Il territorio di Mongardino è completamente collinare, come la gran parte della provincia di Asti che scende verso il Monferrato. I versanti dei colli sono coltivati soprattutto a vite, anche se non mancano i noccioleti e alcune aree reinboschite. Il centro urbano, parimenti a quello alle frazioni, si sviluppa soprattutto sulla sommità dei colli.
Storia
In epoca antica il territorio di Mongardino fu popolato dai Liguri e in seguito dai Romani. Dopo aver subìto le invasioni barbariche dei Visigoti, la zona passò sotto il controllo dei Longobardi e poi dei Franchi. Le dominazioni che si susseguirono in seguito riflettono il destino della contea di Asti, della quale il paese faceva parte: nel 1387 il dominio venne ceduto quale dote personale di Valentina Visconti al marito Luigi I di Valois-Orléans, appartenente alla dinastia degli Orléans. Ritornò nuovamente ai Visconti dopo la cattura di Carlo di Valois-Orléans ad Anzicourt e nuovamente ai francesi dopo la liberazione di Carlo. Rimase sotto il dominio d'Orléans fino alla conquista spagnola, e venne poi ceduto dall'imperatore Carlo V d'Asburgo quale dote di nozze per sua cognata, Beatrice del Portogallo, che sposò il duca Carlo II di Savoia. Da quel momento Mongardino fece parte delle varie incarnazioni dello Stato sabaudo fino all'Unità d'Italia.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 aprile 2001.[5]
«D'argento, al castello di rosso, mattonato di nero, merlato alla guelfa, formato da due torri merlate di tre, di forma trapezoidale, riunite dal corpo centrale del castello, merlato di quattro, due e due, il castello cimato centralmente dalla torre merlata di tre, più alta, il castello finestrato di undici, di nero, quattro finestre nelle torri laterali, due e due, ordinate in palo, sei nel corpo centrale, quattro sotto il fastigio, ordinate in fascia, due ordinate in palo sotto la prima e la quarta delle predette quattro finestre, una nella torre centrale, il castello chiuso di nero fondato sulla pianura di verde e sormontato dalla scritta in lettere maiuscole di nero Castrum Gardini, posta in fascia; il tutto sotto il capo di rosso, caricato della croce di argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Tipico di Mongardino è un antico dolce chiamato mon, che significa "mattone" in piemontese, dalla forma del contenitore nel quale viene preparato. Si tratta di una preparazione simile al tiramisù ma più compatta, nella quale si alternano strati di creme bianche e nere su una base di biscotti savoiardi o simili, ammorbiditi con marsala (ma anche rum o caffè) con l'aggiunta di cioccolato amaro, gianduia e nocciole tritate.
Economia
Mongardino è un comune prevalentemente agricolo, dove la produzione di vino è la principale risorsa economica. Fra i più importanti vitigni coltivati nel paese vi sono la Barbera e il Grignolino, ma anche il Nebbiolo.