Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

10º Reggimento arditi

10º Reggimento arditi
Fregio del reggimento
Descrizione generale
Attivo20 luglio 1942 - 10 settembre 1943
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Regio esercito
Tipoforze speciali
Dimensione80-90 ufficiali
150-170 sottufficiali
550-700 uomini di truppa[1]
Guarnigione/QGSanta Severa (Roma)
Battaglie/guerreCampagna di Tunisia
Operazione Pugilist
Sbarco in Sicilia
Difesa di Roma
Operazione Barbarossa
Guerra di liberazione
Parte di
Stato Maggiore del Regio Esercito
Comandanti
Degni di notaCol. Renzo Gazzaniga
Simboli
Mostrina
Da arditiditalia.it. URL consultato il 4 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il 10º o X Reggimento arditi[2] era un'unità di forze speciali del Regio Esercito, attivata durante la seconda guerra mondiale, che raccoglieva l'eredità degli arditi della Grande Guerra.

Storia

Costituzione e vicende organiche

Durante i primi anni della seconda guerra mondiale, il Regio Esercito si era dovuto confrontare, soprattutto sul fronte nordafricano, con le unità commando inglesi come Special Air Service e Long Range Desert Group, capaci di incursioni di centinaia di chilometri dietro le linee dell'Asse, sabotaggi e distruzione di depositi, aeroporti ed infrastrutture. La bontà dei risultati convinse lo Stato Maggiore del Regio Esercito (SMRE) a costituire reparti di incursori. Nel maggio 1942 vennero quindi costituiti il Gruppo Formazioni "A", composto da personale italo-arabo, ed il I Battaglione speciale arditi. Questo venne costituito il 15 maggio su tre compagnie, ognuna specializzata su una modalità di infiltrazione in territorio nemico: la 101ª Compagnia arditi paracadutisti, 102ª Compagnia arditi nuotatori (poi da sbarco) e 103ª Compagnia camionettisti (poi terrestre)[1].

Con la circolare n. 40900 del 20 luglio 1942 dello SMRE fu costituito il Reggimento Arditi, con sede a Santa Severa, vicino a Roma ed il 1º agosto vi confluì il I Battaglione speciale Arditi quale sua prima pedina operativa. L'11 agosto successivo iniziò l'addestramento del II Battaglione. Il 15 settembre finalmente l'unità assume la denominazione di X Reggimento Arditi e venne posta al comando del colonnello Renzo Gazzaniga, che vantava l'Ordine militare di Savoia, oltre che una medaglia d'argento e due di bronzo al valor militare.

Nel gennaio 1943, mentre il II Battaglione completava l'addestramento, il comando del I Battaglione con le compagnie 101ª e 102ª vennero inviate presso Cagliari, mentre un distaccamento formato da due pattuglie di ognuna delle suddette compagnie venne trasferito nell'Egeo italiano.

La 103ª Compagnia camionettisti venne invece inviata in Africa settentrionale ed aggregata al Raggruppamento sahariano "Mannerini", un'unità moto-corazzata eterogenea operativa durante la campagna di Tunisia in seno alla 1ª Armata, che raggiunse tra il 19 ed il 23 febbraio. Qui la compagnia camionettisti venne impiegata in pattugliamenti ed incursioni a lungo raggio nel deserto oltre che come normale fanteria motorizzata, seguendo le sorti dell'armata fino allo scioglimento dopo la fine della resistenza italiana in Tunisia.

Il III Battaglione venne costituito il 1º marzo; ogni battaglione era formato da tre compagnie (paracadutisti, nuotatori, camionettisti), ognuna su 10 pattuglie di 10-20 arditi al comando di due ufficiali (comandante e vice)[1]. In aprile rientrarono da Rodi i due distaccamenti della 102ª, mentre gli altri due distaccamenti della 103ª rientreranno solo a luglio. A maggio 1943 il comando del II Battaglione e le compagnie 112ª e 113ª vennero trasferite in Sicilia, mentre la 123ª Compagnia passa dal III Battaglione al I di stanza in Sardegna. Il 10 giugno il reggimento assunse un nuovo organigramma, in base al quale vennero create tre compagnie speciali, un'ulteriore compagnia terrestre ed un IV Battaglione, costituito il 10 luglio 1943. Nei giorni successivi alla destituzione di Mussolini del 25 luglio, il Ministero della Guerra impose lo scioglimento della 136ª Divisione corazzata "Giovani Fascisti". Molti giovani reduci del XI Battaglione e le reclute del VI Battaglione scelsero di arruolarsi nel 10º Reggimento arditi, dove andarono a formare la 133ª Compagnia terrestre del III Battaglione.

