Il comune fa parte della "regione" occitana e, insieme ai comuni dell'alta valle Maudagna e Corsaglia, ne costituisce il lembo più orientale.
Oltre al capoluogo, il comune è composto da due frazioni (Prea e Lurisia) e numerose borgate (Annunziata, Baracco, Bestini, Bonada, Botti, Dho, Ghirarde, Norea, Rastello, Rulfi, Sacconi e Sant'Anna di Prea).
Roccaforte è ad oggi un centro turistico con numerosi murales affrescati sulle facciate delle case che raffigurano gli antichi mestieri e tradizioni.
La parrocchiale, dedicata a San Maurizio, è stata ultimata nel 1698.
Nel territorio comunale il monumento più importante è rappresentato dalla pieve di San Maurizio, edificio che si trova poco vicino al centro e al cui interno sono conservati cicli di affreschi che costituiscono uno dei pochi esempi rimasti del periodo romanico-bizantino.
Il territorio comunale si estende dai circa 575 m s.l.m. del capoluogo fino ai 2600 delle vette dello spartiacque alpino (Mongioie e Cima delle Saline) e confina ad ovest con la valle Pesio e ad est con la valle Maudagna.
All'interno del territorio (in particolare nella valle Ellero) vi sono varie particolarità paesaggistiche ambientali, con ben cinque endemismi e vari fenomeni carsici, tra i quali il lago Biecai, considerato dai geologi un esempio di depressione tettonico-carsica.[5]
Il nome dovrebbe derivare da un ampio sito fortificato con possenti mura e profondi canali, oppure dal fatto che su un'altura esisteva un castello (di cui oggi sono visibili ancora dei ruderi) che, secondo la tradizione, era stato fatto costruire dall'imperatore Adriano.
I primi insediamenti dovrebbero risalire alla prima metà del secondo secolo a.C., quando un gruppo di Liguri montani si stanziò nella valle Ellero, lungo le vie di collegamento fra la pianura e il mar Ligure.
Dopo la caduta dell'impero romano, il territorio, che fu vittima anche delle incursioni saracene del X secolo, cambiò spesso giurisdizione (Vescovo di Asti nel 1041, nel 1347 degli Acaja) fino al 1400, quando la zona divenne controllata dalla contessa Bianca di Savoia e la parrocchiale fu inserita nella diocesi di Mondovì.
Alla fine del XVII secolo ebbero luogo le guerre del sale (la prima nel 1680, la seconda nel 1699), che sconvolsero e portarono una crisi economica e sociale anche a Roccaforte.
Negli anni successivi vi furono vari episodi di brigantaggio, fomentato dalla repubblica di Genova contro i Savoia, e varie carestie ed epidemie.
Nel 1794, come nel resto della zona, arrivarono le truppe napoleoniche, che controllarono il territorio fino alla restaurazione e al ripristino del controllo dei Savoia, con cui Roccaforte condivise le vicissitudini.
Durante le guerre mondiali vi furono varie perdite di Roccafortesi; nella seconda guerra mondiale l'alta valle Ellero fu anche teatro dell'attività partigiana.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Il Castello di Roccaforte. Attualmente si trovano solamente le rovine del maniero che da il nome al Paese
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Roccaforte Mondovì sono 211[7], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[8]:
Il dialetto parlato nel comune di Roccaforte Mondovì è denominato kje ed è una parlata particolare, che unisce in sé i tratti di diverse tradizioni linguistiche, da quelle occitane[9] a quelle galloromanze[10][11].
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^Area carsica Biecai - Serpentera, su catastogrotte-piemonte.net, AGSP - Catasto speleologico di Piemonte e Valle d'Aosta, 24 giugno 2020. URL consultato il 15 luglio 2022.
^"Il Comune di Roccaforte fa parte della nazione occitana e costituisce, insieme ad altri comuni della alte valli Maudagna e Corsaglia, il lembo più orientale di quella regione che si estende dai Pirenei alle Alpi. Per comprendere la origine del nome dato a questa regione occorre tornare con la mente a Dante, che per classificare le lingue romanze prese spunto da come in esse venivano usate le particelle affermative. L'insieme delle regioni dove si parlava la lingua d'Oc venne chiamato appunto Occitania.", Le origini occitane, Comune di Roccaforte Mondovì