Aillan, La Bioulaz, Le Bouvier, Champ-Mort, La Cerise, Le Chanet, La Chenal, Champsavinal, Châtelair, La Cleyvaz, Condémine, La Coud, Le Coudrey, Le Coudrey-Dessus, La Crétaz, Crêtes, Dialley, Le Haut-Prabas, Javiod, Le Lusey, Meylan, Orbaney, La Perrouaz, Planavillaz, Le Plan-d’Aillan, Plataz, Les Ploutres, Posseil, Prabas, Les Quelères, Le Torrent, Vers-chez-Croux
In inverno le temperature sono particolarmente rigide. La Valpelline viene denominata localmente Combe Froide in francese o Coumba freide in patois, che vuol dire "valle fredda".
Storia
Epoca moderna
In epoca fascista, dal 1939[7] al 1946, il nome del comune è italianizzato in Dovia d'Aosta, in ragione della somiglianza fonetica e del fatto che Dovia è la frazione di Predappio dov'è nato Benito Mussolini.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 1998.[8]
«D'azzurro, al gallo d'oro, allumato, crestato, bargigliato, imbeccato, membrato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma comunale riprende quello dei nobili de la Crête, originari del paese, che furono creati signori di Doues dal duca Carlo II di Savoia nel 1543.
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro.
In Località Capoluogo ha sede la biblioteca comunale.
Eventi
Carnevale della Combe Froide
A carnevale, di grande interesse la sfilata delle Landzette, le maschere tradizionali della Combe Froide. Tali maschere sono ispirate alla divisa delle truppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione della Combe Froide, la zona della Valpelline e della Valle del Gran San Bernardo, ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca, e il giorno del carnevale percorrono tutti i comuni delle due vallate in maniera estremamente chiassosa e festosa.
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
Bibliografia
AA. VV., Doues: un paese da conoscere, Quart: Musumeci, 1983
Antonio Gaod (a cura di), La chiesa di Doues dal 1937 al 1997, Aosta: Tipografia valdostana, 1997