Trezzano Rosa
Trezzano Rosa (Trescian in dialetto brianzolo e in dialetto milanese, AFI: /treˈʃãː/, localmente Trascian, e semplicemente Trezzano fino al 1862) è un comune italiano di 5 395 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia. Origini del nomeLe più antiche attestazioni denominano il paese come Derzano (1045)[5], forse di origine non dissimile da “Dèrgano”, altro antico comune del milanese, di etimo celtico[6]. La forma “Terzago”, di diversa origine, attestata dapprima (1346) per una frazione dell'odierna Trezzano sul Naviglio (distante circa 40 km)[7] venne, nei documenti ecclesiastici del Cinquecento, utilizzata indifferentemente anche per Derzano. Viceversa, in epoca successiva, la forma “Trezzano” – invalsa in primo luogo per Derzano, per analogia con Trezzo, della cui pieve Derzano faceva parte[8] – fu estesa al paese del Naviglio (prima noto come “Trenzano”), rendendo definitivamente omonimi i due paesi. Il sostantivo[9] Rosa si ispira al locale Santuario della Beata Vergine del Rosario, del XVI secolo[10], il più antico punto di riferimento del borgo e molto caro alla devozione trezzanese[11]. Esso fu aggiunto al nome del comune con regio decreto 19/10/1862, n. 934, sentito il consiglio comunale, per distinguerlo dall'ormai omonimo centro a sud di Milano, che contemporaneamente assumeva la denominazione di “Trezzano sul Naviglio”. StoriaLe originiUn villaggio agricolo era già sorto in loco durante la conquista romana della pianura Padana, tra il II e il I secolo a.C., testimoniato dalle visibili tracce lasciate dalla centuriazione, sistema con cui i romani organizzavano i territori agricoli.[12] Nel Ducato di Milano (1395-1796)Nel 1398, quando il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti aveva commissionato un censimento dei beni ecclesiastici del suo ducato, l'insediamento figurava ancora con l'antico nome di Derzano, collocato nella Pieve di Pontirolo. Nel 1538 fu accorpato ai feudi della famiglia d'Adda, per poi passare nel 1543 tra le proprietà del marchese Giambattista Castaldo. Nel 1564, secondo il Cathalogus Cleri, la medesima località fa ancora parte della Pieve di Pontirolo. La Pieve sarà poi divisa in due aree, quella a ovest del fiume Adda (compresa l'attuale Trezzano Rosa) verrà accorpata al marchesato di Cassano d'Adda e rimase sotto il Ducato di Milano, quella a est venne accorpata ai possedimenti bergamaschi della Repubblica di Venezia.[13] Negli annali ecclesiastici è annotata la visita di San Carlo Borromeo alla parrocchia di Terzago nel settembre 1566.[13] Nel 1572, quando il Ducato di Milano era sotto il dominio spagnolo, il feudo fu concesso alla famiglia Bonelli.[13] Quando nel 1714 il Ducato di Milano passò agli Asburgo d'Austria Trezzano venne riorganizzata nella Pieve di Trezzo, all'interno della provincia austriaca di Milano. Nel 1781 Trezzano e il feudo di cui faceva parte venne venduto dai Bonelli al marchese Giambattista d’Adda, ritornando così ad essere un possedimento dei d'Adda, fino all'abolizione dei feudi, avvenuta nel 1796 per mano di Napoleone.[13] Il periodo napoleonico (1796-1814)Trezzano faceva parte del Dipartimento d'Olona della Repubblica Cisalpina (poi ribattezzata Repubblica Italiana e poi Regno Italico). Nel 1809 a Trezzano fu annessa la limitrofa Grezzago, per poi essere a sua volta accorpata al comune di Vaprio d'Adda nel 1811. Quando venne ristabilito il dominio austriaco sulla Lombardia la situazione ritornerà quella precedente.[13] Ritorno all'Austria (1815-1859)A partire dal 1815 Trezzano era amministrativamente integrata nel distretto di Gorgonzola, nella provincia austriaca di Milano del Lombardo-Veneto, controllato dall'Impero austriaco. Con la Seconda guerra d'indipendenza del 1859 entrerà a far parte, assieme a tutta la Lombardia, del Regno di Sardegna. Il 17 marzo 1861 sarà poi proclamato il Regno d'Italia. Dopo l'unità d'ItaliaDurante il periodo del Regno d’Italia, così come avveniva in buona parte delle campagne, la popolazione trezzanese si caratterizzava per la bassa scolarizzazione, con una media del tasso di analfabetismo pari all'80%. Fino al secondo dopoguerra Trezzano Rosa rimase un tipico paesino di campagna, le cui principali risorse erano l'agricoltura, l'allevamento di pollame e di bachi da seta (seta destinata alle filande del territorio). In particolare le donne allevavano i bachi nelle tradizionali corti trezzanesi, che ancora oggi costituiscono il nucleo storico del centro abitativo del paese.[13] Dagli anni '60, con la crescita economica delle vicine Gorgonzola, Gessate e Trezzo sull'Adda grazie all’affermarsi dell'industrializzazione, sempre più trezzanesi iniziarono a svolgere la mansione di operai nelle fabbriche. Quando in un secondo momento l'industrializzazione interessò anche Trezzano stessa, negli anni '80-'90, la comunità si trasformò e la maggior parte delle persone in età lavorativa andò a lavorare in fabbrica o negli uffici, con una drastica diminuzione degli occupati nell’agricoltura. Risale a quegli anni la nascita della zona industriale trezzanese.[13] A partire dagli anni '80 Trezzano Rosa fu interessata da una cospicua immigrazione, dovuta sia allo sviluppo industriale che al fenomeno della gentrificazione, che allontanò diverse famiglie dalle città più grandi. Si verificò una vera impennata dell’andamento demografico, passando dal contare circa 1.400 abitanti nel 1980 a superare i 5.000 nel 2012.[14] Dal 2015 fa parte della Zona omogenea Adda Martesana della città metropolitana di Milano.[15] SimboliLo stemma e il gonfalone del comune di Trezzano Rosa sono stati concessi il 5 dicembre 1984.[16]
«Drappo troncato di giallo e di rosso riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Trezzano Rosa.» Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demografica
Abitanti censiti[19] Etnie e minoranze straniereSecondo le statistiche ISTAT[20] al 1º gennaio 2021 la popolazione straniera residente nel comune metropolitano era di 492 persone, pari all'8% della popolazione. CulturaIstruzione
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