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Asciano

Disambiguazione – Se stai cercando la frazione di San Giuliano Terme in provincia di Pisa, vedi Asciano Pisano.
Asciano
comune
Asciano – Stemma
Asciano – Bandiera
Asciano – Veduta
Asciano – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Siena
Amministrazione
SindacoFabrizio Nucci (centro-sinistra) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate43°14′03″N 11°33′39″E
Altitudine200 m s.l.m.
Superficie215,64 km²
Abitanti6 819[3] (30-4-2024)
Densità31,62 ab./km²
FrazioniArbia, Castelnuovo Scalo, Chiusure, Torre a Castello[1]
Comuni confinantiBuonconvento, Castelnuovo Berardenga, Montalcino, Monteroni d'Arbia, Rapolano Terme, Siena, Sinalunga, Trequanda
Altre informazioni
Cod. postale53041
Prefisso0577
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT052002
Cod. catastaleA461
TargaSI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona D, 1 687 GG[5]
Nome abitantiascianesi[2]; scialenghi (locale)[2]
Patronosant'Agata
Giorno festivo5 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Asciano
Asciano
Asciano – Mappa
Asciano – Mappa
Posizione del comune di Asciano all'interno della provincia di Siena
Sito istituzionale

Asciano è un comune italiano di 6 819 abitanti[3] della provincia di Siena in Toscana.

Il centro storico, di origini medievali, conserva svariati monumenti. La parte occidentale e meridionale del territorio comunale si caratterizza per un susseguirsi di biancane e calanchi che formano il paesaggio dalle caratteristiche lunari delle crete senesi, conosciuto fin dal Medioevo come deserto di Accona.

Geografia fisica

Territorio

Paesaggio delle Crete Senesi

Storia

La leggenda di fondazione vuole la città sorta su iniziativa di Ascanio, figlio di Remo e fratello di Senio, che fondò invece Siena[6]. La realtà restituita dai rinvenimenti archeologici, soprattutto sporadici, è invece assai diversa. Oltre a rari ritrovamenti ascrivibili all'eneolitico all'età del bronzo e alla prima età del Ferro sono infatti etruschi i contesti che più diffusamente caratterizzano tutto il territorio comunale[7].

Asciano in epoca etrusca

Teatro dei principali rinvenimenti etruschi nel territorio comunale di Asciano sono il Tumulo del Molinello (utilizzato dal VII al I sec. a.C.) e la necropoli di Poggio Pinci ( V sec. a.C.).

Asciano in epoca romana

Mentre i contesti etruschi rinvenuti sono esclusivamente di tipo funerario e sacro, l'unica evidenza monumentale di epoca romana è invece pertinente ad una struttura residenziale ed è costituita da un mosaico conservato in via del Canto. Rinvenuta nel 1899 dalla famiglia Francini Naldi, la pavimentazione policroma doveva appartenere ad un vano di un impianto termale o ad un ambiente di rappresentanza facente parte di una ricca villa di epoca imperiale. Sinora attribuita al patrimonio della famiglia dei Domizi sulla base del rinvenimento di un bollo laterizio la dimora doveva prospettare in modo panoramico sulla vicina valle del torrente Bestina.

Asciano in epoca medievale

Le notizie di Asciano in età longobarda sono legate ad una pieve, contesa, nell'anno 714, tra i vescovi di Siena e Arezzo, identificata con l'ormai sconsacrata chiesa di Sant'Ippolito. Più tardi il centro divenne poi feudo dei conti Cacciaconti-Scialenga (IX secolo), finché non fu acquistato dal Comune di Siena nel 1275. Nel Trecento i senesi rafforzarono le mura, tenendolo fino alla caduta della Repubblica nel 1554. Da allora ha seguito le vicende del Granducato di Toscana[6].

