San Pellegrino Terme
San Pellegrino Terme [sampelːeˈɡriːno ˈtɛrme] (San Pelegrì [sampɛlɛˈɡɾi] in dialetto bergamasco[6]) è un comune italiano di 4 641 abitanti[3] della provincia di Bergamo in Lombardia. Collocata al centro della Val Brembana e circondata dalle Prealpi Orobie, è una rinomata località climatica di cura e di soggiorno, conosciuta in tutto il mondo per via dell'omonima acqua minerale, la S. Pellegrino. Fa parte della Comunità Montana della Valle Brembana. Considerata la capitale della Valle[7], conserva, all'interno dei propri confini, importanti testimonianze della Belle Époque in perfetto stile Liberty, quali il Grand Hotel, il Casinò Municipale e le Terme. Geografia fisicaTerritorioSan Pellegrino Terme è situato lungo le rive del fiume Brembo, che divide in due il paese, ed è situato in una valle naturale, circondata da rilievi la cui vetta più alta è rappresentata dal monte Zucco che raggiunge i 1366 m s.l.m. (detto più comunemente "Gioco" per distinguerlo dall'altro Zucco di 1232 metri). Il territorio comunale di San Pellegrino Terme confina a nord con San Giovanni Bianco, a ovest con Gerosa, a sud-ovest con Brembilla, a sud con Zogno, a est con Bracca, Algua e Serina, a nord-est con Dossena. Servito dalla ferrovia Bergamo-Piazza Brembana fino agli anni sessanta, da allora il paese è collegato a valle solo con la strada statale, che dal dicembre 2003 non attraversa più il centro abitato dopo l'inaugurazione di due gallerie - passanti sotto i rilievi della sponda sinistra del Brembo - che permettono uno scorrimento più veloce del traffico verso l'alta valle. San Pellegrino dista 24 chilometri a nord da Bergamo e 54 chilometri a nord-est da Milano. ClimaStoriaL'antichità e le originiI primi ad insediarsi nella zona furono probabilmente gli Orobi, popolo di origine celtica, ma il nome San Pellegrino risale al secolo VIII d.C. quando i vescovi al servizio di Carlo Magno consacravano ed erigevano parrocchie nell'impero. Il centro abitato venne dedicato a san Pellegrino vescovo di Auxerre e martire. La Parrocchia di San Pellegrino Terme possiede una preziosa reliquia dei santi. L'età modernaMentre nel resto della Lombardia si consumano guerre e rivoluzioni, San Pellegrino rimane pacificamente isolata e solo con la costruzione della prima rotabile nel XVI secolo comincia ad affluirvi sempre più gente. L'età contemporaneaSul finire del XVIII secolo San Pellegrino si sviluppa come centro termale, grazie alle acque solfato-alcaline-terrose che sgorgano alla temperatura costante di 26 gradi, note già dal Medioevo. Nel XX secolo la località si trasforma in un'elegante stazione termale. Viene creato lo Stabilimento Termale (appartenente alla Sanpellegrino S.p.A., nota industria che produce acqua e bibite gassate che fa capo, dal 1999, alla svizzera Nestlé). La fama della cittadina accresce con la costruzione del Casinò Municipale nel 1904 e del Grand Hotel nel 1905. Nel 1961 viene costruito lo stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua minerale S. Pellegrino e delle altre bevande di produzione di Sanpellegrino S.p.A. SimboliLo stemma è liberamente utilizzato dal Comune anche se non è stato formalmente concesso con decreto presidenziale. È costituito da uno scudo gotico allungato e nello statuto comunale viene descritto: «…inquadrato con raffigurati in alto a sinistra ed in basso a destra due croci bianche in campo rosso, in alto a destra e in basso a sinistra due pini verdi stilizzati in campo bianco, con sopra scritto «Communitas Sancti Peregrini» e, in basso una lista con il motto Statutis Fruita Suis.» In forma più corretta si può blasonare: inquartato: nel primo e nel quarto di rosso, alla croce d'argento, scorciata; nel secondo e nel terzo d'argento, cuneato di due, di verde. Il gonfalone è un drappo di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseChiesa di San Pellegrino d'AuxerreLa costruzione della nuova chiesa dedicata a san Pellegrino ha inizio nel 1715 sui resti della precedente chiesa quattrocentesca, ormai divenuta insufficiente a contenere l'accresciuta popolazione dei fedeli e comunque bisognosa di importanti interventi di restauro.