Il paese di Padria, adagiato a ridosso di tre caratteristici colli (San Giuseppe, San Paolo, San Pietro), è posto all'estremità nord-ovest della Sardegna. Il suo territorio è ricompreso nella parte centrale dell'area geografica denominata Valle del Temo. Confina a nord con i territori dei comuni di Monteleone Rocca Doria, Romana e Cossoine; a est con il comune di Mara; a sud e sud-est con quello di Pozzomaggiore e infine a ovest con i territori dei comuni di Bosa (OR) e Villanova Monteleone. Il territorio del comune di Padria ha una superficie di 48,03 km² e fa parte della sub-regione storica del Meilogu. È attraversato nell'agro dal fiume Temo, importante e principale corso d'acqua che nasce sul Monte Calarighe (Comune di Villanova Monteleone) e sfocia nella città di Bosa. Numerosi e importanti corsi d'acqua si immettono nel Temo; di particolare importanza è il fiume Su' Entale, che segna a ovest il confine con i Comuni di Bosa e di Montresta. Quest'ultimo prima di immettersi nel Temo, attraversa un caratteristico “canyon” abbastanza profondo, della lunghezza di due chilometri, dando vita a delle cascate.
Il paese attuale sorge su un sito sul quale vi sono tracce di insediamenti umani dall'epoca punica ed è stato identificato con Gurulis Vetus, corrispondente alla "Gouroulis Palaia" citata dal geografo greco Tolomeo.
Nel territorio di Padria ci sono i resti di tre ponti romani denominati Ponte Ettòri, Ponte Ulumu e Ponte Enas e non lontano da questo ponte si trova un'antica miniera d'argento, ormai dismessa sfruttata in epoca romana, denominata Salghertalzu.
Nell'antichità, secondo la leggenda, gli abitanti abbandonarono questo sito e fondarono Gurulis Nova, l'odierna Cuglieri alle pendici del Montiferru.
La città medievale
La villa di Padria è documentata nel periodo giudicale e apparteneva al giudicato di Torres, inserita nella curatoria di Cabuabbas, prima con l'antico nome di Gurulis Vetus e poi con quello attuale. Il paese ebbe inizialmente grande importanza e fu il capoluogo della curatoria, ma poi andò decadendo e il capoluogo fu spostato a Monteleone.
Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto la signoria dei Doria, e intorno al 1354 sotto il dominio aragonese, che successivamente incorporò il paese nella baronia di Bonvehì, concessa dal re d'Aragona Alfonso Vil Magnanimo a Pietro Ferrer. Dai Ferrer la signoria passò successivamente agli Amat di San Filippo, ai quali il paese fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Padria sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 giugno 2008.[5]
«Stemma partito: il primo, di verde, al monte all'italiana di tre colli, fondato in punta, d'oro, sormontato dal giglio, dello stesso, al capo di argento, caricato della croce di rosso; il secondo, di azzurro, alla colonna dorica, d'oro, fondata sulla pianura di rosso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, la scritta, in lettere maiuscole di nero, OLIM GURULIS VETUS. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Santa Giulia
Chiesa Santa Maria degli Angeli
Chiesa di Santa Croce
Chiesa di San Giuseppe
Architetture civili
Il palazzo baronale della famiglia De Ferrera, una casaforte che ha dato il nome all'intero paese: su Palattu.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 22 persone.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Museo Civico Archeologico il museo ha sede all'interno di un antico palazzo adibito in passato a monte granatico. Il museo ospita una collezione di reperti della cultura di Ozieri, punico romani e numerose terrecotte risalenti al III secolo a.C. - III secolo d.C.
Il turismo nel piccolo comune di Padria è presente a piccole dosi durante tutto l'arco dell'anno. Vari e numerosi sono i percorsi di trekking e mountain bike. Il panorama e gli scorci, caratteristici del luogo, richiamano una modesta folla di visitatori e curiosi. L'aria sana e pulita di tutto il territorio favorisce le passeggiate all'aria aperta. Durante il periodo primaverile ed estivo si intensificano le visite dei motociclisti, che si godono le curve della bellissima Strada Statale 292.
Nel paese era presente calcisticamente la Polisportiva Padria ora non più attiva, ora esiste L' A.s.d. Padria Calcio (2010) militante nel campionato regionale di Seconda Categoria.
Note
^Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024 (dato provvisorio).
G. Deriu, scheda "Padria", in Studio sui centri storici medioevali del Meilogu, Bonorva, Comunità Montana N. 5, 1991, ora in L'insediamento umano medioevale nella curatoria di "Costa de Addes", Sassari, Magnum, 2000.
T. Mura, Padria (Gurulis Vetus). Memorie di un paese antico, Sassari, IN.A.P., 1992.
F. Galli, Padria: il museo e il territorio, Sassari, Delfino, 1991
M. Contu, Gavino De Lunas («Rusignolu 'Padria»). Vita di un cantante, ufficiale postelegrafonico, martire delle Fosse Ardeatine, 2007. ISBN 88-901-0679-4
Giuseppe Fiori, Vita e morte di Michele Schirru (l'anarchico che pensò di uccidere Mussolini, Laterza, 1990, ISBN88-420-3529-7.
G. Deriu - S. Chessa, L'assetto territoriale dell'odierno Meilogu dal Basso Medioevo ai nostri giorni, Cargeghe, Documenta, 2011; Cagliari, Logus Mondi Interattivi, 2012 (ebook)
V. Mossa, Dal Gotico al Barocco in Sardegna, Sassari, 1982;
V. Mossa, Vicende dell'architettura in Sardegna, Sassari, 1994;