Silice
La silice (/'silitʃe/[2]), o anche anidride silicica o diossido di silicio secondo IUPAC, è un composto del silicio la cui formula chimica è SiO2. È comunemente presente in natura come quarzo. DescrizioneLa silice purissima per applicazioni ad alta tecnologia viene ottenuta dalla reazione in fiamma fra il tetracloruro di silicio e l'ossigeno
È una pura polvere cristallina bianca che impartisce all'acqua una lieve acidità: una sospensione di 40 g in un litro di acqua ha pH compreso tra 3,7 e 4,7. Lo stato fisico più comune in natura è quello solido cristallino, in minerali come il quarzo e i suoi polimorfi, e più raramente quello amorfo, come nell'opale; la silice cristallina è il costituente principale di diverse rocce sedimentarie (ad es. sabbia, radiolariti, quarzareniti e pelle di leopardo). Talvolta si rinviene cristallizzata da fluidi di segregazione all'interno di rocce metamorfiche e magmatiche e all'interno di rocce carbonatiche sotto forma di selce di origine metasomatica. Moltissimi animali e piante utilizzano la silice presente come ione silicato sia nell'acqua dolce sia in quella salata purché al di sotto dei 18 °C. Le diatomee, i radiolari, le spugne silicee, moltissimi cereali ed altre piante come la canna da zucchero e l'equiseto utilizzano questo materiale come impalcatura per lo sviluppo di strutture scheletriche. Esistono comunque anche 15 solidi cristallini composti esclusivamente di silice, tra i quali il più famoso è certamente il quarzo o le sue forme di alta e altissima temperatura tridimite e cristobalite, oltre a solidi criptocristallini quali il calcedonio. Rischi per la saluteL'esposizione alla silice cristallina rappresenta un rischio significativo per la salute, soprattutto in ambito lavorativo. L'inalazione prolungata di polveri contenenti silice può causare gravi patologie respiratorie, tra cui la silicosi, una malattia polmonare irreversibile caratterizzata da infiammazione e cicatrizzazione del tessuto polmonare. Inoltre, la silice cristallina è stata classificata come cancerogena per l'uomo dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), con un aumento del rischio di sviluppare tumori polmonari nei soggetti esposti. Altri effetti negativi includono bronchiti croniche e una maggiore suscettibilità ad infezioni respiratorie. Questi rischi sottolineano l'importanza di adottare misure preventive, come l'uso di dispositivi di protezione individuale e il controllo delle emissioni di polveri nei luoghi di lavoro. Le particelle respirabili di silice cristallina, cioè quelle che possono penetrare profondamente nei polmoni, hanno dimensioni generalmente inferiori a 10 micrometri (µm) di diametro aerodinamico, con una maggiore pericolosità associata a particelle di dimensioni comprese tra 0,1 e 5 µm. Queste particelle, una volta inalate, raggiungono gli alveoli polmonari, dove possono causare danni cellulari e infiammazioni croniche. Le particelle più grandi, invece, tendono a depositarsi nelle vie aeree superiori e vengono espulse più facilmente. Utilizzi
MedioevoNei lapidari medievali la silice appuntita è chiamata pietra del tuono, perché si credeva che fosse la punta di un fulmine caduto a terra. Siccome si riteneva che un fulmine non cadesse mai due volte sullo stesso punto, le pietre del tuono venivano ricercate e appese al collo delle persone per proteggerle dai fulmini, oppure murate sui tetti delle case affinché le saette si dirigessero altrove. Note
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