[9] Il nuovo edificio ricorda un poco lo stile dei Caniana, tranne che nella facciata, innalzata nel 1825 in stile neoclassico e rinnovata nel 1941 su disegno dell'architetto Luigi Angelini. L'interno è in stile tardo-barocco del Settecento. Ascrivibile all'epoca della costruzione della chiesa, l'altare maggiore, sormontato da una snella bussola, si innalza sul centro del presbiterio tra i riflessi luminosi della maiolica bianca e del marmo del rivestimento. Nell'ancona centrale spicca l'affresco raffigurante San Pellegrino, evangelizzatore della Franca e vescovo di Auxerre, condannato al martirio dall'imperatore Galieno.
Architetture civiliIl Casinò MunicipaleIl Casinò fu eretto dell'architetto milanese Romolo Squadrelli in prosecuzione dei porticati delle Terme tra il 1904 ed il 1906, e fu inaugurato nel luglio 1907.[11] Di particolare interesse è la facciata con le due alte torri la cui componente decorativa comprende, fra l'altro, i portalampade e il pennone in ferro battuto opera di Alessandro Mazzucotelli e gli altorilievi ai lati della porta centrale in cemento trattato “a cotto”, il fregio dipinto con il motivo dei cervi volanti e gli stucchi, generalmente attribuiti a Francesco Malerba e Paolo Croce. All'interno il primo ambiente che si incontra è l'atrio, caratterizzato da otto colonne di marmo rosso di Verona, che conduce direttamente al monumentale scalone, sovrastato da una vetrata circondata dagli affreschi dei dodici mesi dell'anno (con i relativi segni zodiacali) ad opera del pittore Malerba. A livello del primo piano, sopra le due esedre laterali semicircolari dell'edificio, si aprono due ampie terrazze. Il Casinò funzionò come casa da gioco solo fino al 1917, ma ha da sempre ospitato manifestazioni culturali e teatrali, congressi, sfilate di moda, esposizioni d'arte e serate di gala.[11] È stato completamente restaurato ed ampliato da un'ala teatro adiacente ad esso, il complesso è utilizzato per meeting, congressi e matrimoni.[12] Risulta visitabile durante la stagione estiva. Il Grand HotelIl Grand Hotel è un colosso di sette piani, anch'esso in stile Liberty, sormontato da grandi calotte lignee a dirigibile. Progettato dall'ingegner Luigi Mazzocchi e dall'architetto Romolo Squadrelli e costruito in venti mesi a partire dal 1902 fu inaugurato nell'estate del 1904 in base ai più moderni criteri, essendo provvisto di ascensori, luce elettrica, acqua potabile e telefono in ognuna delle 250 camere.[13][14] L'edificio è costituito da un corpo centrale coronato da una cupola e da due imponenti blocchi laterali. Il salone d'ingresso, illuminata da un lampadario monumentale, da stucchi, da colonne e da altre decorazioni, si apre su un imponente scalone costruito in cemento e in ferro. Il Grand Hotel era destinato a pubblico distinto[14] ed infatti nel suo registro degli ospiti si trovano i nomi di importanti protagonisti della storia, della letteratura e della vita politica: i più prestigiosi sono quelli della regina Margherita di Savoia, che vi soggiornò ad inizio Novecento, e della regina Elena di Savoia, che fu ospite del Grand Hotel nel 1925 insieme al principe Umberto e alla principessa Maria. Vi soggiornarono persino due nobel della letteratura italiana: Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo e due grandi del nostro cinema come Ugo Tognazzi ed Ornella Muti. Fu ospite di questo Grand Hotel anche il generale Luigi Cadorna.