Dolonne (Dolénna), Entrèves (Éntréve), La Palud (La Palù), Villair Dessous (Lo Velé-Dézó), Villair Dessus (Lo Velé-Damón), Larzey (Lo Lazèi), Entrelevie (Éntrelvie), La Villette (La Veletta), La Saxe (La Saha), Pussey[1]
«Conca in vivo smeraldo tra foschi passaggi dischiusa, o pia Courmayeur ti saluto. Te da la gran Giurassa da l'ardüa Grivola bella il sole più amabile arride.»
«Les deux hommes avaient quitté Courmayeur le matin même, à l'heure où la rosée nocturne s'évapore en fumées bleues des lourds toits de lauzes grises.»
(IT)
«I due uomini avevano lasciato Courmayeur il mattino stesso, all'ora in cui la rugiada notturna evapora in fumate azzurre dai pesanti tetti di lose grigie.»
Posto ai piedi del Monte Bianco è l'ultimo comune che si incontra prima di arrivare in Francia tramite il Traforo del Monte Bianco (che lo unisce a Chamonix); è attraversato dalla Dora Baltea, fiume che nasce dalla confluenza di due torrenti, ciascuno dei quali attraversa una delle due valli che è possibile raggiungere da Courmayeur: la Val Ferret e la Val Veny. Si trova circa 27 chilometri a nord-ovest di Aosta.
È il comune più occidentale (6°48′03″) della regione Valle d'Aosta, e il secondo per estensione. È inoltre l'unico comune d'Italia a confinare sia con la Franciasia con la Svizzera, sebbene non siano presenti vie di transito che conducono direttamente in territorio elvetico. Assieme a Curon Venosta, Malles Venosta e Tarvisio è uno dei quattro comuni italiani a confinare con due Stati esteri.
La frana del Mont de La Saxe, sopra la frazione omonima e visibile anche dalle frazioni di Entrèves e La Palud, è ritenuta una delle frane più interessanti d'Italia (8,4 milioni di metri quadrati) ed è sotto osservazione da parte di geologi di tutto il mondo, soprattutto dopo la recente accelerazione del suo movimento.
Il clima è prevalentemente alpino, con estati brevi e fresche
e inverni rigidi e nevosi.
Origini del nome
Courmayeur è citato come Curia majori tra il 1233 e il 1381. Nel XVII secolo, Magini e Sanson lo chiamano Corte Maggiore (1620) e Cormoyeu (1648) rispettivamente. Si attesta in seguito Cormaior (Borgonio, 1680), Cormaior (Vissher, 1695), Cormaggior (L'Isle, 1707), Cormaior (Stagnoni, 1772) e Cormaieur (Martinel, 1799). La grafia attuale è fissata a partire dal 1860, secondo la celebre opera La Vallée d'Aoste di Édouard Aubert, come conferma l'abbé Henry (Histoire populaire de la Vallée d'Aoste, 1929) e l'abbé Gorret (Guide de la Vallée d'Aoste, 1877).
Le carte di Ortelius (1579) e di Parergon (1590) citano Courmayeur come Auri Fodinæ, cioè « miniere aurifere », per l'oro diffuso all'epoca in val Ferret. Jean-Dominique-Marie Mollo, medico giurato del ducato di Aosta, vede nel toponimo Courmayeur la voce latina Curia Mayor basandosi sulla latinizzazione medievale Curia majori, in virtù dell'esistenza di una corte di giustizia ivi presente sin dall'epoca romana. L'abbé Henry (Histoire populaire de la Vallée d'Aoste, 1929) indica l'ipotesi secondo cui Courmayeur deriverebbe dal latino Culmen majus, « grande cima », per la sua vicinanza al Monte Bianco. Indica inoltre che la forma Curia majori potrebbe derivare da una trascrizione medievale errata di Curtis mayor, ovvero fattoria maggiore.
