La Maledizione di Tutankhamon è una presunta maledizione che avrebbe colpito inaspettatamente tutti coloro che parteciparono alla spedizione di ricerca dell'archeologo Howard Carter, che portò alla scoperta della tomba del faraone Tutankhamon nel 1922, come castigo per la violazione del luogo di sepoltura del sovrano.
La tomba venne rinvenuta nella Valle dei Re (e catalogata con il codice KV62) nel 1922, grazie a una spedizione archeologica finanziata da un ricco nobile inglese, Lord Carnarvon.[1]
All'epoca si credeva che chiunque toccasse la tomba di Tutankhamon sarebbe stato colpito da una maledizione; si pensava infatti che chiunque la toccasse sarebbe morto da lì a poco, questo perché vi furono parecchie morti di persone che avevano lavorato agli scavi nel giro di qualche anno dalla scoperta di essa. La maledizione di Tutankhamon è in realtà da considerarsi una trovata pubblicitaria dell'epoca[2], anche in funzione delle poche notizie che trapelavano sia per la lentezza delle operazioni di "svuotamento" della tomba (l'autopsia del faraone risale al 1925, tre anni dopo la scoperta), sia per l'esclusiva mondiale data al Times di Londra dallo stesso Lord Carnarvon, che tagliò fuori tutti gli altri quotidiani dell'epoca da ogni informazione, innescando così una violenta campagna denigratoria nei confronti della scoperta.
L'unica morte che potrebbe essere fatta coincidere con la scoperta della tomba è proprio quella di Lord Carnarvon; essa avvenne tuttavia per cause naturali: nel febbraio 1923, infatti, tre mesi dopo la scoperta, il nobile inglese fu punto da un insetto. Nel clima egiziano, umido e caldo, e su un fisico già indebolito come il suo (a causa di un incidente stradale nel 1901), ogni piccola infezione poteva risultare fatale; qualche giorno dopo, radendosi la barba, inavvertitamente riaprì la ferita. L'infezione, nonostante l'immediato trattamento con tintura di iodio, non si fece attendere. Dopo pochissimo tempo il Conte di Carnarvon venne costretto a letto da una fortissima febbre che presto si trasformò in polmonite. Morì dopo una lunga agonia il 5 aprile del 1923, al Cairo.
Tutte le altre morti dei partecipanti alla scoperta avvennero poi a diversi anni di distanza da quest'ultima, come indicato nella seguente tabella.
La stessa Lady Evelyn, figlia di Carnarvon, che partecipò attivamente alle fasi iniziali della scoperta della tomba, nata nel 1901, morì nel 1980, mentre il medico D.E. Derry, che eseguì la prima autopsia sul corpo di Tutankhamon, morì nel 1969, all'età di 87 anni.
Delle 26 persone presenti all'apertura della tomba, solo sei morirono nell'arco dei dieci anni successivi; delle 22 presenti all'apertura del sarcofago solo due morirono nei successivi dieci anni mentre delle 10 persone presenti allo sbendaggio della mummia, nessuna morirà sempre nei dieci anni successivi a questa operazione.