Con la discesa di Carlo Magno in Italia, anche Ripi subì il processo di feudalizzazione e fu governata dai missi dominici (Comes) inviati dal Papa. Le lotte all'interno della Curia tra le famiglie romane, permisero l'estinzione dell'autorità dei Comes e al territorio della diocesi di godere di ampia autonomia.
Arroccato all'interno delle mura per sfuggire alle orde di invasori che percorrevano la via Latina (Saraceni, Ungari, Normanni); il castello di Ripi fu concesso dal vescovo di Veroli a titolo di feudo per la prima volta nel 1025 e fu oggetto di dispute tra le famiglie feudatarie per il suo possesso. Ai primi feudatari, i Roffredo di Veroli, seguirono i Caetani e una serie di signori locali che redassero uno statuto cittadino nel 1331.
Con le Costituzioni egidiane, Ripi passò sotto il diretto controllo della Chiesa e nel 1410 fu la volta dei Colonna che tennero il paese, fra alterne vicende, fino al 1816.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 31 maggio 1999.[4]
«Di rosso, al San Giorgio con il viso e il busto in maestà, il viso e il collo di carnagione, armato di tutto punto, con l'elmo cimato da piume di azzurro, il Santo cavalcante il cavallo d'argento, allumato di rosso, con i finimenti di nero, posto in profilo, rivoltato, inalberato, il Santo afferrante con entrambe le mani la lancia di nero, posta in banda alzata, nell'atto di penetrare nelle fauci del drago di due zampe, di verde, linguato e allumato di rosso, avvolto in forma pressoché ellittica, attraversato dagli arti posteriori del cavallo, le ali aperte, la testa posta in banda sopra la coda. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa del SS. Salvatore del XVII secolo
Chiesa di San Rocco, con la torre medievale
Chiesa dei Santi Bartolomeo e Agostino, nella quale si trova la tela del Martirio di san Bartolomeo dell'artista polacco Taddeo Kuntze
Siti archeologici
Nel territorio di Ripi, in località San Silvestro, vi è la zona archeologica con tombe del periodo dei Volsci.
In Via Meringo Alto, vi è il Museo dell'Energia di Ripi, aperto al pubblico dal 2009, nato dal recupero di due manufatti dismessi, un mattatoio e un lavatoio. È insieme un laboratorio didattico e un museo geologico-scientifico che illustra il complesso mondo dell'energia, in particolar modo racconta la storia dei pozzi petroliferi del paese di Ripi.
Teatro
In piazza Luciano Manara, adiacente ai locali del municipio, si trova il Teatro Comunale "Vittorio Gassman". Si tratta di un piccolo teatro di 99 posti, un tempo sala cinematografica poi convertita in teatro. Si svolgono diverse manifestazioni l'anno durante la stagione teatrale, solitamente da settembre a maggio.
Economia
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema "Unità locali", intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[6]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Ripi
307
0,91%
0,07%
719
0,67%
0,01%
69
114
69
123
Frosinone
33.605
7,38%
106.578
6,92%
34.015
107.546
35.081
111.529
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 307 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,91% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 719 addetti, lo 0,67% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due addetti (2,34).