Jules Brocherel riprende questa ipotesi, come latinizzazione errata di Cortem Majorem. In Essai de toponymie de la Suisse romande, Henri Jaccard cita una località del comune di Vollèges chiamata Cormayeux, che significa « grande fattoria ». Amilcar Bertolin affirma che la forma in patois valdostanoCorméyaou indicherebbe una radice preromana * korm, assai diffusa nelle Alpi. A seguito dell'italianizzazione dei toponimi dei comuni in Piemonte e in Valle d'Aosta, in epoca fascista, il paese prende il nome di Cormaiore[14] dal 1939[15] fino al 1946, mentre il toponimo Courmayeur è ristabilito nel 1946 con l'avvento della Repubblica Italiana[16]. Un decreto firmato dal presidente della giunta regionale Augusto Rollandin il 31 dicembre 2013 ha previsto l'organizzazione di un referendum il 1º giugno 2014 per modificare l'articolo 1, comma 1 della legge regionale del 9 dicembre 1976, numero 61 (Dénomination officielle des communes de la Vallée d'Aoste et protection de la toponymie locale) per cambiare il nome del comune in «Courmayeur-Mont-Blanc»[17], denominazione che però non è stata modificata a causa del quorum non raggiunto in tale referendum.
Storia
La popolarità di Courmayeur fu legata inizialmente al turismo termale nel XVII secolo, grazie alle quattro fonti di acqua solforosa. Verso la seconda metà del XVIII secolo ebbero inizio l'esplorazione e lo studio delle montagne del massiccio del Monte Bianco alla ricerca di una via per raggiungere la vetta del Monte Bianco. Dopo alcuni tentativi di ricognizione effettuati dall'alpinista e naturalista ginevrinoHorace-Bénédict de Saussure insieme alla guida Jean-Laurent Jordaney, originario di Pré-Saint-Didier[18], la prima ascensione fu compiuta nel 1786 dal versante francese accompagnato dalle guide Michel Paccard e Jacques Balmat di Chamonix. Courmayeur, insieme a Chamonix e Zermatt divenne in seguito una delle capitali dell'alpinismo mondiale e fu sede della prima compagnia di guide alpine d'Italia, la Società Guide Alpine di Courmayeur (in francese, Société des guides de Courmayeur) nel 1850 (formalizzata però nel 1868).
Durante il XIX secolo, i reali vi soggiornavano regolarmente. A partire dal XX secolo, in seguito alla costruzione di impianti sciistici, è diventato una delle più importanti stazioni sciistiche dell'arco alpino.
Il 23 febbraio 2013 il Consiglio comunale ha deliberato all'unanimità il cambio di denominazione del comune in Courmayeur-Mont-Blanc. La decisione sarebbe dovuta essere ratificata tramite un referendum popolare, indetto dal Consiglio regionale[19] per il 1º giugno 2014,[20] che però non ha raggiunto il quorum,[21] pertanto la denominazione è rimasta inalterata.
Simboli
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 10 agosto 1928[22] e riprende il blasone attribuito ai nobili De Curia Maiore, ramo dell'antica dinastia locale dei signori di Aymavilles (De Amavilla).[23]
«Partito d'oro e d'argento, al leone, attraversante sulla partizione, di nero. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 27 dicembre 1991, è un drappo partito di bianco e di giallo.[22]
Una delle vette intorno a Courmayeur è il Monte Chétif, molto frequentato per il trekking e caratterizzato da una statua della Vergine Maria sulla cima, visibile dalla vallata, posta da Giovanni Paolo II.
La piazza su cui un tempo affacciava la casaforte dei Piquart de la Tour
La scomparsa casaforte Pucey, nella località omonima, è citata dal de Tillier.
Architetture civili
A Courmayeur vi sono alcune ville d'interesse storico[25] protette dalla regione Valle d'Aosta come:
Villa La Freidolina (1916), in via Luigino Henry 1.