In Africa

Le pattuglie del X Arditi, insieme a quelle degli Arditi distruttori della Regia Aeronautica, vennero impiegate in oltre 20 missioni in nordafrica e, dopo lo sbarco statunitense, in territorio siciliano. Il primo aviolancio fu effettuato il 14 gennaio 1943 sull'aeroporto di Algeri, con al comando il sottotenente Leo Zoli. Il 12 febbraio un Savoia-Marchetti S.M.82, decollato dalla base di Decimomannu, paracadutò una pattuglia, al comando del tenente Giovanni De Totto, nei pressi del ponte di Beni Mansur, sulla linea ferroviaria Algeri-Sétif-Costantine. Gli 11 incursori, in tre notti di marcia, raggiunsero il ponte in ferro e nella notte del 16 ingaggiarono la guarnigione: mentre una parte degli arditi sosteneva un'azione a fuoco diversiva, il resto minava il ponte, facendolo saltare. De Totto, gravemente ferito, ordinò di essere abbandonato; catturato dai francesi, venne curato e quindi internato, rientrando in Italia a guerra finita e stessa sorte toccò agli altri arditi[3]. De Totto fu poi eletto deputato con il Movimento Sociale Italiano[4].

In Sicilia

Nel maggio del 1943, ritenuto ormai vicino lo sbarco alleato, il II Battaglione, su 112ª, 113ª e 120ª Compagnia, venne inviato in Sicilia e basato ad Acireale. Le pattuglie a partire dal 10 luglio furono impiegate in operazioni anti-paracadutisti, che portarono il 13 a catturare 20 parà nemici[5]

Gli arditi si distinsero poi nella battaglia di Primosole. Gli Alleati, sbarcati il 9, per raggiungere rapidamente Catania dovevano impadronirsi del ponte sulla foce del fiume Simeto, in località Primosole. Questo punto strategico era tenuto, oltre che da un reggimento della 1. Fallschirmjäger-Division tedesca, dalla 213ª Divisione Costiera. Nella notte tra il 14 ed il 15 luglio l'avanguardia inglese lanciò il primo assalto; una cinquantina di arditi, guidati dal capitano Paradisi, si lanciò con le sue camionette sul ponte, serrando le distanze ed aprendo il fuoco con le armi di bordo. Gli inglesi, sorpresi dalla rapidità del contrattacco, ripiegarono di alcuni chilometri verso sud, fino al bivio Jazzotto[5].

La notte successiva gli inglesi decisero di guadare il fiume, aggirando il ponte e cercando di prendere alle spalle gli italo-tedeschi. Nonostante l'appoggio delle artiglierie delle navi alleate, paracadutisti tedeschi ed arditi italiani riuscirono a tenere la posizione fino al 17 luglio prima di ripiegare su Catania, permettendo al grosso delle forze dell'Asse di attraversare lo stretto di Messina ed evitare di cadere nella sacca di Patton[6].

Degna di nota anche l'operazione portata a termine dalla IV Pattuglia nuotatori della 112ª Compagnia da sbarco, al comando del tenente Cesare Artoni. La sera 30 luglio 1943 la pattuglia si imbarcò da Giardini Naxos su tre mezzi d'assalto della Regia Marina, scortati da tre siluranti; i dieci arditi vennero sbarcati su due gommoni al largo di Brucoli, a 5 km da Augusta. Pur avendo perso parte del materiale durante lo sbarco, la pattuglia si diresse nell'entroterra, attraversando le linee nemiche e raggiungendo i grandi depositi di materiali e carburanti obiettivo della missione. Passato il giorno presso una casa in campagna dello stesso Artoni, la sera del 31 luglio gli arditi minarono i depositi, tentando poi l'esfiltrazione con una barca. All'1,30 del 1º agosto l'esplosione dei depositi diede il via alla caccia ai guastatori; la mattina, mentre costeggiavano i presidi inglesi alla foce del Simeto, vennero bersagliati da terra e da due aerei e gli arditi si gettarono in mare, raggiungendo a nuoto le posizioni tenute dal CCCLXXII Battaglione costiero, a dimostrazione del livello di preparazione fisica raggiunto[5].