[13] L'hotel è chiuso dal 1979 per gli elevati costi di gestione ed è stato utilizzato per alcuni anni come sede di aste d'arte. Nel 2009 la facciata del Grand Hotel, lunga 128 metri, è stata completamente ristrutturata.[15] Nel Grand Hotel è stato girato il film Primo amore del 1978, diretto da Dino Risi e interpretato da Ugo Tognazzi e Ornella Muti.[16][17] Di recente l'hotel è stato scelto come location dei video musicali degli Studio 3 con Siamo ancora qua nel 2016[18] e di Elisa con Fire in The Dark nel 2017[19]. Dal 2016 sono iniziati i lavori interni di ristrutturazione del complesso con gettate di cemento nelle fondazioni, la ricostruzione delle cucine e i restauri degli affreschi al piano terra e al piano rialzato. Le termeLo stabilimento termale di San Pellegrino Terme era un complesso di edifici Liberty con una grande piscina parzialmente a cielo aperto progettati e costruiti nel 1899-1901 dall'ingegnere Luigi Mazzocchi in base ai più moderni criteri medici, impiantistici e organizzativi. Le proprietà terapeutiche dell'acqua di San Pellegrino, ricca di sali minerali, sono state riconosciute dal Ministero della Sanità nel 1992.[20] Vi era un centro di diagnosi e cura delle sordità rinogena ed un centro di fisiopatologia respiratoria e motoria, entrambi indirizzati e diretti da specialisti di settore di varie Università che ne assicuravano il rigore scientifico e l’efficacia.[20] Le cure termali sono state chiuse nel 2006 e, ad oggi, il vecchio edificio è stato riutilizzato per gallerie d'arte.[21] Le nuove terme, che incorporano la Sala delle bibite e il porticato siti a monte dell'edificio precedente, sono state inaugurate il 18 dicembre 2014 e aperte al pubblico il 19 dicembre 2014[22] nel complesso dell'ex hotel Terme-Milano dal gruppo imprenditoriale-immobiliare Percassi.[23] La funicolareNel 1909, l'ingegner Giuseppe Villoresi di Milano[24], principale azionista della Società anonima della Fonte termale Bracca, fondò la Società San Pellegrino Kulm che progettò e costruì la Funicolare di San Pellegrino che dalle vicinanze del Casinò porta alla cosiddetta Vetta (dislivello di oltre m 400) dove edificò l'albergo ristorante Bracca excelsior, incrementando così l'offerta turistica per i visitatori di San Pellegrino durante la stagione estiva.[25] SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[26] CulturaIstruzioneScuoleL'istituto alberghieroL'I.P.S.S.A.R. (Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione) di San Pellegrino Terme nasce nel 1962. La scuola, allora denominata I.P.A.S. (Istituto Professionale Alberghiero Statale) aveva sede nei locali della ex Villa Emilia, un albergo di San Pellegrino, dove si trovava anche il convitto maschile. Si era all'inizio del cosiddetto miracolo economico italiano e il turismo di massa si stava diffondendo su larghissima scala. Servivano scuole idonee alla formazione di personale qualificato, destinato ad un settore dinamico e in forte espansione. San Pellegrino Terme, che agli inizi del 1900 era stata una “Signora del Turismo”, si trovava ad una svolta: rischiava di perdere competitività in un mercato turistico con caratteristiche del tutto nuove. Si avvertì, quindi, la necessità di chiedere l'istituzione di una Scuola Professionale specifica del settore, considerando anche il fatto che, nei primi anni 1960, ve ne erano solamente una ventina in tutta Italia. L'Istituto Alberghiero prese l'avvio