Il Movimento dei Paesi non allineati (o, più brevemente, Movimento dei non allineati)[1] è un gruppo di 120 Stati, più altri 17 Stati osservatori, che si considerano non allineati con, o contro, le principali potenze mondiali. Rappresenta oltre due terzi di tutti gli Stati del mondo e dal 2024 il suo segretario generale è Yoweri Museveni, presidente dell'Uganda.[2][3]
Storia
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Il primo vertice si tenne a Belgrado dal 1º al 6 settembre 1961, con la partecipazione di 24 membri[5] (25 con la Jugoslavia) che dichiararono la loro opposizione a colonialismo, imperialismo e neocolonialismo. Il vertice successivo si tenne al Cairo nel 1964, tra 46 nazioni, molte delle quali erano Stati africani che avevano appena raggiunto l'indipendenza; tra gli argomenti principali di discussione ci fu il conflitto arabo-israeliano. Il vertice del 1969 a Lusaka fu uno dei più importanti, con la realizzazione di una struttura permanente su temi economici e politici.
Con la fine della guerra fredda, il movimento ha dovuto cambiare le proprie prospettive e si è fatto portavoce soprattutto dei bisogni dei Paesi in via di sviluppo.
Cipro (1961-2004), membro fondatore, uscì dal Movimento con l'adesione all'Unione europea.
Jugoslavia (1961-1992), membro fondatore e leader del Movimento nei suoi primi anni, sospeso il 30 ottobre 1992 in seguito all'effettiva dissoluzione del paese.
Malta (1973-2004), uscì dal Movimento con l'adesione all'Unione europea.
Osservatori
I paesi e le organizzazioni seguenti hanno lo status di osservatori:[7]
Non c'è stato un ospite permanente, ma spesso diversi paesi terzi sono rappresentati come ospiti in occasione di conferenze. Inoltre, un gran numero di organizzazioni, sia all'interno del sistema delle Nazioni Unite e da fuori, sono sempre invitati come ospiti.
Presidenza
La presidenza del NAM cambia ogni tre anni. Attualmente è l'Uganda a detenere la presidenza del Movimento dei paesi non allineati.