Il campionato fu organizzato dal Direttorio Divisioni Superiori sullo stesso schema macroregionale della precedente stagione ed ebbe uno svolgimento regolare. Solo il girone del Sud, partito zoppo per il trasferimento in soprannumero di Roma e Napoli nel massimo campionato, fu fortemente condizionato dalle forzate rinunce di Savoia e Tivoli che, indebitate verso le società ospitate per la mancata corresponsione delle indennità di trasferta e verso la FIGC a cui non pagarono le multe per rinuncia e le tasse arbitrali, furono escluse dal campionato dopo ripetuti solleciti.[1] Solo le squadre pugliesi, meglio preparate alle trasferte data la loro felice posizione geografica, non subirono gli elevati costi di questo campionato.
Ubicazione delle squadre della Prima Divisione 1927-1928. Girone A; girone B; girone C; girone D.
Spiccò l'inserimento nel girone meridionale della Fiorentina da parte della FIGC in luogo della Messinese, esclusa alla vigilia del torneo per l'irregolarità delle dimensioni del campo.[2] La decisione non mancò di generare polemiche: la stampa meridionale (in particolare la Gazzetta del Mezzogiorno) insinuò che il presunto intento della Federazione fosse quello di agevolarne la promozione alla categoria superiore inserendola in un girone più abbordabile, ma anche la stessa società toscana protestò a causa dei disagi e i costi per le lunghe e faticose trasferte.[3] Anche il ripescaggio del Lecco nel posto lasciato vacante dalla Fiorentina nel girone C destò polemiche: l'Edera di Trieste, delusa per il mancato ripescaggio in Prima Divisione, minacciò di uscire dai ranghi federali.[4]
Il campionato fu condizionato da due scandali di corruzione relativi alle partite Biellese - Milanese e Savoia - Fiorentina. All'ultima giornata del girone B, disputata il 26 febbraio, era in programma a Biella lo scontro diretto Biellese-Milanese con le due compagini in vetta a pari punti: il vincitore dello scontro avrebbe ottenuto la promozione in Divisione Nazionale. La partita fu vinta per 2-0 dalla Milanese che così chiuse il girone B al primo posto, ma la Biellese sporse reclamo presso il Direttorio Federale sostenendo la tesi che un suo giocatore fosse stato corrotto da elementi riconducibili alla Milanese per agevolare la vittoria e la promozione del club meneghino. In attesa di prendere una decisione, la Federazione decise di rimandare l'inizio del girone finale tra le quattro vincitrici del girone. Dopo oltre un mese di indagini, il 3 aprile la Federazione stabilì che i due corruttori erano estranei alla Milanese ma, avendo comunque il tentativo di combine condizionato lo svolgimento del match, la partita sarebbe stata ripetuta il 22 aprile sul campo neutro di Bologna. La ripetizione fu vinta per 1-0 dalla Biellese che così ottenne la promozione in Divisione Nazionale.[5] Nel frattempo nel gennaio 1928 era già scoppiato nel girone meridionale il Caso Savoia-Fiorentina. L'11 dicembre 1927 era in programma Savoia-Fiorentina, con gli oplontini in difficoltà economiche che offrirono ai gigliati il proprio forfait in cambio di denaro. La società toscana rifiutò l'offerta ma non denunciò il fatto e, di fronte alla reiterata offerta del Savoia all'inizio della partita per far vincere gli ospiti dietro compenso in denaro, accettò di non incassare l'indennizzo federale, a patto che i campani si impegnassero al massimo nella successiva gara contro il Bari, concorrente diretto dei toscani per la corsa promozione. La partita terminò 4-1 in favore della Fiorentina ma la Federazione aprì un'inchiesta al termine della quale assegnò la sconfitta a entrambe nella partita incriminata che fu privata del punteggio.[6] I gigliati, privati di due fondamentali punti in classifica, terminarono al secondo posto quattro punti dietro al Bari che fu promosso in massima serie.
I vincitori degli altri gironi furono l'Atalanta e la Pistoiese che così conquistarono la promozione. Il girone finale fu tanto equilibrato che al termine di esso tutte le quattro partecipanti erano in vetta a pari punti. Invece di far ripetere il girone con partite di sola andata in campo neutro si decise di disputare gli spareggi con il sistema dell'eliminazione diretta, con semifinali e finale. Nella finale degli spareggi l'Atalanta sconfisse per 3-0 la Pistoiese laureandosi campione italiano di Prima Divisione.
