Shesmetet«[Il defunto] è stato concepito da Sekhmet ed è Shesmetet che l'ha generato.» Shesmetet (šsm.t.t; ellenizzata come Smithis[1]) è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto. È apprezzabile attraverso i "Testi delle piramidi", i "Testi dei sarcofagi", il "Libro dei morti"[N 1] e alcuni papiri funerari, dove è generalmente indicata come la madre del defunto[N 2]. Era raffigurata come una leonessa o come una donna dalla testa leonina, venendo così interpretata, talvolta, come una variante di Sekhmet e Bastet: ma uno dei suoi epiteti - "Signora di Punt" (corrispondente all'attuale Corno d'Africa)[2] - la differenzia decisamente da queste ultime e potrebbe sottintendere a una sua origine in zone più interne del continente africano[3]. Sarebbe inoltre in relazione con la dea Uadjet[4]. Secondo un rituale templare, la salma del dio Osiride sarebbe stata sorvegliata dalle quattro dee-leonesse Sekhmet, Bastet, Uadjet e Shesmetet[5]. Nel Tempio mortuario del faraone Sahura (inizio del XXV secolo a.C.), della V dinastia, ad Abusir, un'iscrizione menziona esplicitamente: «Bastet, signora di Ankhtaui; Sekhmet; Shesmetet, colei che rivela i propri ba.» NomeIl suo nome deriva dal termine "shesmet", una particolare fascia in pelle decorata con perline, tipica delle ragazze da marito[1], comune nelle rappresentazioni dei faraoni dell'Antico Regno e, specialmente, del dio Sopdu[6]; "shesmetet" era inoltre il nome egizio della malachite, utilizzata dagli egizi a scopi cosmetici, oltre che il toponimo di una zona a pochi chilometri da Bubasti, centro del culto dell'altra dea leonina Bastet[1].
NoteEsplicative
Riferimenti
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