L'atto istitutivo dell'ente è costituito dalla legge regionale n. 8 del 30 gennaio 2014, pubblicata sul Supplemento n. 6 del Bollettino ufficiale della Regione Lombardia del 3 febbraio 2014.[8]
I tre comuni fondatori erano peraltro essi stessi in due casi il frutto di un processo di amalgama avvenuto in età fascista, tanto che fino al 1927 l’attuale territorio municipale era suddiviso in dieci comuni diversi, in essere fin dal Medioevo.
Il comune fa parte della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Canton Ticino svizzero[10].
Simboli
Il nuovo comune, dopo una fase iniziale in cui aveva adottato in via informale lo stemma e il gonfalone di Maccagno (sede comunale), si è poi dotato di un'arma propria, concessa con decreto del presidente della Repubblica del 12 settembre 2018.[11]
«Stemma d'azzurro, alla torre di rosso, mattonata di nero, merlata alla ghibellina di cinque pezzi, aperta del campo, fondata sulla pianura di verde, accostata da due leoni controrampanti d'oro, il tutto sormontato da tre stelle a otto raggi dello stesso, poste in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura d'azzurro.
Lo stemma riunisce elementi ripresi dagli emblemi dei precedenti comuni: l'azzurro del campo e la torre di rosso di Maccagno, i leoni controrampanti di Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e le stelle di Veddasca.
^Essendo decaduti gli amministratori dei previgenti enti, il primo reggente del nuovo comune è stato il commissario prefettizio Pasqualina Ferra, nominato con decreto del prefetto di Varese il 3 febbraio 2014 e rimasto in carica fino alla prima tornata elettorale, celebrata nel maggio seguente.
^Nuovo Codice di avviamento postale, su Comune di Maccagno con Pino e Veddasca. URL consultato il 18 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2014).