istituendo un corso biennale di sala-bar, con 19 iscritti in un'unica sezione. L'anno seguente, si aggiunsero le sezioni di cucina e di amministrazione e il corso divenne triennale. Nel 1965 si diplomarono i primi alunni del corso triennale. Dalla sede “storica” nell'albergo Villa Emilia, l'Istituto si trasferì nell'attuale edificio, inaugurato nel 1975 e completamente ristrutturato e ampliato successivamente nel 2007. Nel corso degli anni, la scuola si è dotata di attrezzature sempre più moderne, al fine di rendere le competenze e le abilità dei suoi alunni più consone alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Dopo vari anni di continua espansione della scuola, nel 1982 si aggiunse il biennio post-qualifica. Nel frattempo il convitto maschile si trasferì nell'ex hotel Italia sotto la direzione del sig. Roberto Capelli sostituito dopo la scomparsa di quest'ultimo dal sig. Gerardo Petrizzi attuale direttore del convitto. Storici istitutori del convitto maschile sono stati: Bonzi Anselmo, Cella Giuseppe, Bonzi Gianbattista, Carmelo Bruno, Sorbo Nicola e il giovane Licini Francesco. Nel 1985, a Nembro, sorse una sede coordinata, che acquisirà autonomia solo nel 2003. Dal 1989 al 2003 la preside dell'istituto alberghiero fu Luciana Togliatti nipote dello storico esponente del partito comunista italiano Palmiro Togliatti. Fu proprio durante il periodo di presidenza della prof.ssa Togliatti che la scuola alberghiera di San Pellegrino riacquistò quel lustro e quella fama che l'hanno portata ad essere un'eccellenza della formazione professionale italiana e mondiale. Geografia antropicaUrbanisticaLe due sponde del fiume sono collegate da cinque ponti, da nord verso sud: ponte di Dossena (che collega il paese con le frazioni di Antea, Santa Croce e Spettino), ponte Principe Umberto (dedicato al futuro re Umberto II di Savoia), ponte Vecchio (risalente al XV secolo), ponte Camillo Cavour e il ponte Gaetano Donizetti. Il centro del paese è situato sulla sponda occidentale, su cui, salendo per la strada statale, troviamo la chiesetta dedicata alla Madonna di Caravaggio (a cui i sanpellegrinesi sono devoti), la chiesa parrocchiale (risalente al Settecento), la Casa di Cura Quarenghi (clinica privata), il Tempio della Vittoria (dedicato ai Caduti delle due Guerre mondiali progettato da Luigi Angelini[27] e decorato con 600 m² di opere musive[28] realizzate dal maestro Filiberto Sbardella), i portici Colleoni e lo stabilimento termale. I due edifici più imponenti sono comunque il Casinò e il Grand Hotel. A partire dal 2007 è stata inoltre inaugurata la ciclovia della valle Brembana, che costeggia il corso del fiume Brembo, offrendo lo spunto per passeggiate o gite in bicicletta. Frazioni e località[1]La Vetta è una frazione situata a circa 650 metri s.l.m., situata sui monti del versante destro della valle. Nella prima metà del Novecento era un raffinato quartiere residenziale per i frequentatori abituali della stazione climatica In questa zona si trovano le "Grotte del Sogno", ampie cavità sotterranee dalla conformazione interessante, rimaste chiuse al pubblico per lungo tempo ma di nuovo visitabili a partire dal 30 luglio 2011. . Situate poco più a valle rispetto alla Vetta vi sono le due piccole località Aplecchio e Falecchio e la frazione Frasnito (tutte e tre a circa 530 m di altitudine). Poco sotto Aplecchio c'è la località Paradiso, dove un progetto approvato prevede la costruzione di una zona residenziale. A monte della Vetta si trova la frazione Sussia (a 908 m s.l.m.), ormai quasi disabitata. Sempre sul versante destro vi sono altri piccoli nuclei: la frazione Alino (690 m s.l.m.) e le cinque