Villa Bagnara (1935), a cui si può accedere sia da via XVI luglio 3, che da viale Monte Bianco 60. La villa fu fatta costruire da Ermilio Bagnara noto imprenditore genovese e divenne particolarmente nota per aver ospitato il 16 luglio del 1965 Giuseppe Saragat e Charles De Gaulle in occasione dell'apertura del Traforo del Monte Bianco.[26]
Villa Tondani (1930), in via Donzelli 2, località Pussey, un grande edificio ispirato ad uno stile medioevale. La villa è arricchita anche da altri elementi architettonici che si trovano nel vasto parco, oltre a una cappella ed un campanile.[27]
In località Dolonne restano tracce della casa dei Favre, un'antica famiglia nobile del Vallese. La casa ha subito notevoli trasformazioni, ma spicca l'architrave in cui è incisa la data 1610 e varie incisioni. Si possono ammirare a sinistra lo stemma sabaudo, a destra lo stemma dei Favre, inoltre appaiono la croce di Malta, il giglio di Francia, il monogramma di Cristo e varie altre figure.[28]* Sempre in località Dolonne si trova la casa Derriard appartenuta all'omonima famiglia nobile valdostana.[24] Si tratta di un antico casato il cui blasone appare nella Salle des écussons della Tour de Ville a Gressan.[29]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 132 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Presso il Comune di Courmayeur hanno sede le seguenti fondazioni:
Fondazione Montagna Sicura, con sede in Località Villard de la Palud. La Fondazione ha condotto numerose ricerche - finanziate a livello nazionale e comunitario - relativamente alla sicurezza in montagna, ai cambiamenti climatici, alla glaciologia e alla nivologia[32].
Fondazione Courmayeur Mont Blanc, che si propone come obiettivi di studiare, approfondire e condurre ricerche relativamente a tematiche di diritto ed economia. La Fondazione organizza ogni anno eventi e conferenze e cura l'edizione di volumi incentrati sull'architettura alpina[33].
Cultura
Biblioteche
In viale Monte Bianco 40 ha sede la biblioteca comunale.
Museo transfrontaliero del Monte Bianco (in lingua francese, Musée transfrontalier du Mont-Blanc)
Mostra dei cristalli: a Punta Helbronner (3.462 ms.l.m.), momentaneamente presso il Centro Visitatori del Pavillon, è allestita la mostra permanente di 150 minerali provenienti dal Massiccio del Monte Bianco
Inoltre il paese ha ospitato parte delle riprese del film Diabolik.[36] La cittadina è anche apparsa in un paio di puntate del programma televisivo Linea bianca.
Musica
Courmayeur viene citata o compare nelle seguenti canzoni:
Dolonne ospita molti complessi residenziali e hotel, affiancati da alcuni centri sportivi. È collegata a Courmayeur da due ponti sulla Dora Baltea.
Entrèves, sito a un'altitudine di circa 1300 m alle pendici del Monte Bianco alla confluenza delle due valli che si diramano da Courmayeur (la val Veny e la Val Ferret).
La Palud è collocata all'imbocco della Val Ferret.
Le restanti frazioni sono:Villair Dessous, Villair Dessus, Larzey, Entrelevie, La Villette, La Saxe, Pussey.
Economia
Le miniere
A testimonianza del passato di sfruttamento delle risorse minerarie nel massiccio del Monte Bianco si trovano ancora due antiche miniere di galena argentifera e di blenda, abbandonate ormai da tempo. Una era conosciuta già nell'antichità con il nome di Trou des Romains e pare realmente che il suo sfruttamento sia incominciato in epoca romana; l'altra, la miniera del Miage è stata abbandonata nell'Ottocento, ed è posizionata a 3500ms.l.m., con l'ingresso direttamente dalla parete rocciosa, alle falde della Tête Carrée.
Nel 1959 Courmayeur è stata sede di arrivo della 21ª e penultima tappa del Giro d'Italia; la vittoria andò a Charly Gaul, che in quell'occasione tolse definitivamente la maglia rosa a Jacques Anquetil. Dal 2007 il velo club Courmayeur Mont Blanc organizza gare di mountain bike a livello nazionale (campionati Italiani, Coppa Italia, circuiti giovanili) e Internazionale (Internazionale d'italia, Italia Bike Cup)
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.