In analisi matematica, in particolare nel calcolo vettoriale e nel calcolo infinitesimale, la matrice di Jacobi o matrice jacobiana di una funzione che ha dominio e codominio in uno spazio euclideo è la matrice i cui elementi sono le derivate parziali prime della funzione. Lo Jacobiano è il determinante della matrice jacobiana, quando questa è quadrata. Il nome è dovuto a Carl Gustav Jacob Jacobi. La sua importanza è legata al fatto che, nel caso la funzione sia differenziabile, la jacobiana rappresenta la migliore approssimazione lineare della funzione vicino a un punto dato. In questo senso la jacobiana permette di generalizzare il concetto di derivata estendendo tale nozione alle funzioni vettoriali di variabile vettoriale.
Definizione
Sia
una funzione definita su un insieme aperto
dello spazio euclideo
. La matrice jacobiana della funzione
in
è la matrice delle derivate parziali prime della funzione calcolate in
:
![{\displaystyle \operatorname {J} \mathbf {f} ={\begin{bmatrix}{\dfrac {\partial f_{1}}{\partial x_{1}}}&\cdots &{\dfrac {\partial f_{1}}{\partial x_{n}}}\\\vdots &\ddots &\vdots \\{\dfrac {\partial f_{m}}{\partial x_{1}}}&\cdots &{\dfrac {\partial f_{m}}{\partial x_{n}}}\end{bmatrix}},\qquad (\operatorname {J} \mathbf {f} )_{ij}={\frac {\partial f_{i}(\mathbf {x} )}{\partial x_{j}}}.}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/6cde60f893cf4e43b2b352a55eaa715a934df302)
Risulta quindi il prodotto tensoriale fra l'operatore differenziale vettoriale nabla e la funzione stessa:
![{\displaystyle \operatorname {J} _{j}=\nabla _{j}={\frac {\partial }{\partial x_{j}}}.}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/62c01197c6a975ca7d2e65f4d6401709fee99a72)
In particolare, dette:
![{\displaystyle \{\mathbf {e} _{j}\}_{1\leq j\leq n}\qquad \{\mathbf {u} _{i}\}_{1\leq i\leq m},}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/1af5049458e14b3eca028ff68ab3ebb63381e226)
le basi canoniche di
e
rispettivamente, il
-esimo vettore colonna della matrice jacobiana è dato da:
![{\displaystyle {\frac {\partial }{\partial x_{j}}}\,(\mathbf {f} \cdot \mathbf {e} _{j})=\sum _{i=1}^{m}{\frac {\partial f_{i}(\mathbf {x} )}{\partial x_{j}}}\cdot \mathbf {u} _{i}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/a17557290a0bfb65245f9d9d4bd5ef59a2285b6c)
dove il punto denota il prodotto scalare.
La jacobiana non è tuttavia una semplice rappresentazione matriciale delle derivate parziali. La funzione
è detta differenziabile in un punto
del dominio se esiste una applicazione lineare
tale che valga l'approssimazione:[1]
![{\displaystyle \mathbf {f} (\mathbf {x} '+\Delta \mathbf {x} )-\mathbf {f} (\mathbf {x} ')=\mathbf {L} (\mathbf {x} ')\Delta \mathbf {x} +\mathbf {r} (\Delta \mathbf {x} )}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/307a4ebcd15d1120c06c29b8f06ecfcabcfa5db6)
dove il resto
si annulla all'annullarsi dell'incremento
. Se la funzione
è differenziabile in
, allora tutte le derivate parziali calcolate nel punto esistono. La jacobiana
di
in
è la matrice associata all'applicazione lineare
rispetto alle basi canoniche di
e
:[2]
![{\displaystyle {\begin{aligned}\mathbf {L} (\mathbf {x} ')\Delta \mathbf {x} &=\operatorname {J} {\mathbf {f} (\mathbf {x} ')}\cdot \Delta \mathbf {x} \\&=\sum _{i=1}^{m}\left[\sum _{j=1}^{n}{\frac {\partial f_{i}(\mathbf {x} ')}{\partial x_{j}}}\Delta x_{j}\right]\cdot \mathbf {u} _{i}\\&={\begin{bmatrix}{\dfrac {\partial f_{1}}{\partial x_{1}}}&\cdots &{\dfrac {\partial f_{1}}{\partial x_{n}}}\\\vdots &\ddots &\vdots \\{\dfrac {\partial f_{m}}{\partial x_{1}}}&\cdots &{\dfrac {\partial f_{m}}{\partial x_{n}}}\end{bmatrix}}\cdot \Delta \mathbf {x} \end{aligned}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/298ea49d4a3d29d50ae1d28a6b8cdcd937af236d)
La jacobiana estende così il concetto di derivata di una funzione reale (complessa) in una (due) variabili al caso di una funzione definita in
.