località Cà Boffelli e Vettarola (entrambe a 980 m s.l.m.), Pradello (a 600 m s.l.m.), Piazzacava e La Torre (entrambe a circa 450 m di altitudine). Sul versante sinistro si trovano la località Cà de Rizzi (420 m s.l.m.) e le frazioni Frasnadello e Antea (entrambe ad un'altitudine di circa 500 m); più in alto sono situate anche Santa Croce (la frazione più grande, di circa 500 abitanti) a circa 750 metri s.l.m. e le frazioni Spettino (a circa 860 m di altitudine) e Salvarizza (a nord di Santa Croce). L'abitato del fondovalle, che costituisce San Pellegrino Terme, si può dividere in più rioni: a sud ci sono Ruspino (sponda destra del Brembo) e Pregalleno (sponda sinistra); procedendo verso l'alta valle si incontrano poi, sulla riva destra, la zona di Caravaggio, quella della chiesa parrocchiale e il centro storico. Dietro al centro si trova la zona del casinò e delle terme, e a nord di queste il rione di Pernazzaro. Sull'altra sponda del fiume si trovano Piazzo Basso (di fronte al centro storico), Piazzo Alto e il Belvedere (di fronte a Pernazzaro). Fra Piazzo e il Belvedere si trova il Grand-Hotel, i cui esterni sono stati ristrutturati. EconomiaTurismoPer quanto riguarda l'ambiente circostante, da segnalare la ciclovia Valle Brembana, quasi completamente pianeggiante, che porta fino a Piazza Brembana, seguendo il tracciato della ex Ferrovia della Valle Brembana, per una lunghezza di circa 15 km (solo andata). AmministrazioneGemellaggi
Infrastrutture e trasportiCollegata unicamente mediante il sistema stradale, il cui asse principale è costituito dalla strada statale 470 della Valle Brembana, San Pellegrino Terme disponeva, fra il 1906 e il 1966, della fermata di San Pellegrino e della stazione di San Pellegrino-Terme, lungo la cessata ferrovia della Valle Brembana. Attualmente sul tracciato dell'ex ferrovia si snoda la Ciclovia Valle Brembana, che, ad eccezione di un breve tratto di interruzione nel comune di Zogno, collega in modo continuo la Ciclovia del Parco dei Colli di Bergamo (e quindi la città di Bergamo) col comune di Piazza Brembana. A servizio della frazione Vetta, nel 1909 venne inaugurata una funicolare, chiusa nel 1989 e riaperta il 15 Luglio 2022 (solo nei periodi estivi) SportCalcioIl comune di San Pellegrino Terme nel 1962 ospitò, dal 24 aprile[29] al 9 maggio,[30] il ritiro della nazionale di calcio dell'Italia in preparazione al campionato del mondo 1962.[31] PallavoloIl comune di San Pellegrino Terme dal 2020 ospita la squadra di pallavolo dilettantistica, la quale nel 2023 ottenne il record stagionale di vittorie, ben 45 lasciando sfumare il sogno scudetto ai rivali dello Zogno, i quali si sono classificati al settimo posto. Il capitano della squadra Camilla Bonaiti, è stata premiata dal sindaco di San pellegrino con una medaglia d'oro, grazie al suo contributo pazzesco per la squadra a soli diciotto anni. Poco dopo dovette abbandonare la squadra per andare a giocare nella Nazionale femminile di pallavolo, diventando così la pallavolista più giovane d'Italia ad aver mai debuttato nella nazionale.[senza fonte] Ciclismo
San Pellegrino Terme è stata sede della cosiddetta "Grande Partenza" del Giro d'Italia nell'edizione del 1970, con il via ufficiale della corsa dato il 18 maggio da piazza Kursaal Municipale alla volta di Biandronno, dove si concluse la prima tappa con la vittoria di Franco Bitossi.[32] In totale, la città è stata sede di tappa della "Corsa Rosa" in diciotto occasioni (nove partenze e nove arrivi).[32] Si sono concluse in città le seguenti tappe:
Sono invece partite dalla città le seguenti tappe:
Note
Bibliografia
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