Interprete di personaggi dalla spiccata integrità morale, dopo i primi passi come attore a Broadway, Fonda fece il suo debutto a Hollywood nel 1935 e per quasi cinque decenni fu uno degli attori statunitensi più popolari dello schermo. La sua carriera ebbe una svolta con l'interpretazione del personaggio di Tom Joad nel film Furore (1940). Fu interprete di classici del western come Alba fatale (1943), di commedie come La nave matta di Mister Roberts (1955) e dell'intenso dramma giudiziario La parola ai giurati (1957).
In contrasto con i suoi tipici personaggi positivi e incorruttibili, seppe rinnovare la propria immagine cinematografica accettando di interpretare la parte dello spietato Frank in C'era una volta il West (1968) di Sergio Leone. Nel 1973 tornò a vestire un altro ruolo ideato da Sergio Leone nel western atipico Il mio nome è Nessuno.
Henry Fonda nacque a Grand Island (Nebraska), dal pubblicitario William Brace Fonda e da Herberta Krueger Jaynes. La famiglia Fonda, da parte paterna, era di origine olandese[3], pur avendo come capostipite un italiano emigrato da Genova nei Paesi Bassi in un'epoca non ben determinata del XV secolo[4]. Nel 1642 alcuni membri di tale famiglia emigrarono in America, e furono fra i primi colonizzatori olandesi che si trasferirono nell'attuale Stato di New York dove fondarono la città che da loro prese il nome di Fonda[5][3] La bisnonna, Harriet McNeill, era un'immigrata irlandese.
Studiò Giornalismo alla University of Minnesota, ma non si laureò e, a 20 anni, iniziò la sua carriera d'attore nell'Omaha Community Playhouse. Si spostò quindi sulla costa atlantica per proseguire la carriera artistica in teatro. Risale a quell'epoca l'inizio della sua lunga amicizia con James Stewart, con il quale si recò a New York City e con il quale divise una camera in affitto, iniziando a lavorare nelle produzioni teatrali di Broadway, dove incontrò l'attrice Margaret Sullavan, che fu la prima delle sue cinque mogli.
Fonda lavorò a New York dal 1926 al 1934 e la sua prima apparizione cinematografica risale al 1935, quando recitò come protagonista nell'adattamento cinematografico di The Farmer Takes a Wife (Il contadino prende moglie), prodotto dalla 20th Century Fox, in un ruolo che era già stato suo nella versione rappresentata a Broadway e che aveva lo stesso titolo del film.
La sua immagine cinematografica è legata a personaggi di spiccata integrità morale, che hanno animato capolavori quali Alba di gloria (1939), in cui interpretò Abraham Lincoln, e Furore (1940), entrambi diretti da John Ford, o Il ladro (1956) di Alfred Hitchcock, dove Fonda interpretò il ruolo di Manny Balestrero, un mite padre di famiglia che viene scambiato per un rapinatore. Con Ford girò anche Sfida infernale (1946), considerato un classico del genere western, mentre nel 1957 fu protagonista de La parola ai giurati, significativo e coraggioso film giudiziario del giovane e promettente regista Sidney Lumet. Per la sua interpretazione, Fonda ricevette un BAFTA quale miglior attore internazionale. Ma il volto affascinante di Fonda è anche quello del misterioso cattivo in C'era una volta il West di Sergio Leone, il film che racconta il crepuscolo del vecchio West attraverso ricordi e orizzonti, speranze e promesse. Nel 1973 interpretò Jack Beauregard nel film Il mio nome è Nessuno con Terence Hill.
Nel 1970 partecipò alla campagna no profitstatunitenseLove. It Comes in All Colors contro il razzismo realizzata dal National Urban Coalition. Colpito da aritmia e insufficienza cardiaca, giovedì 25 aprile 1974, in scena allo Helen Hayes Theater di Broadway con il dramma per un solo attore Clarence Darrow, di David W. Rintels con la regia di John Houseman, collassò sul palcoscenico; ricoverato al Lenox Hill Hospital, venerdì 3 maggio subì l'impianto di un pacemaker[6]. Nel 1979 fu protagonista della serie Radici: le nuove generazioni, creata da Marlon Brando. L'attore, anziano e sempre più malato, chiuse la sua splendida carriera con un'interpretazione magistrale nel film Sul lago dorato (1981), girato nell'estate 1980, in cui ad affiancarlo furono la figlia Jane e un'altra leggenda del cinema, Katharine Hepburn. Seguirono una serie di ricoveri al Cedars-Sinai Medical Center, l'Oscar alla carriera, la perdita della deambulazione e un'operazione di controllo al pacemaker nel maggio 1981. Per i problemi di salute fu impossibilitato a recarsi alla cerimonia degli Oscar 1982 a fine marzo, che seguì in televisione da casa, e che lo vide vincitore dell'Oscar al miglior attore proprio per Sul lago dorato, premio ritirato dalla figlia. A luglio venne colpito da un'infezione delle vie urinarie che aggravò la sua situazione, e gli costò un nuovo ricovero. Sabato 7 agosto le sue condizioni peggiorarono, e dovette essere nuovamente ricoverato; la mattina di giovedì 12, con a fianco la moglie, morì serenamente. Seguendo le sue disposizioni, il corpo venne cremato senza funerale, dopo poche ore[7][8]. Le sue disposizioni complete sarebbero state quelle di buttare le ceneri nella spazzatura, ma i figli decisero di spargerle in un luogo non comunicato al pubblico[9].
Vita privata
Nel 1931 sposò l'attrice Margaret Sullavan, ma i due si separarono dopo soli due mesi per poi divorziare nel 1933.
Nel 1936 sposò Frances Ford Seymour Brokaw, già vedova del primo marito, un ricco industriale, da cui aveva avuto una figlia, Frances de Villers (1931-2008); dal matrimonio nacquero Jane e Peter, che seguirono le orme paterne. Henry Fonda era ateo e impartì ai figli Jane e Peter un'educazione atea[10]. Il matrimonio con la Brokaw non fu felice per Fonda che, nell'agosto del 1949, chiese il divorzio; non rassegnandosi alla fine del rapporto con il marito, la Brokaw cadde in una profonda depressione fino al ricovero in un ospedale psichiatrico e alla decisione di togliersi la vita il 14 aprile del 1950, giorno del suo 42º compleanno, quando ancora era sposata con l'attore.
Sempre nel 1950 Fonda si risposò con Susan Blanchard con cui adottò una figlia, Amy, nata nel 1953. La coppia divorziò nel 1956.
Dal 1957 al 1961 fu sposato con la baronessa italiana Afdera Franchetti, figlia del barone Raimondo Franchetti, uno dei più importanti esploratori italiani del XX secolo.
Nel 1965 sposò Shirlee Mae Adams con cui rimase fino alla morte.
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^Patrice Bosworth, Jane Fonda, the private life of a public woman, Houghton Mifflin Harcourt, Boston Boston, New York, 2011, pag. 18, ISBN 978-0-547-15257-8[1]
(EN) Mary Jane Addone. "Henry Fonda". In Italian Americans of the Twentieth Century, ed. George Carpetto and Diane M. Evanac (Tampa, FL: Loggia Press, 1999), pp. 152-153.
(EN) Peter Collier. The Fondas: A Hollywood Dynasty, New York: Putnam, 1991.
(EN) Robert Allen e Max Golstein. Henry Fonda: A Biography, New York: Greenwood Press, 1992.
(EN) Tony Thomas, The Films of Henry Fonda, Secaucus, NJ: Citadel Press, 1983.