Il 13 agosto il II Battaglione attraversò lo stretto di Messina, ricongiungendosi al III ed al IV nella sede di Santa Severa, dove il reggimento fu colto dalla proclamazione dell'armistizio. Tra l'8 ed il 9 settembre, con la 111ª e la 122ª compagnia, il X Reggimento arditi prese parte alla difesa di Roma, nella battaglia seguita alla fuga di Vittorio Emanuele III. Nei giorni successivi il reggimento si sciolse, ma non le sue compagnie.

Gli arditi nell'Esercito Cobelligerante Italiano

Il I Battaglione composto da 102ª, 110ª e 123ª Compagnia, che era rimasto in Sardegna, non gettò le armi, respingendo il 12 settembre un attacco dei tedeschi che avevano intimato la resa ed il disarmo. Il 10 febbraio 1944 il battaglione sbarcò a Napoli e, ridenominato il 20 marzo 1944 IX Reparto d'assalto, venne inquadrato nel 1º Raggruppamento Motorizzato, che diventerà il Corpo Italiano di Liberazione. Il 24 settembre il reparto venne inserito nel Gruppo di combattimento "Legnano" del nuovo Esercito Italiano Cobelligerante, come III Battaglione "Col Moschin" del 68º Reggimento fanteria "Legnano". Contava circa 400 arditi suddivisi in una compagnia comando, tre d'assalto ed una d'accompagnamento[7]. Con la fine del conflitto, il reparto viene sciolto il 1º agosto 1946, dopo aver sofferto 60 morti e 200 feriti[7]. Il nome "Col Moschin" fu scelto in onore del caposaldo sull'omonimo colle sul massiccio del Monte Grappa sul versante del Brenta riconquistato eroicamente il 16 giugno 1918 dal IX Reparto d'assalto degli arditi, che nell'operazione catturò anche 300 prigionieri e 25 mitragliatrici[8]

RSI: Raggruppamento paracadutisti "Nembo"

Delle compagnie rimaste a Roma alcune combatterono contro i tedeschi distinguendosi a Porta San Paolo, una minoranza scelse di continuare la lotta al fianco dei tedeschi. La 111^ paracadutisti e la 122^ camionettisti combatterono a Porta San Paolo contro i tedeschi. Parte della 121ª paracadutisti e della 112ª camionettisti si unirono al XII e piccole aliquote del III Battaglione della 184ª Divisione paracadutisti "Nembo" a formare il primo reparto paracadutista dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana. Vi confluirono due compagnie del XX Battaglione della costituenda 183ª Divisione paracadutisti "Ciclone", il grosso della quale combatté contro i nazisti, la compagnia del capitano D'Abundo, formata da un certo numero di complementi della stessa "Nembo" provenienti da Viterbo, nonché elementi degli ADRA (Arditi Distruttori della Regia Aeronautica). Questo Raggruppamento Volontari Paracadutisti Italiani si spiegò sulle coste laziali in funzione antisbarco. Raggiunto il migliaio di uomini di organico e ridenominato Raggruppamento paracadutisti "Nembo", il reparto fu posto alle dipendenze operative della 2. Fallschirmjäger-Division del generale Ramcke[9].