Formula
Al campionato sono iscritte 38 squadre[7] suddivise in quattro gironi interregionali. Le società prime classificate vennero promosse in Divisione Nazionale e si disputano l'onorifico titolo nazionale di categoria in un girone finale. Le due ultime classificate di ogni gruppo avrebbero dovuto retrocedere nella Seconda Divisione gestiti dai due direttori interregionali.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punteggio le squadre vanno classificate a pari merito.
In tutte le gare in cui è stato attribuito un titolo sportivo (sia in caso di promozione che di retrocessione) erano previste gare di spareggio in campo neutro.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punteggio le squadre vanno classificate a pari merito.
In tutte le gare in cui è stato attribuito un titolo sportivo (sia in caso di promozione che di retrocessione) erano previste gare di spareggio in campo neutro.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punteggio le squadre vanno classificate a pari merito.
In tutte le gare in cui è stato attribuito un titolo sportivo (sia in caso di promozione che di retrocessione) erano previste gare di spareggio in campo neutro.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punteggio le squadre vanno classificate a pari merito.
In tutte le gare in cui è stato attribuito un titolo sportivo (sia in caso di promozione che di retrocessione) erano previste gare di spareggio in campo neutro.
Note:
Il Savoia ha scontato 3 punti di penalizzazione.[16]
Il Tivoli ha scontato 4 punti di penalizzazionea a causa di 4 rinunce.[17]
Il Savoia si è ritirato dal campionato per inadempienze finanziarie alla 12ª giornata.[18]
Il Tivoli è stato sospeso dal campionato per inadempienze finanziarie alla 11ª giornata[19].
Le retrocessioni in Seconda Divisione per le ultime due classificate furono annullate, anche perché nella stagione 1928-29 la gestione della Prima Divisione Sud (anche nota come Campionato Meridionale) fu affidata al Direttorio Meridionale il quale vi ammise tutte le squadre aventi diritto alla Seconda Divisione Sud (che di conseguenza non si disputò).[20]
Risultati
Tabellone
Bar
Fio
Fog
Ide
Sav
Tar
Ter
Tiv
Bari
––––
5-3
2-1
1-0
2-0
3-0
2-1
6-0
Fiorentina
1-0
––––
3-0
2-0
5-1
1-1
3-3
8-0
Foggia
2-1
1-0
––––
2-0
2-0
1-0
1-2
3-0
Ideale
0-3
1-1
0-0
––––
1-1
3-0
1-0
2-0
Savoia
0-2
(*)
2-2
1-2
––––
0-0
3-3
2-0
Taranto
2-2
0-0
7-2
2-0
7-0
––––
1-1
2-0
Terni
1-1
0-1
2-1
3-0
3-0
4-1
––––
3-1
Tivoli
1-2
0-3
2-2
1-2
(**)
0-0
0-2
––––
(*) 1-4 sul campo, privata del punteggio (senza assegnare punti in classifica) per illecito sportivo.
(**) Non disputata per il ritiro di entrambe le squadre dal campionato, sconfitta a tavolino ad entrambe.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punteggio le squadre vanno classificate a pari merito.
In tutte le gare in cui è stato attribuito un titolo sportivo (sia in caso di promozione che di retrocessione) erano previste gare di spareggio in campo neutro.
Tutti i quattro gironi furono vinti da società debuttanti nella massima divisione. Leandro Arpinati, presidente federale, seguendo le linee direttive stabilite dalla Carta di Viareggio, che di lì a dodici mesi avrebbe portato alla nascita della Serie A e della Serie B, il 28 giugno deliberò che:
«Nella prossima stagione al campionato di Divisione Nazionale parteciperanno 32 squadre, che giuocheranno in due gironi di 16 ciascuna... Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 10 luglio. In base alle medesime pervenute, il Direttorio Federale stabilirà i gironi fissando di conseguenza le varie squadre da promuovere. Tuttavia possiamo finora comunicarvi che in Divisione Nazionale entreranno otto squadre più delle previste seguendo nella scelta criteri politici oltre che sportivi. Oltre alle 24 che già hanno diritto, andranno dunque nella massima categoria le seguenti squadre: Hellas, Reggiana, Triestina (indipendentemente quest'ultima dal posto che occupa in classifica, ma in omaggio agli altri titoli della nobilissima Trieste), la Fiorentina, il Legnano, la Milanese, la Venezia e la Prato, tenendo per questa in conto che la cittadina toscana ha ben 155 giuocatori tesserati...»
(Delibera della FIGC riportata da La Stampa del 29 giugno 1928, p. 5.)
