I soci del presidente Vessa vanno via e così l'inizio della stagione 1975-76 appare incerto, vista anche una rosa che si compone inizialmente di soli 12 giocatori; per tale motivo il neo allenatore Rinaldo Settembrino è costretto a rinviare il ritiro.
La svolta per la società giunge da Milano: l'imprenditore autotrasportatore di origini salernitane Pietro Esposito diventa il nuovo proprietario del club, si elegge commissario straordinario e affida il completamento della rosa a Carmine Longo, che in una sola settimana ingaggia 10 giocatori, creando grande entusiasmo tra i tifosi: vengono, così, sottoscritte circa 5000 tessere di abbonamento.
Essendo appena stato composto l'organico, la Coppa Italia Serie C serve più che altro ad amalgamare bene il gruppo e assimilare gli schemi, non a caso per la terza volta consecutiva la Salernitana non accederà ai sedicesimi di finale.
Al contrario il campionato parte molto bene, questo però fino al clamoroso esonero di Settembrino, sostituito in corso d'opera da Massimo Giacomini, che nella sua esperienza sulla panchina granata raccoglierà 1 sola vittoria in 10 partite disputate. Si rende necessario un nuovo cambio d'allenatore e così, poco prima di Natale, subentra Ottavio Bugatti il quale, da un lato, causerà le dimissioni di Carmine Longo da direttore generale (sostituito da Claudio Roscia nel ruolo di direttore sportivo), dall'altro condurrà la squadra al settimo posto finale in campionato, parimenti con Reggina, Nocerina e Turris.
^La gara, prevista per il 14 settembre 1975, venne rinviata e recuperata il 1º ottobre 1975 per decisione della Lega Semiprofessionisti., fonte: Vitale, p. 245