Dall'ottobre 1943 e gennaio 1944 il maggiore Vito Marcianò organizzò i Centri di Reclutamento, attraverso i quali furono selezionati 700 arditi. Il 2 febbraio venne ricostituito il II Battaglione, che a Vercelli giurò fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana e venne inviato al centro di istruzione della Wehrmacht di Grafenwöhr, in Baviera, per essere addestrato secondo gli standard tedeschi. Rientrò in Italia a fine luglio 1944, venendo quindi assegnato come III Gruppo Esplorante prima alla 34. Infanterie-Division, poi alla 3ª Divisione fanteria di marina "San Marco". Il reparto fu impiegato principalmente nella guerra anti-partigiana nell'entroterra ligure e nelle Langhe. L'unità si disperse il 30 aprile 1945, perdendo 380 uomini su 700 (124 morti e 250 feriti)[7].

Il capitano Paris, comandante della 112ª Compagnia, organizzò il Gruppo Arditi Camionettisti Italiano, su due reparti, che, munito di camionette Fiat-SPA AS42, divenne il reparto esplorante della 2. Fallschirmjäger-Division. Gli arditi ricevettero l'uniforme della Luftwaffe ma con il fregio degli arditi sulla manica sinistra. Con 6-7 camionette venne inviato insieme al 2º ed il 7º Reggimento fallschirmjäger in Unione Sovietica. Giunto a Žitomir nel novembre 1943, ebbe il battesimo del fuoco a 40 km da Kiev. La divisione ebbe il compito di proteggere il ripiegamento delle forze tedesche; anche gli arditi combatterono quindi sulla difensiva a Kropyvnyc'kyj, a Pervomajsk (febbraio 1944), a Olscanka, a Jusefpol ed a Tchaussowo. Oltre a perdere tutte le camionette, caddero molti arditi e lo stesso comandante Paris, tanto che a settembre 1944 rientrarono in patria soltanto 30 uomini, che confluirono nel Battaglione Nuotatori-Paracadutisti della Xª MAS[10].

L'eredità

Lo stesso argomento in dettaglio: 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin".

Nel nuovo Esercito Italiano venne ricostituita, nel 1953, una prima compagnia di sabotatori paracadutisti, elevata il 10 giugno dell'anno seguente a Reparto Sabotatori Paracadutisti ed il 25 settembre 1961 a Battaglione Sabotatori Paracadutisti. Il 1º ottobre 1975 infine, il reparto assunse la denominazione di 9º Battaglione d'assalto paracadutisti "Col Moschin", che raccoglierà le tradizioni del IX Reparto d'assalto.

Addestramento

Tutto il personale del reggimento era arruolato su base volontaria tra i militari già provati al combattimento e decorati almeno con una croce di guerra[non chiaro]. La selezione era durissima, con un'alta percentuali di abbandoni. L'addestramento era molto articolato, con particolare enfasi da una parte sulla creazione dello spirito di corpo, dall'altra su una preparazione tecnica accuratissima. La sede di Santa Severa offriva sia lo scenario costiero che quello dell'entroterra boscoso; inoltre era vicina al Centro addestramento paracadutisti di Tarquinia ed alla Scuola genio guastatori di Civitavecchia[1].

Tutto il personale del reggimento, indipendentemente dalle tre specializzazioni, era abilitato all'uso di esplosivi dopo il corso da guastatore. I paracadutisti si brevettavano a Tarquinia, mentre i nuotatori venivano inviati presso le basi della Regia Marina di Livorno e poi di Pola, dove prendevano confidenza con MAS, sommergibili e mezzi speciali e si addestravano alle varie tecniche di sbarco e rilascio[11].

Come per gli arditi della Grande Guerra, le particolari condizioni di addestramento e di impiego erano compensate con un trattamento economico superiore privilegiato rispetto alle forze ordinarie. Era previsto infatti un particolare assegno giornaliero, oltre che al soprassoldo in teatro di operazioni e premi speciali. Tali gratifiche erano reversibili in caso di morte o cattura[1].

Uniforme

La mostrina del reggimento.
Il distintivo da braccio.

Il reggimento vestiva l'uniforme dei reparti speciali italiani, con pantaloni a sbuffo, giacca senza risvolti con distintivo degli arditi sulla manica sinistra e pugnale alla cintura. Anche la mostrina si rifaceva alla fiamma nera a due punte tradizionale degli arditi, ma di colore azzurro, in omaggio alla specialità paracadutista. Anche il fregio sul basco grigioverde si riallacciava alla tradizione: esso era costituito dalla granata esplodente con pugnali incrociati e numerale X[1].

