelfa, fortificata con due torri, ugualmente di rosso, merlate di tre alla guelfa, sormontata da una pianta di fragole, da una pianta di violette, da una pesca, ordinate in fascia, il tutto al naturale e fogliate di verde. Ornamenti esteriori da Comune.[7]»
«Drappo troncato di rosso e di giallo…[7]» Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 27 giugno 1983.[8][9] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Centro storicoL'abitato, costruito a pianta poligonale, si presenta ancora in buona parte circondato dall'antica cinta muraria con la presenza delle dieci torri e delle due porte d'accesso. Al centro del borgo si conserva il pozzo medievale, divenuto simbolo di Villanova e fino agli anni trenta del XX secolo l'unico distributore d'acqua potabile per gli abitanti, con le catene e i secchi d'epoca. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[10] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati Istat al 31 dicembre 2020, i cittadini stranieri residenti a Villanova d'Albenga sono 194[11], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[12]: Qualità della vitaNel 2005[13] il Comune di Villanova d'Albenga ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001. Geografia antropicaIl territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle tre frazioni di Bossoleto, Ligo e Marta e dalla borgata storica di Coasco per una superficie territoriale complessiva di 15,89 km²[14]. Confina a nord con i comuni di Ortovero e Albenga, a sud con Andora e Alassio, ad ovest con Ortovero, Casanova Lerrone e Garlenda e ad est con Albenga ed Alassio. EconomiaFino agli anni settanta inoltrati del XX secolo, basava la sua principale risorsa economica sull'attività agricola, specie nella coltivazione di alberi da frutta. Nel territorio veniva inoltre praticata la produzione di fiori, tra cui le famose violette. Infrastrutture e trasportiStradeIl territorio di Villanova d'Albenga è attraversato principalmente da due strade: la strada statale 453 della Valle Arroscia - che permette il collegamento con Albenga, ad est, e Ortovero ad ovest - e la provinciale 6 che attraversa il territorio villanovese e quello attiguo di Garlenda; un'altra arteria stradale è la SP 55 per il territorio di Alassio. Nel 2004 è stato aperta al traffico veicolare la strada statale 717 di Villanova di Albenga che permette ad est il collegamento con la strada statale 582 del Colle di San Bernardo - nei pressi della frazione albenganese di Leca - e verso sud con la viabilità ordinaria di Alassio. AeroportiNel territorio comunale di Villanova d'Albenga è situato l'Aeroporto di Albenga-Riviera, identificato oramai come scalo aereo di Albenga e Savona e dove ha sede principale l'azienda Piaggio Aerospace. Amministrazione
SportA Villanova d'Albenga è presente l'unico ippodromo della Liguria[15], detto "Ippodromo dei Fiori", costruito tra l'aeroporto di Albenga-Riviera ed il golf di Garlenda tra il 1989 e il 1991. La pista da corsa ha una superficie di 6 000 metri quadrati per un totale complessivo dell'area di 20 000 metri quadrati. È inoltre presente una società sportiva, l'Unione Sportiva Villanovese (Seconda Categoria), con atleti sia per quanto riguarda la ginnastica, sia per quanto riguarda il calcio; entrambe le discipline, inoltre, sono praticate a livello agonistico, da ragazzi e ragazze di tutte le età. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
Information related to Villanova d'Albenga |