Il centro abitato sorge nella regione storica dell'Anglona, sulla riva occidentale del fiume Coghinas e ai piedi delle colline che delimitano la fertilissima valle alluvionale con una media di 2 m s.l.m.
Già parte del comune di Sedini, nel 1960 entra a far parte del neoistituito comune sparso di Valledoria e nel 1983 diviene a sua volta comune autonomo.
Simboli
«Inquartato: nel primo, di rosso, alla torre d'oro, finestrata di una, aperta, merlata di quattro; nel secondo, troncato d'oro e d'argento, all'aquila attraversante di nero, armata, membrata, linguata, rostrata e coronata di rosso; nel terzo, d'argento, all'albero sradicato al naturale, fustato di sette, tre in banda, uno in palo, tre in sbarra, dello stesso, fogliato di verde; nel quarto, fusato d'oro e di rosso.»
«Drappo di bianco, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto del colore del drappo, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento»
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con l'apposito Decreto del Presidente della Repubblica datato al 1º agosto 2019.[5][4]
La torre si riferisce all'antico giudicato di Torres, che corrispondeva all’incirca all'attuale territorio della Provincia di Sassari; l'aquila nera su campo d'oro e d'argento è lo storico blasone dei Doria; l'albero è il simbolo del giudicato di Arborea; i fusi rossi e d'oro sono ripresi dallo stemma della famiglia Centelles di origine catalana che ebbe feudi in Spagna, in Sardegna, in Sicilia e nel Regno di Napoli.
Fino al 2019 il Comune utilizzava uno stemma concesso con D.P.R. del 7 aprile 2003: troncato semipartito: il primo, di verde, alle cinque stelle di otto raggi d'oro, poste due, una, due; il secondo, troncato d'oro e d'argento, all'aquila attraversante di nero, rostrata, membrata, armata, coronata all'antica, di rosso; il terzo, di azzurro, alle sette spighe di grano, impugnate, d'oro, legate di rosso.[6]
Vi si parla il gallurese: infatti nonostante faccia geograficamente parte della regione storica dell'Anglona, il dialetto parlato, nonché gli usi e costumi sono tipicamente galluresi.
Economia
La principale attività economica è rappresentata dall'agricoltura intensiva, favorita dalla presenza di vaste pianure alluvionali. Di grande importanza sono inoltre le terme di Casteldoria: si tratta di sorgenti calde che sgorgano sul letto del fiume Coghinas, ad una temperatura di oltre 80 gradi. Sul sito è stato costruito, pochi anni fa, un centro termale dotato di albergo.
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 7 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).