Equipaggiamento

L'armamento standard per gli arditi era costituito dal mitra Beretta MAB 38 o carabina Mod. 38 TS, pistola Beretta M34, pugnale, bombe a mano e zainetto da minatore con vari tipe di micce, utensili, detonatori ed esplosivo T4. L'armamento di reparto comprendeva il fucile mitragliatore Breda Mod. 30, il mortaio leggero Brixia Mod. 35 e lanciafiamme Mod. 40 e Mod. 41 d'assalto. L'equipaggiamento comprendeva razioni viveri ad alto contenuto calorico, in speciali confezioni stagne, bussole, cronometri, cartine, valuta locale, compresse di simpamina e siringhe di morfina[1].

Le compagnie di camionettisti ricevettero le nuovissime ed ottime camionette Fiat-SPA AS42, sia nella versione "sahariana" che in quella "metropolitana", armate di mitragliatrici, mitragliere Breda 20/65 Mod. 1935 e cannoncini 47/32.

Ordine di battaglia: 1º marzo 1943

10º Reggimento arditi - col Renzo Gazzaniga

  • comando di reggimento
  • plotone servizi
  • Guido Boschetti in uniforme di Generale di Divisione Comandante della Divisione Corazzata Ariete.
    I Battaglione - ten. col. Guido Boschetti
    • comando di battaglione
    • 101ª Compagnia paracadutisti
    • 102ª Compagnia da sbarco
    • 103ª Compagnia terrestre
  • II Battaglione - magg. Vito Marcianò
    • comando di battaglione
    • 111ª Compagnia paracadutisti
    • 112ª Compagnia da sbarco
    • 113ª Compagnia terrestre
  • III Battaglione - magg. Riccitelli
    • comando di battaglione
    • 121ª Compagnia paracadutisti
    • 122ª Compagnia da sbarco
    • 123ª Compagnia terrestre

Ordine di battaglia: 10 giugno 1943

10º Reggimento arditi

  • comando di reggimento
  • plotone servizi
  • I Battaglione
    • comando di battaglione
    • 102ª Compagnia da sbarco
    • 123ª Compagnia terrestre
    • 110ª Compagnia speciale
  • II Battaglione
    • comando di battaglione
    • 112ª Compagnia da sbarco
    • 113ª Compagnia terrestre
    • 120ª Compagnia speciale
  • III Battaglione
    • comando di battaglione
    • 122ª Compagnia da sbarco
    • 133ª Compagnia terrestre
    • 130ª Compagnia speciale
  • IV Battaglione
    • comando di battaglione
    • 101ª Compagnia paracadutisti
    • 111ª Compagnia paracadutisti
    • 121ª Compagnia paracadutisti

Ordine di battaglia: maggio 1944

IX Reparto d'assalto:

  • compagnia comando
  • 102ª Compagnia d'assalto
  • 110ª Compagnia d'assalto
  • 123ª Compagnia d'assalto
  • 104ª Compagnia d'accompagnamento

Note

  1. ^ a b c d e f g Ravara, op. cit. pag. 100-108.
  2. ^ Normalmente per la numerazione dei reggimenti erano usate le cifre arabe. Nel caso del reggimento veniva usato il numero romano in onore dei battaglioni d'assalto degli arditi della Grande Guerra, che erano così numerati.
  3. ^ Savasta, art. cit.
  4. ^ Giovanni De Totto: II Legislatura della Repubblica italiana / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico.
  5. ^ a b c Cesare Artoni ed i suoi arditi nuotatori - Historia Militaria 2..
  6. ^ La battaglia di Primosole..
  7. ^ a b c La II guerra mondiale.
  8. ^ La riconquista del Col Moschin..
  9. ^ Parà della RSI..
  10. ^ Zimmerit..
  11. ^ Federazione nazionale arditi. (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).