Cinque delle sei squadre promosse d'ufficio in massima serie avevano terminato al secondo posto il corrispettivo girone della Prima Divisione appena conclusa, tra cui spiccavano tre società rappresentanti capoluoghi regionali, cioè la US Milanese (seconda a pari merito con il Legnano), il Venezia e la giovanissima Fiorentina; l'unica seconda classificata esclusa dalla promozione fu il Terni (che aveva terminato il campionato a pari punti con la Fiorentina), decisione che fu criticata dalla Gazzetta del Mezzogiorno che avrebbe preferito gli umbri in Divisione Nazionale al posto dell'"intrusa" Fiorentina (inserita nel Gruppo Sud nonostante fosse una squadra settentrionale) in modo da dare maggiore rappresentanza al calcio meridionale. A completare l'organico venne iscritta d'ufficio la Triestina, con l'evidente obiettivo politico di inserire nel giro del grande calcio quei territori orientali annessi dall'Italia nel 1919 con la vittoria nella Grande Guerra, ma che fino a quel punto non erano riusciti a scalfire le gerarchie del consolidato calcio della Penisola. Tuttavia, poco prima dell'inizio del campionato successivo, la US Milanese fu costretta dalle autorità fasciste a fondersi con l'Inter, formando la nuova società dell'Ambrosiana; essendo rimasto un posto vacante a causa della fusione, fu ammessa in extremis in Divisione Nazionale la Fiumana, sempre con l'intento di inserire nel giro del grande calcio squadre provenienti dalla Venezia Giulia.
Dopo aver disposto l'annullamento di tutte le retrocessioni, quello che rimase della dequalificata categoria fu destinato al declassamento di livello nel giro di una stagione. Inizialmente la Prima Divisione Nord 1928-1929 sarebbe stata costituita da 3 gironi da 14 squadre ciascuno, con tre posti in palio per la Divisione Nazionale Serie B. La Prima Divisione Sud avrebbe invece subito un allargamento: secondo i piani iniziali di Arpinati, avrebbe compreso ora 20 squadre suddivise in due gironi da 10 ciascuno, con in palio un solo posto per la Divisione Nazionale Serie B. Tuttavia, le difficoltà di diverse squadre meridionali ad iscriversi ad un campionato così costoso costrinse la Federazione ad affidare provvisoriamente la Prima Divisione Sud al Direttorio Meridionale (ex Direttorio Divisioni Inferiori Sud) per ridurre le spese di iscrizione e permettere a un numero maggiore di squadre ad iscriversi. Il Direttorio Meridionale organizzò dunque un Campionato meridionale per la stagione 1928-1929, ammettendo tutte le squadre che avevano partecipato alla Seconda Divisione Sud nell'anno precedente alla nuova Prima Divisione Sud allargata, che avrebbe messo in palio un posto per il primo campionato di Serie B a girone unico.
^Inizialmente la Fiorentina era inserita nel girone C e la Messinese nel girone D (secondo il quotidiano romano L'Impero del 27 agosto 1927 il gruppo Sud avrebbe compreso nove squadre con l'aggiunta del Tiferno, che tuttavia non compare nell'elenco delle squadre ammesse alla Prima Divisione pubblicato sul Corriere della Sera che riporta solo otto squadre nel girone D). In seguito all'esclusione della Messinese (per le dimensioni irregolari del campo, vedasi qui) e al conseguente trasferimento della Fiorentina nel girone meridionale, si liberò un posto nel girone C che fu occupato dal Lecco, squadra di Seconda Divisione che fu dunque ripescata in extremis nella divisione superiore. Le partite della prima giornata Lecco-Carrarese e Fiorentina-Terni, disputate in luogo di Fiorentina-Carrarese e Messinese-Terni, furono recuperate a novembre (non poterono disputarsi il 25 settembre perché l'esclusione della Messinese, lo spostamento della Fiorentina nel girone meridionale e il ripescaggio del Lecco erano avvenute proprio alla vigilia dell'inizio del campionato).
^La fonte per il caso Biellese-Milanese è l'annata 1928 del periodico dell'epoca Il Biellese (in particolare i numeri usciti tra febbraio e aprile 1928).
^La dotazione regolamentaria di 40 squadre assegnata alla categoria fu ridotta di due unità per il trasferimento in sovrannumero della neonata Roma e del Napoli in Divisione Nazionale. La misura avrebbe dovuto essere transitoria, ma poi a fine stagione intervenne la riforma generale dei tornei voluta da Leandro Arpinati.
