Lisio
Lisio (Lisi in piemontese[4]) è un comune italiano di 187 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte[5]. Geografia fisicaTerritorioLisio si trova in valle Mongia e il suo territorio si sviluppa interamente nella stretta valle scavata da questo torrente; il capoluogo si trova ad un'altitudine di 575 m s.l.m.[6] È classificato nella zona sismica 3A[7](sismicità bassa). ClimaIl comune è stato inserito nella zona climatica F ed ha un fabbisogno termico di 3028[8] gradi giorno. La normativa attuale non pone limiti all'accensione degli impianti di riscaldamento[6]. Origini del nomeNon si conosce con certezza l'origine del toponimo Lisio, ma sono vi sono solo alcune congetture. Una di esse vede l'analogia fra il nome Lisio ed il termine comune nelle lingue indoeuropee lis, stante ad indicare qualcosa di fluido e piano. Considerando l'orografia della zona in cui si trova Lisio si pensa che potesse indicare un luogo in cui l'acqua scorre in piano, lentamente. StoriaLe prime notizie accertate su Lisio risalgono al periodo medioevale, con la documentazione che afferma l'appartenenza di questi territori all'impero carolingio, nella contea di Bredulo e alla diocesi di Asti. Il territorio di Lisio venne conquistato da Bonifacio del Vasto nel 1091 e nel 1125 passò a suo figlio Anselmo, marchese di Ceva. Sotto il controllo del marchesato di Ceva il paese venne aggregato alla diocesi di Alba e venne costruito il castello, di cui oggi non rimangono che sparuti ruderi. Essendo parte dei domini di Ceva, Lisio venne a trovarsi sotto il controllo di Asti, dei Visconti ed infine dei Savoia, che ne smantellarono il castello. Durante il periodo sabaudo Lisio fu sottoposto prima alla provincia di Ceva, poi a quella di Mondovì. Sono documentati disordini nel 1685 durante la guerra del sale che coinvolse il monregalese, ed è riportata la presenza di una miniera di piombo, dismessa alla fine del XVII secolo. Lisio patì, come buona parte degli insediamenti piemontesi, le conseguenze della campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, subendo saccheggi sia da parte delle truppe napoleoniche, sia di quelle sabaude. Non vi è comunque nota di scontri diretti fra i due eserciti. Durante il XIX secolo e per parte del XX Lisio, come moltissimi altri paesi, subì lo spopolamento causato dall'emigrazione verso le grandi città o le Americhe, soprattutto verso l'Argentina. Il comune venne soppresso durante il ventennio fascista venendo aggregato a Viola nel 1929. Ridivenne autonomo solo nel 1947[9]. SimboliLo stemma comunale di Lisio è descritto come inquartato di rosso e d'azzurro, alla lettera "L" corsiva in cuore, sul tutto. Ornamenti esteriori da comune.[9] Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[10] ![]() Amministrazione
Dati del Ministero dell'Interno[11]. Altre informazioni amministrativeLisio faceva parte della comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese[12]. Note
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