Bibliografia

  • Raoul Ravara, Evoluzione e continuità storica dei "Reparti speciali" delle forze armate italiane: dagli arditi della prima guerra mondiale agli attuali incursori, Università degli Studi di Milano - Facoltà di Scienze Politiche, Milano 2003 [1].
  • Paolo Savasta, Un sogno italiano, la Libia. Capitolo VI, Ernandes.com. URL consultato il 24 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013)..
  • Gennaro Trotta, Attraverso la Guerra. Dalle Olimpiadi di Berlino alla Liberazione di Bologna, 2009 (nella seconda parte descrive l'attività degli arditi del IX Reparto d'Assalto poi chiamato Col Moschin).

Voci correlate

Collegamenti esterni

Read other articles:

Falsomesosella Falsomesosella sp. Klasifikasi ilmiah Kerajaan: Animalia Filum: Arthropoda Kelas: Insecta Ordo: Coleoptera Famili: Cerambycidae Genus: Falsomesosella Falsomesosella adalah genus kumbang tanduk panjang yang tergolong famili Cerambycidae. Genus ini juga merupakan bagian dari ordo Coleoptera, kelas Insecta, filum Arthropoda, dan kingdom Animalia. Larva kumbang dalam genus ini biasanya mengebor ke dalam kayu dan dapat menyebabkan kerusakan pada batang kayu hidup atau kayu yang telah d…

Hanya Ingin DirimuAlbum studio karya Asti AsmodiwatiDirilis31 Desember 1998GenrePopLabelBMG Kama RecordsKronologi Asti Asmodiwati Karena Cinta (1995)Karena Cinta1995 Hanya Ingin Dirimu (1998) -String Module Error: Match not foundString Module Error: Match not found Hanya Ingin Dirimu adalah album ketiga (dan sejauh ini terakhir) karya penyanyi Indonesia, Asti Asmodiwati, yang dirilis tahun 1998. Lagu yang diandalkan dalam album ini adalah “Hanya Ingin Dirimu”. Daftar lagu Side A Hanya In…

Hyundai Glovis Co., Ltd.현대글로비스 주식회사SebelumnyaHankook Logitech Co. Ltd.JenisPublikKode emitenKRX: 086280IndustriLogistikOtomotifDidirikan2001KantorpusatSeoul, Korea SelatanWilayah operasiSeluruh duniaTokohkunciKim Jung-hoon[1]JasaLogistik, penjualan mobil, pengapalanPendapatanKRW16,8 trilliunKaryawan7.070Situs webwww.glovis.net/eng/ Hyundai Glovis Co., Ltd. adalah sebuah perusahaan logistik yang berkantor pusat di Seoul, Korea Selatan dan merupakan bagian dari Hyundai …

Sketsa ninja karya seniman Hokusai. Teknik cetak kayu di atas kertas. Hokusai manga, volume enam, 1817. Ninja atau Shinobi (忍者 atau 忍びcode: ja is deprecated ) (dalam bahasa Jepang, secara harfiah berarti Seseorang yang bergerak secara rahasia) adalah seorang mata - mata zaman feodal di Jepang yang terlatih dalam seni ninjutsu (secara kasarnya seni pergerakan sunyi) Jepang. Ninja, seperti samurai, mematuhi peraturan khas mereka sendiri, yang disebut ninpo. Menurut sebagian pengamat ninjut…

ДостопримечательностьЦерковь Анга 57°28′49″ с. ш. 18°42′23″ в. д.HGЯO Страна  Швеция[1] Местоположение Готланд[d][1] Конфессия лютеранство Епархия Диоцез Висбю Архитектурный стиль романская архитектура Сайт svenskakyrkan.se/romaklo…  Медиафайлы на Викискладе Цер…

Gedung Naskah LinggajatiNama sebagaimana tercantum dalamSistem Registrasi Nasional Cagar BudayaGedung Perjanjian Linggajati Cagar budaya IndonesiaPeringkatNasionalKategoriBangunanNo. RegnasCB.43LokasikeberadaanLinggajati, Cilimus, Kuningan, Jawa BaratNo. SK133/M/1998Tanggal SK16 Juni 1998; 25 tahun lalu (1998-06-16)Tingkat SKMenteriPemilik IndonesiaPengelolaDinas Kebudayaan dan Pariwisata Kabupaten KuninganKoordinat6°52′53″S 108°28′30″E / 6.881252685371806°S …

