Il Principato di Monaco deve la propria specificità linguistica tradizionale al controllo del territorio da parte dei Genovesi dal 1191 e, soprattutto, alla reggenza del paese da parte della signoria dei Grimaldi a partire dal 1297, che comportò il ripopolamento da parte di persone provenienti dalla vicina Riviera di Ponente ligure.
La classificazione scientifica individua il monegasco come subvarietà del ligure intemelio, cui rimane del tutto affine nonostante qualche modesto influsso, prevalentemente lessicale, dall'occitano, a causa di una forte immigrazione soprattutto nei dintorni della Rocca. Dal momento che la continuità territoriale con l'area linguistica ligure è garantita da alcune caratteristiche del dialetto di Mentone, non si considera quella monegasca come una enclave ligure in territorio occitanofono.
Già in forte declino agli inizi del XX secolo (e dichiarato praticamente estinto negli anni 1960[4]), il monegasco ha conosciuto un rinnovato interesse a partire dagli anni 1920: nel 1924 fu fondato il Comité National des Traditions Monégasques / Comitau Naçiunale d'ë Tradiçiue Munegasche, avente come obiettivo, fra gli altri, anche lo studio e la promozione della parlata locale; dal punto di vista letterario, il contributo maggiore fu dato da Louis Notari (1879-1961) mediante la scrittura di un «poema nazionale», A legenda de Santa Devota (1927), nel velleitario intento di risollevare le sorti della lingua.
A partire dal 1976 il monegasco è ufficialmente presente come materia di insegnamento negli istituti scolastici inferiori[5], mentre nel 1994 è stata istituita una Commission pour la langue monégasque che ne ha portato, fra l'altro, alla fissazione di uno standard ortografico, alla stesura di una grammatica e alla realizzazione di altri strumenti normativi.
Grammatica
Articoli
Come altre lingue romanze, il dialetto monegasco possiede tre tipi di articoli: determinativo, indeterminativo e partitivo.
Articoli determinativi
In monegasco gli articoli determinativi possono iniziare sia in vocale (u, a, i, ë) che in ř- (řu, řa, ři, řë) e la scelta tra questi due tipi di articolo è dovuta o all'eufonia o a particolari sfumature della frase; inoltre l'elisione può avvenire solo nelle forme al singolare e mai al plurale (salvo eccezioni legate all'eufonia)[6].
Masc.
Fem.
Sing.
u fœgu
ř'omu
a mařina
řa casa
Plu.
i bateli
ři aujeli
ë sciúře
řë campane
Se l'articolo è preceduto dalle preposizioni de (specificazione), a (stato in luogo) e da (moto da luogo e stato in luogo), forma delle preposizioni articolate.
+
u/řu
a/řa
i/ři
ë/řë
de
d'u
d'a
d'i
d'ë
a
au
â
ai
aë
da
dau
d'a
dai
daë
Articoli indeterminativi e partitivi
Gli articoli indeterminativi sono ün/üna, mentre l'unico articolo partitivo è de.
Pronomi
Pronomi personali
Nel dialetto monegasco i pronomi personali sono suddivisi in base alla persona, al genere (per le terze persone), ed il numero. I pronomi della terza persona, inoltre, possono essere sostituiti, come in francese, con gli articoli determinativi lu, la, li, lë.[6]
Sing
Plu
I
min
nui
II
tü
vui
III
ëlu /ëla
ëli /ële
Pronomi possessivi
Sing
Masc.
Fem.
Plul
Masch.
Fem.
I
me
mèa
mèi
mèe
II
to
toa
toi
toe
III
so
soa
soi
soe
Plu.
I
nostru
nostra
nostri
nostre
II
vostru
vostra
vostri
vostre
III
so
soa
soi
soe
Verbi
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Sebbene sia una variante del ligure, il monegasco ha una grafia più simile a quella italiana rispetto a quella della lingua da cui deriva. Non vi sono le consonanti k, w e x, mentre q viene usato solo in presenza di parole dalla particolare etimologia (es. qandu "quando")[8]. Una particolarità è il grafema ë, utilizzato sia per indicare la vocale quasi anteriore quasi chiusa non arrotondata sia per distinguere due parole ritenute da alcuni omofone (es. mira "bersaglio"/mëra "mela"/mera "sindaco")[8].
Alcuni rappresentato il suono /ʁ/ (rappresentato dalla -r- intervocalica) o con il grafema ř o con il grafema l .[6][9]
^Secondo la grafia ufficialmente in uso nel principato monegasco.
^Raymond Arveiller, Étude sur le parler de Monaco. Comité National des Traditions Monégasques, 1967.
^René Stefanelli, Le parler de Monaco à l’école, in «Annales monégasques», 24 (2000), pp. 151-185; Stefano Lusito, L’insegnamento scolastico del monegasco dagli esordi al panorama attuale: presenza nei programmi di istruzione, metodologie pedagogiche, strumenti didattici e aspetti linguistici, in «Bollettino dell’Atlante linguistico italiano», 46/III (2022), pp. 181-213.
^abcdeE-catalogue Traditions MC, su traditions-monaco.com. URL consultato il 2 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2016).
^ Louis Barral, Dictionnaire français-monégasque, Monaco, 1983, p. 266.