^Cambia denominazione, la stagione precedente iscritta come Anconitana.
^La partita del 26 febbraio, terminata 0-2, fu annullata e ripetuta sul campo neutro di Bologna.
^Inserita a calendari già stilati nell'esatta posizione della Fiorentina, a sua volta trasferita al Sud al posto della rinunciataria Messinese.
^Comunicato Ufficiale del Direttorio Federale pubblicato su Il Littoriale del 27 novembre 1928: «Su proposta del Direttorio Regionale Campano vengono radiate le seguenti società: [...] U.S. Bagnolese di Bagnoli [...]».
^Secondo il quotidiano Basilicata Nuova del 26 aprile 1927, p. 4, nell'aprile 1927 furono avviate delle trattative per la fusione tra Napoli e Bagnolese, descritta come "diggià un fatto compiuto", per cui il Napoli giocò delle amichevoli in formazione mista, cioè rinforzato dai migliori elementi della Bagnolese (tra cui Cassese). Tuttavia questa presunta fusione sembrerebbe ignorata dalle ricostruzioni moderne, come RSSSF (che riporta molte fusioni ma non quella presunta tra Napoli e Bagnolese) e I colori del calcio di Fontanelli (per il quale la Bagnolese rimase inattiva nella stagione 1927-28). Ciò che è certo è che la Bagnolese fu radiata nel novembre 1928, in contrasto con la presunta fusione.
^abcFinita la disputa del girone D, le società del Bari F.C. (già Liberty fino a febbraio 1927) e dell'U.S. Ideale si fondono nella nuova "Unione Sportiva Bari": con tale denominazione e con l'unificazione già completata, il nuovo Bari affronta poi la fase finale della competizione.
^Nacque dalla fusione di Pro Italia e Audace, di cui il nuovo club utilizzò il titolo sportivo.
^Fino al 1945 le penalizzazioni non andavano mai sotto lo zero: venivano tolti solo i punti attivi fino al loro completo azzeramento e non erano mai applicati punti negativi.
^Ritiratosi dal campionato per inadempienze finanziarie alla 12ª giornata, a seguito della multa di lire 4 500 inflittagli dalla FIGC in conseguenza al tentativo di combine relativo alla gara Savoia-Fiorentina dell'11 dicembre 1927; gli vengono date perse le ultime 3 gare ed è penalizzato di 3 punti in classifica Calvelli, Lucibelli, Schettino, pp. da 65 a 68.
^Sospeso dal campionato per inadempienze finanziarie alla 11ª giornata, gli vengono date perse le ultime 4 gare ed è penalizzato di 4 punti in classifica. Riuscirà ad iscriversi alla stagione successiva grazie all'intervento delle autorità fasciste.
^Escluse dal Direttorio Divisioni Superiori e iscritte al Campionato Meridionale 1928-1929, nome con i quali i giornali definirono quello che de facto era una sorta di campionato misto di Prima e Seconda Divisione Sud gestito dal Direttorio Meridionale ex Direttorio Divisioni Inferiori Sud (in realtà de jure il campionato meridionale era di Prima Divisione, anche se vi furono ammesse tutte le compagini che avrebbero dovuto disputare la Seconda Divisione, cfr. ad esempio le classifiche dell'Annuario Italiano Giuoco Calcio che chiamano il campionato meridionale 1928-29 "Prima Divisione Sud").
^Il D.D.S. assegnò zero punti ad entrambe per tentato illecito.
^abcdefg2-0 a tavolino per rinuncia (all'epoca si usava il termine inglese forfait).
Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario italiano del giuoco del calcio - volume I 1926-27 e 1927-28 (1928), Modena, F.I.G.C. Bologna, 1928, Il primo volume è conservato presso:.
Presentazione delle squadre partecipanti ai campionati italiani, con consigli direttivi forniti dalle società e le classifiche finali delle stagioni sportive 1926-1927 e 1927-1928.
Cento anni di calcio - Italia 1927/28 di Carlo Fontanelli - Mariposa S.r.l., Fornacette (PI) - settembre 1996.
Chrystian Calvelli, Giuseppe Lucibelli; Raffaele Schettino, Savoia storia e leggenda dall'Oncino al Giraud, Gragnano, Stampa Democratica '95, dicembre 2000. ISBN non esistente
Firenze1926.it - archivio (non ufficiale) dell'ACF Fiorentina con statistiche dettagliate sui calciatori (presenze e reti per stagione in tutte le competizioni).