Theory that exposure to nature can improve concentration Cognitive psychology Perception Visual perception Object recognition Face recognition Pattern recognition Attention Memory Aging and memory Emotional memory Learning Long-term memory Metacognition Language Metalanguage Thinking Cognition Concept Reasoning Decision making Problem solving Numerical cognition Numerosity adaptation effect Approximate number system Parallel individuation system vte Attention restoration theory (ART) asserts tha…

Bajing Ireng dan Jaka SembungSutradaraTjut DjalilProduserGope T. SamtaniSabirin KasdaniDitulis olehDjair WarniponakandaPemeranBarry PrimaAlex KalangiEl ManikGodfried SanchoPiet PagauRita ZaharaSyamsuddin SyafeiSyamsuri KaempuanTizar PurboZurmainiPenata musikGatot SudartoSinematograferThomas SusantoPenyuntingJanis BadarDistributorRapi FilmsTanggal rilisJanuari 1985Durasi94 menitNegara IndonesiaPrekuelSi Buta Lawan Jaka Sembung (1983)SekuelJaka Sembung dan Dewi Samudra (1990)IMDbInformasi di…

Strada statale 451di Monte OlivetoLocalizzazioneStato Italia Regioni Toscana DatiClassificazioneStrada statale InizioBuonconvento FineAsciano Lunghezza17,450[1] km Provvedimento di istituzioneD.M. 29/10/1964 - G.U. 301 del 5/12/1964[2] GestoreTratte ANAS: nessuna (dal 2001 la gestione è passata alla Provincia di Siena) Manuale La ex strada statale 451 di Monte Oliveto (SS 451), ora strada provinciale 451 di Monte Oliveto (SP 451)[3], è una strada provinciale i…

United States historic placeBradford Smith BuildingU.S. National Register of Historic PlacesU.S. Historic districtContributing property 1981 photoShow map of MassachusettsShow map of the United StatesLocationNew Bedford, MassachusettsCoordinates41°39′4″N 70°55′49″W / 41.65111°N 70.93028°W / 41.65111; -70.93028Built1887Architectural styleLate VictorianPart ofAcushnet Heights Historic District (ID89002035)NRHP reference No.84002216 [1]Sign…

Village and municipality in Slovakia Košice-okolie District in the Kosice Region Boliarov (Hungarian: Bolyár) is a village and municipality in Košice-okolie District in the Kosice Region of eastern Slovakia. Genealogical resources The records for genealogical research are available at the state archive Statny Archiv in Kosice, Slovakia Roman Catholic church records (births/marriages/deaths): 1755-1895 (parish B) Greek Catholic church records (births/marriages/deaths): 1819-1898 (parish B) Lut…

Artikel ini sebatang kara, artinya tidak ada artikel lain yang memiliki pranala balik ke halaman ini.Bantulah menambah pranala ke artikel ini dari artikel yang berhubungan atau coba peralatan pencari pranala.Tag ini diberikan pada Januari 2023. Artikel ini sebatang kara, artinya tidak ada artikel lain yang memiliki pranala balik ke halaman ini.Bantulah menambah pranala ke artikel ini dari artikel yang berhubungan atau coba peralatan pencari pranala.Tag ini diberikan pada Oktober 2022. Ini adalah…

Voce principale: Unione Sportiva Catanzaro. US CatanzaroStagione 1982-1983 Sport calcio Squadra Catanzaro Allenatore Bruno Pace (1ª-15ª) Saverio Leotta (16ª-30ª) Presidente Adriano Merlo Serie A16º (in Serie B) Coppa ItaliaOttavi di finale Maggiori presenzeCampionato: Braglia (28)Totale: Zaninelli (33) Miglior marcatoreCampionato: De Agostini, Mariani (4)Totale: De Agostini (7) StadioMilitare 1981-1982 1983-1984 Si invita a seguire il modello di voce Questa voce raccoglie le informazio…

