Lesa
Lesa (Lesa in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 2 148 abitanti della provincia di Novara, affacciato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. È il più settentrionale dei comuni della provincia che sorgono in riva al lago. Con Belgirate e Meina costituisce l'Unione di comuni del Vergante. GeografiaFanno parte del territorio comunale le frazioni di Solcio situata in riva al lago, tra Meina e Lesa e le frazioni collinari, Calogna e Comnago, sui colli circostanti. Queste ultime, già comuni autonomi, furono aggregate a Lesa nel 1928, a sua volta unito, fino al 31 dicembre 1947 alla vicina Belgirate a formare un'unica realtà amministrativa denominata Comune di Lesa Belgirate. Nel 1948 Lesa e Belgirate recuperarono la propria autonomia comunale, mentre Calogna e Comnago rimasero frazioni di Lesa. StoriaSia i reperti archeologici rinvenuti nel XIX secolo, oggi scomparsi o dispersi, che i toponimi di chiara origine celtica e romana fanno pensare ad un'origine molto antica di tutti i tre centri abitati collocati dove la collina incontra la piana: Lesa e Solcio alle estremità settentrionale e meridionale della piana del torrente Erno e Villa nel punto dove il torrente esce dalle colline.
Da Lesa, in epoca romana, passava la via Severiana Augusta, strada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) al Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore) e da qui al passo del Sempione (in latino Summo Plano). Nel X secolo il territorio di Lesa è parte della Marca d'Ivrea. La più antica citazione di Lesa compare in un documento del 998.
Dal 1199 Lexia è il centro amministrativo del Vergante sotto gli arcivescovi di Milano e in seguito dei Borromeo, sede del Castellano del Vergante e poi di un Podestà fino all'inizio del secolo scorso, pur avendo perso già dalla fine del medioevo gran parte della sua importanza economica e politica. Nel 1389, assieme al comune di Meina, Lesa sottoscrive gli Statuti del Vergante approvati dall'Arcivescovo Antonio da Saluzzo. Alla metà del XV secolo Filippo Maria Visconti concede la proprietà di Lesa e del Vergante a Vitaliano I Borromeo. Lesa segue quindi la storia dei Borromeo conti di Arona. Filippo Borromeo, nel 1455, dispone una revisione degli Statuti del Vergante[5]. Nel 1748, con il trattato di Aquisgrana che pone fine alla guerra di successione austriaca, Carlo Emanuele III di Savoia ottiene l'alto novarese che entra così nel Regno di Sardegna. Alla fine del XVIII secolo la Comunità del Vergante si dissolve sotto l'incalzare delle armate napoleoniche e del nuovo ordine europeo.
Alla caduta di Napoleone, come tutto il Vergante, nel 1815 Lesa torna al Regno di Sardegna e quindi, nel 1861, del Regno d'Italia. Fino al 1923 Lesa era a capo dell'omonimo Mandamento, avendo quindi una buona importanza a livello amministrativo; il Mandamento comprendeva Lesa con la frazione di Solcio, Belgirate, Brovello, Calogna, Carpugnino, Comnago, Gignese con Vezzo e Nocco, Graglia Piana, Massino Visconti, Nebbiuno con Fosseno, Corciago e Tapigliano, Pisano, Stresa con Brisino, Vedasco, Vignolo, Magognino, Stropino, Sovazza (oggi frazione di Armeno, all'epoca incluso nel Mandamento di Orta San Giulio). Attestate sin dal Medioevo nella zona sono le nobili famiglie milanesi dei Sessa di Daverio e dei Visconti di Massino, questi ultimi presenti anche in età moderna e ancor oggi proprietari di un antico palazzo nel centro di Lesa. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 20 ottobre 1932.[6] «D'azzurro, ad un monte al naturale di tre vette, quella di mezzo più alta, sostenente un mastio di rosso, aperto e torricellato di tre pezzi. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesseItinerari Turistici e CulturaDal 1º Luglio 2023 è disponibile "Sentire e Sentieri", degli interessanti ed innovativi itinerari gratuiti e aperti a tutti con guide audio posizionati nei punti di interesse ed utilizzabili direttamente dai telefoni portatili. I QRcode sono reperibili su targhe e totem disseminati nel territorio. I punti con i QRcode possono essere trovati ed utilizzati liberamente tramite una mappa di Google. Architetture religioseA Solcio interessante è la sua parrocchiale Chiesa di San Rocco fatta costruire in forme neoclassiche dal filantropo locale Felice Borroni nella prima metà del XIX secolo su progetto dell'intrese Bartolomeo Franzosini (1768 - 1853), con affreschi nei pennacchi della cupola (i Quattro Evangelisti) di Gerolamo Induno. Architetture civiliA Lesa:
A Solcio di Lesa:
CulturaIstruzioneA Lesa sono presenti tutti gli ordini di scuole dell'obbligo e scuola dell'infanzia aggregate all'Istituto comprensivo del Vergante. Nel parco di Villa Cavallini si trova inoltre una sezione dell'IIS Giuseppe Bonfantini con il corso di "Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale". BibliotecheLa biblioteca comunale è intitolata a Giulio Carcano e fa parte del sistema bibliotecario del Medio Novarese. MuseiNella dépendance di Villa Stampa è allestita una Sala Manzoniana con esposizione di edizioni delle opere del Manzoni, oggetti appartenuti allo scrittore e la ricostruzione dello studio di Giulio Carcano che ha soggiornato a Lesa per diversi anni. MusicaDal 1867 è attivo nella cittadina il Corpo Bandistico di Lesa che dal 1993 ha assunto la denominazione di "Volpina”, recuperando il nome di una delle due bande esistenti prima del 1867. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[8] Lingue e dialettiPur trovandosi Lesa in territorio piemontese, il locale dialetto è di tipo insubre (lombardo occidentale). AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Note
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