Asciano in epoca moderna e contemporanea

Il 19 aprile 1862 nei pressi di Asciano avvenne un grave incidente delle Ferrovie Centrali Toscane, in cui persero la vita 22 soldati e 60 persone rimasero ferite.[6]

Storia naturale

Nel 2008, dagli affioramenti di argille plioceniche situati a pochi km dal centro abitato, sono riemersi i resti fossili di una specie di delfino vissuto nella zona oltre 3 milioni di anni fa, in un periodo in cui gli attuali calanchi erano il fondale del mare tirrenico. Il reperto è stato considerato dagli studiosi di grande valore scientifico perché si tratta di una specie fossile mai studiata in precedenza.[8]

Simboli

Lo storico stemma di Asciano (una branca di leone tenente un'ascia[9]) era stato riconosciuto con DPCM del 12 ottobre 1953[10] e poi modificato e concesso assieme al gonfalone con decreto del presidente della Repubblica dell'8 giugno 2007.[11]

«Di rosso, alla branca di leone recisa, posta in sbarra, d'oro, armata di nero, afferrante l'ascia con il manico, posto in palo, al naturale, e con il ferro d'argento, volto a sinistra, essa branca accompagnata dalla stella di sei raggi d'argento, posta nel canton destro del capo, e dalla mezzaluna montante, dello stesso, posta nel canton sinistro della punta. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, dapprima concesso con DPR del 5 giugno 1954[12] e poi con il DPR dell'8 giugno 2007, è un drappo di giallo con la bordatura di rosso.[11]

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Capoluogo

Territorio comunale

Architetture civili


Architetture militari

Mura di Asciano

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[14]

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 786 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Eventi

Palio dei Ciuchi

Una delle manifestazioni più importanti di Asciano è il "Palio dei Ciuchi" una competizione che si tiene la seconda domenica di settembre: all'interno del vecchio stadio comunale "G. Marconi" corrono 7 somari ognuno rappresentante una delle sette contrade del paese (il Corso, il Prato, la Tranquilla, la Corona, la Stazione, Piazza del Grano, la Pergola).

Ogni contrada ha dei propri colori ed un proprio emblema.

  • Corona: rosso e giallo, il simbolo è una corona Reale.
  • Corso: blu e giallo, il simbolo è la torre civica dell'orologio.
  • Pergola: verde e giallo, il simbolo è una vite.
  • Piazza del grano: rosa, nero e bianco, il simbolo è la fontana collocata in Piazza del grano.
  • Prato: bianco, verde e nero, il simbolo è un gallo.
  • Stazione: bianco e nero (e oro), il simbolo è una locomotiva.
  • Tranquilla: rosso e bianco, il simbolo è una colomba.

Ultimo palio vinto: 11 settembre 2022 dalla Nobil Contrada del Corso con Giuseppe Schillaci detto "Skilla".[15]

Albo d'oro
Anno Contrada Fantino
1980 Corso Giuseppe Pes "Il Pesse"
1981 Prato Marco Raffaelli "Izzi"
1982 Corso Franco Giannetti "Fracco"
1983 Prato Marco Raffaelli "Izzi"
1984 Stazione Gianpaolo Lucatti "Nana"
1985 Stazione Gianpaolo Lucatti "Nana"
1986 Corona Antonio De Gortes "Zanna Bianca"
1987 Prato Antonio De Gortes "Zanna Bianca"
1988 Corso Alberto De Gortes "Stinchelli"
1989 Tranquilla Alberto De Gortes "Stinchelli"
1990 Pergola Alberto De Gortes "Stinchelli"
1991 Prato Fabrizio Nucci "Pulpetta"
1992 Pergola Alessandro Duranti "Il Bombino"
1993 Prato Fabrizio Nucci "Pulpetta"
1993 Prato Alessandro Duranti "Bobino"
1994 Corona Fabrizio Moscadelli "Fizio"
1995 Tranquilla Saulo Gambelli "Artista"
1996 Prato Diego Guerrini "Cucciolo"
1997 Pergola Salvatore De Riu "Rio Grande"
1998 Piazza del Grano Salvatore De Riu "Rio Grande"
1999 Pergola Salvatore De Riu "Rio Grande"
2000 Prato Lamberto Calderini "Gigi Scarselli"
2001 Piazza del Grano Giacomo Equatori "Siano"
2002 Corso Lamberto Calderini "Gigi Scarselli"
2003 Tranquilla Lorenzo Polloni "Polline"
2004 Corso Francesco Landi "Il Golino"
2005 Tranquilla Lorenzo Polloni "Polline"
2006 Piazza del Grano Giacomo Equatori "Siano"
2007 Stazione Roberto Calderini "Il Cardella"
2008 Stazione Roberto Calderini "Il Cardella"
2009 Corso Francesco Landi "Il Golino"
2010 Corona Lamberto Calderini "Gigi Scarselli"
2010 Stazione Roberto Calderini "Il Cardella"
2011 Corona Giacomo Dominici "Lionel"
2012 Stazione Roberto Calderini "Il Cardella"
2013 Tranquilla Riccardo Mura "Il Gavino"
2014 Stazione Roberto Calderini "Il Cardella"
2015 Prato Alessio Deriu "Pampero"
2016 Piazza del Grano Antonio Romeo "Ortica"
2017 Corona Francesco Landi "il Golino"
2018 Prato Alessio Deriu "Pampero"
2019 Prato Alessio Deriu "Pampero"
2021 Prato Alessio Deriu "Pampero"
2022 Corso Giuseppe Schillaci "Skilla"
2023 Stazione Simone Giannettoni "Baccano"

