La compagnia possiede la più vasta cine-libreria del mondo con oltre 4 100 titoli, più di 10 400 episodi di serie televisive e ha vinto 208 premi Oscar.[senza fonte]
All'inizio degli anni ottanta il rilevamento da parte della MGM della United Artists si è rivelato fallimentare. Nei primi anni novanta una cordata di imprenditori italiani, rappresentati dai finanzieri Giancarlo Parretti e Florio Fiorini con l’amministrazione della società ADS di Milano, acquisì la società, avvalendosi dell'appoggio della banca francese Crédit Lyonnais. Nell'anno successivo Parretti dichiarò fallimento cedendo l'azienda al gruppo transalpino Chargeurs.[4] Nel 1997 viene finanziata alla United Artists la costruzione della cine-libreria più grande nel mondo. L'8 aprile 2005 la compagnia è stata acquistata da un gruppo di investitori guidato da Sony e Comcast Corporation per 4,8 miliardi di dollari, che ha portato alla nascita della MGM Holdings. La MGM ora produce film e contenuti televisivi in collaborazione dal 2005 al 2018 con Sony Pictures Entertainment, dal 2019 al 2022 con Universal Pictures e dal 2022 con Warner Bros. Pictures. Nel 2010 la società si è trovata in difficoltà finanziarie; è allora intervenuto un hedge fund, Anchorage Capital Group, con un investimento di 500 milioni di dollari per farla uscire dalla quasi bancarotta.[5] Il fondo ha preso il controllo degli studi.[5]
Acquisizione da parte di Amazon
Nel dicembre 2020, MGM ha assunto Morgan Stanley e la LionTree Advisors per gestire la potenziale vendita dello studio a causa del COVID-19 e del dominio delle piattaforme di streaming a causa della chiusura delle sale cinematografiche.[6][7]
Il 17 maggio 2021, Amazon ha avviato le trattative con Anchorage Capital Group per l'acquisizione dello studio facendo un'offerta di circa 9 miliardi di dollari.[8][9] Il 26 maggio 2021 viene ufficializzata la trattativa per l'acquisizione dello studio da parte di Amazon per 8,45 miliardi di dollari,[10] il 17 marzo 2022 MGM viene ufficialmente acquisita da Amazon.[11]
Il logo della compagnia
La mascotte della MGM, e prima ancora della Goldwyn Pictures, che compare nei loghi animati delle compagnie, si chiama Leo the Lion ("Leo il leone"); storicamente, nel ruolo di Leo the Lion furono alternati sei leoni diversi, il primo dei quali, Slats, fu addestrato da Volney Phifer a ruggire al segnale del ciak. Nato allo Zoo di Dublino il 20 marzo 1919, Slats è morto nel 1936 ed è sepolto a Gillette, nel New Jersey.
A lui si sono succeduti:
Jackie (usato per i film in bianco e nero dal 1928 al 1956 e per quelli a colori dal 1935 al 1953);
Telly (usato per i primi film a colori dal 1929 al 1932);
Coffee (usato per i film a colori dal 1932 al 1935);
George (in auge dal 1956 al 1958; fu alternato prima a Tanner e poi al leone attuale);
Leo (in uso dal 1957 per tutti i film della MGM e per i corti di Tom & Jerry diretti da Gene Deitch dal 1958 al 1963); nel tempo il logo della MGM venne riveduto e restaurato;
^ Giuliana Muscio, Metro-Goldwyn-Mayer, in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003-2004. URL consultato il 12 novembre 2023.
(EN) John Douglas Eames, The MGM Story, Londra, Octopus Book Limited, 1975, ISBN0-904230-14-7.
(FR) Douglas Gomery, L'Age d'or des Studios, Parigi, Cahiers du Cinéma, 1987, ISBN2-86642-049-7. (versione francese di Hollywood Studio System BFI/Mac Millan 1986)
Lewis Jacobs, L'avventurosa storia del cinema americano, collana I gabbiani, vol. 2, Milano, Il Saggiatore, 1966. (edizione italiana di The Rise of the American Film, A Critical History)