Sir Jerry MateparaeGNZM QSO KStJ Gubernur Jenderal Selandia Baru 20Masa jabatan31 Agustus 2011 – 31 Agustus 2016Penguasa monarkiElizabeth IIPerdana MenteriJohn KeyPendahuluAnand SatyanandPenggantiPatsy Reddy Informasi pribadiLahir14 November 1954 (umur 69)Whanganui, Manawatu-WanganuiSuami/istriRaewyn McGhie, 1973–1990Janine GrensideAnak5Alma materOfficer Cadet School, PortseaStaff College, CamberleyAustralian Defence CollegeRoyal College of Defence StudiesUniversity…

Literacy rate map of India, 2011[1] Literacy in India is a key for social-economic progress.[2][3] The 2011 census, indicated a 2001–2011 literacy growth of 97.2%, which is slower than the growth seen during the previous decade. An old analytical 1990 study estimated that it would take until 2060 for India to achieve universal literacy at then-current rate of progress.[4] Census of India pegged the average literacy rate to be 73% in 2011 while National Statistic…

Class of chemical compounds Diphosphate redirects here. It can also refer to any salt containing two phosphate groups. Pyrophosphate   Phosphorus, P  Oxygen, O Names IUPAC name Diphosphate Systematic IUPAC name Dipolyphosphate Other names PyrophosphatePhosphonatophosphate Identifiers CAS Number 14000-31-8 Y13472-36-1 (tetrasodium decahydrate salt) N7758-16-9 (disodium salt) N 3D model (JSmol) Interactive image ChEBI CHEBI:18361 Y ChemSpider 55914…

Masayuki SuoSuo Masayuki dari Talking the Pictures pada Upacara Pembukaan Festival Film Internasional Tokyo 2019Lahir29 Oktober 1956 (umur 67)Tokyo, Jepang[1]PekerjaanSutradara film, Penulis latarTahun aktif1983-sekarangSuami/istriTamiyo Kusakari Masayuki Suo (周防 正行code: ja is deprecated , Suo Masayuki, kelahiran 29 Oktober 1956[1]) adalah seorang sutradara film Jepang. Ia paling dikenal karena dua film pemenang Penghargaan Akademi Jepang buatannya, Sumo Do, Sum…

Pour l’article ayant un titre homophone, voir Château de la Rochefoucauld dans l'Oise. Château de La Rochefoucauld Le château vu du pont sur la Tardoire. Période ou style Renaissance Début construction XIVe siècle Fin construction XVIIe siècle Propriétaire initial Aimeri III de La Rochefoucauld Propriétaire actuel François-Alexandre,15e duc de La Rochefoucauld Destination actuelle Propriété privée Protection  Classé MH (1955)[1] Coordonnées 45° 44′…

Mobil oplet (paling kanan) terlihat melewati Gedung Bank Tabungan Negara, Jakarta Oplet adalah sebuah istilah bagi mobil penumpang ukuran kecil yang sudah ada sejak tahun 1950-an. Pada 1960-an dan 1970-an oplet menjadi kendaraan umum paling populer di Jakarta. Trayek yang paling banyak dilalui oplet adalah Jatinegara—Kota. Rutenya adalah Stasiun Jatinegara melewati Matraman Raya, Salemba Raya, Senen, Pasar Baru terus memutar di Harmoni. Setelah berdiri Terminal Kampung Melayu, keberadaan oplet…

Untuk stasiun televisi lokal di Kepulauan Riau yang dikenal dengan singkatan TVTPI, lihat Tanjungpinang TV. MNCTVNama sebelumnyaTPI (1991—2010)JenisJaringan televisiNegaraIndonesiaBahasaBahasa IndonesiaPendiriSiti Hardijanti RukmanaTanggal siaran perdana26 Desember 1990 (siaran percobaan)Tanggal peluncuran23 Januari 1991 (sebagai TPI)20 Oktober 2010 (sebagai MNCTV)Kantor pusatMNC Studios, Jl. Raya Perjuangan No. 1, Kebon Jeruk, Jakarta Barat, IndonesiaWilayah siaranNasionalPemilikMedia Nu…

Kembali kehalaman sebelumnya