Casi notevoli
A seconda delle dimensioni
e
, la jacobiana ha diverse interpretazioni geometriche:
- Se
, la jacobiana si riduce a un vettore
-dimensionale, chiamato gradiente di
in
. In tal caso si ha:
![{\displaystyle L(\mathbf {x} )=\nabla f=\sum _{i=1}^{n}{\frac {\partial f(\mathbf {x} )}{\partial x_{i}}}\cdot \mathbf {e} _{i}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/5ab8576cdc47fe69dd3d28fa80ac8d0457e6468f)
- Il gradiente indica la direzione di "massima pendenza" del grafico della funzione nel punto.
- Se
, la funzione
parametrizza una curva in
, il suo differenziale è una funzione che definisce la direzione della retta tangente alla curva nel punto.
- Se
, la condizione di differenziabilità coincide con la condizione di derivabilità. La matrice jacobiana si riduce a un numero, cioè la derivata.
Diverse combinazioni lineari di derivate parziali risultano molto importanti nell'ambito delle equazioni differenziali che coinvolgono una funzione vettoriale da
in sé. In particolare, la divergenza è un campo scalare che misura la tendenza di un campo vettoriale a divergere o a convergere verso un punto dello spazio, e consente di calcolare il flusso del campo attraverso il teorema della divergenza. Il rotore di un campo vettoriale, inoltre, ne descrive la rotazione infinitesima associando a ogni punto dello spazio un vettore. Tale vettore è allineato con l'asse di rotazione, il suo verso è coerente con quello della rotazione secondo la regola della mano destra e la sua lunghezza quantifica l'entità della rotazione.
Jacobiano
Se
, allora
è una funzione dallo spazio
-dimensionale in sé e la jacobiana è una matrice quadrata. Si può in tal caso calcolare il suo determinante, noto come jacobiano.
Lo jacobiano in un dato punto fornisce importanti informazioni circa il comportamento di
nell'intorno del punto. Per esempio, una funzione
differenziabile con continuità è invertibile vicino a
se lo jacobiano in
è non nullo, come stabilisce il teorema della funzione inversa. Inoltre, se lo jacobiano in
è positivo
preserva l'orientazione vicino a
, mentre se il determinante è negativo
inverte l'orientazione.
Il valore assoluto dello jacobiano in
fornisce il fattore del quale la funzione
espande o riduce i volumi vicino a
: per questo motivo esso compare nella generale regola di sostituzione.
Esempio
Lo jacobiano della funzione
con componenti:
![{\displaystyle {\begin{cases}f_{1}=5x_{2}\\f_{2}=4x_{1}^{2}-2\sin(x_{2}x_{3})\\f_{3}=x_{2}x_{3}\end{cases}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/cc0b637fd808d82815f0d4fc10fcdacd3ee9d7c7)
è:
![{\displaystyle {\begin{vmatrix}0&5&0\\8x_{1}&-2x_{3}\cos(x_{2}x_{3})&-2x_{2}\cos(x_{2}x_{3})\\0&x_{3}&x_{2}\end{vmatrix}}=-8x_{1}{\begin{vmatrix}5&0\\x_{3}&x_{2}\end{vmatrix}}=-40x_{1}x_{2}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/cbc691b4d34b38ff2a588ab7cccfb43348d7e8d6)
Da questo si vede che
inverte l'orientazione vicino a quei punti dove
e
hanno lo stesso segno. La funzione è localmente invertibile ovunque eccetto i punti caratterizzati da
e da
. Se si inizia con un piccolo volume in un intorno del punto
e si applica
a tale volume, si ottiene un volume 40 volte superiore all'originale.
Note
Bibliografia
- Nicola Fusco, Paolo Marcellini, Carlo Sbordone, Lezioni di analisi matematica due, Zanichelli, 2020, ISBN 9788808520203.
- Walter Rudin, Principi di analisi matematica, Milano, McGraw-Hill, 1991, ISBN 88-386-0647-1.
- F.R. Gantmakher, M.G. Krein, Oscillation matrices and kernels and small vibrations of mechanical systems, Dept. Commerce USA. Joint Publ. Service (1961)
Voci correlate
Collegamenti esterni