Godega viene citata per la prima volta nel 972: «in circuitu Gudagae [...] et de ipsa curte supra nominata Gudago». Come altri toponimi simili (Castello di Godego, Goito) rispecchia l'etnico gothicus, alludendo a un insediamento di Goti.
Con il R.D. 10 novembre 1867, n. 4098 al toponimo è stata aggiunta la seconda parte "di Sant'Urbano" per distinguere il comune da Godego (a sua volta ridenominato, nella stessa occasione, "Castello di Godego"). Sant'Urbano è una località minore posta tra Godega e la frazione Pianzano[4]
Storia
Il toponimoGodega è una derivazione dell'aggettivo gotica, a ricordare che nel periodo delle invasioni barbariche, nel territorio del comune, intorno al V secolo d.C. sorse un insediamento dei Goti.
Nella zona sono stati tuttavia trovati reperti archeologici più antichi, che testimoniano la presenza di popolazioni autoctone dedite all'agricoltura e alla pastorizia, e successivamente di coloni romani, verosimilmente ex-soldati, ai quali erano stati assegnati piccoli appezzamenti di terreno da bonificare e coltivare. I nomi delle frazioni sono infatti di sicura derivazione latina (Pianzano da Plancius, Bibano da Baebius + il suffisso -anus).
Sotto il dominio dei Da Camino, nel XIII secolo la comunità di Godega si sviluppò intorno a un pozzo, detto Pozzo della Regola, che ancora oggi contrassegna il nucleo abitativo più vecchio del paese. La Regola era un'assemblea costituita dai capi famiglia maggiori di 25 anni, che si riuniva più volte l'anno per deliberare su questioni amministrative, di utilità e di ordine pubblico. A questo periodo risale la prima testimonianza scritta che riferisce dell'Antica Fiera come evento che si svolgeva già da "tempo immemorabile", e che costituiva un importante punto d'incontro tra i residenti dei paesi vicini in occasione del mercato del bestiame.
Con la formazione del Regno Lombardo-Veneto, al Comune di Godega venne riconosciuta autonomia giuridico-amministrativa e, con l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1867, al toponimo "Godega" venne aggiunta la denominazione " di Sant'Urbano" dichiarata prima dal Consiglio comunale il 19.2.1867 e confermata con Regio Decreto 4098 del 10.11.1867.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 luglio 1962.[5]
«Di rosso, alla croce d'argento, accostata in capo da due stelle dello stesso, di otto raggi, attraversata dalla figura di Sant'Urbano martire al naturale, incatenato, fermo sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
A Godega capoluogo, in un vecchio borgo, si conserva l'antico Pozzo della Regola, risalente al XIII secolo; il manufatto, restaurato nel 2004, è anche detto, in un documento settecentesco, pozzo vecchio de la isola.
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 620, ovvero il 10,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[11]:
Molto importante l'Antica Fiera di Godega, che si svolge una volta all'anno la prima settimana di marzo. Questa manifestazione, che ha origini millenarie, nata come mercato di bestiame, attualmente coinvolge molti altri settori quali artigianato, macchine agricole, arredamento, bioedilizia, e si avvale di un ampio spazio espositivo che viene utilizzato negli altri mesi dell'anno per eventi locali di vario genere e manifestazioni quali il mercatino dell'antiquariato, che si svolge la terza domenica del mese per dieci mesi all'anno.
Geografia antropica
Frazioni
Il comune di Godega di Sant'Urbano ha due frazioni:
^ Carla Marcato, Gòdega di Sant'Urbano, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 309, ISBN88-11-30500-4.
^Godega di Sant'Urbano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 17 dicembre 2023.