Cultura

Musei

Geografia antropica

Frazioni

Il comune di Asciano, fatta eccezione per il capoluogo, conta quattro frazioni.[17]

Altre località del territorio

Tra le località minori sparse nel territorio comunale di Asciano si ricordano principalmente alcuni piccoli borghi e villaggi, in molti casi sorti in epoca medievale e un tempo centri amministrativi, che oggi sono scarsamente popolati e considerati semplici località abitate: Calceno, Campana, Camparboli, Casabianca, Casanova Pansarine, Castelnuovo Grilli, Collanza, Grania, Leonina, Medane, Monselvoli, Montalceto, Montauto, Montebaroni, Montecalvoli, Montecerconi, Montecontieri, Montemori, Monte Oliveto Maggiore, Monte Sante Marie, Mucigliani, Pievina, Podere Il Poggio, Poggio Pinci, San Martino in Grania, San Vito, Vescona.

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
11 luglio 1985 8 giugno 1990 Silvano Gotti Partito Comunista Italiano Sindaco [18]
8 giugno 1990 24 aprile 1995 Silvano Gotti Partito Democratico della Sinistra, Partito Comunista Italiano Sindaco [18]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Franca Mariotti centro-sinistra Sindaco [18]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Franca Mariotti centro-sinistra Sindaco [18]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Roberto Pianigiani centro-sinistra Sindaco [18]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Roberto Pianigiani centro-sinistra Sindaco [18]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Paolo Bonari centro-sinistra Sindaco [18]
27 maggio 2019 in carica Fabrizio Nucci centro-sinistra Sindaco [18]

Gemellaggi

Note

  1. ^ Comune di Asciano - Statuto, su comune.asciano.siena.it. URL consultato il 6 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2018).
  2. ^ a b Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 29.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ a b c Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano, 2003, p. 637. ISBN 88-365-2767-1.
  7. ^ Cfr. M. Torelli e C. Masseria (a cura di), Atlante dei siti archeologici della Toscana, 2, Roma 1992, p. 324, 328, 329, 333, 355.
  8. ^ La scoperta e lo scavo sono stati effettuati dai ricercatori del Museo Geopaleontologico GAMPS.
  9. ^ Stemma civile della città di Asciano, su Catalogo generale dei Beni Culturali. URL consultato il 1º settembre 2024.
  10. ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Asciano, su Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 1º settembre 2024.
  11. ^ a b Asciano (Siena) D.P.R. 08.06.2007 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 18 settembre 2021.
  12. ^ Asciano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 1º settembre 2024.
  13. ^ Scheda su Cretesenesi.com
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ ASCIANO, SKILLA E MISTER BEAN RIPORTANO IL PALIO DEI CIUCHI AL CORSO, su www.oksiena.it. URL consultato il 14 settembre 2022.
  16. ^ Italy's best small museums - Telegraph
  17. ^ I dati si riferiscono al censimento Istat 2011.
  18. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
  19. ^ NOBILE CONTRADA DEL NICCHIO - IDENTITA' E TERRITORIO, su ilpaliodisiena.eu. URL consultato il 24 agosto 2018.
  20. ^ Asciano guarda all'Europa con il gemellaggio con il Comune di La Roque D'Antheron, su comune.asciano.siena.it. URL consultato il 24 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2018).

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Collegamenti esterni

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