Sul monte Pietra Gentile, ufficialmente 1977 m s.l.m., nasce il fiume Giovenco, affluente naturale dei canali della piana del Fucino[5].
Origini del nome
Nel periodo medievale il borgo era noto come "Visinium" (o "Visignum"), toponimo legato probabilmente a un antico centro fortificato marso e modificatosi linguisticamente in "Vesennia", "Versennia", infine "Bisegna"[6][7].
Storia
Origini
L'antico paese di Bisegna, posto su uno sperone roccioso del versante orientale della valle del Giovenco, dove il fiume omonimo ha le sue sorgenti, è situato in posizione strategica per l'osservazione ed il controllo della valle che da sempre ha rappresentato una delle più importanti vie di comunicazione verso il Fucino e la Marsica occidentale.
Il ritrovamento, nei pressi dei centri urbani di Bisegna e San Sebastiano dei Marsi, di due frammenti di utensili in pietra testimonia, in epoca preistorica, la presenza di insediamenti umani lungo il fondovalle e sulle alture a ridosso del fiume Giovenco. Si tratta di un nucleo di selce di buona qualità, da cui sono state ricavate delle piccole lame ed una scheggia triangolare con uno dei due lati ritoccato.
All'inizio dell'età del ferro (XI-VIII secolo a.C.), gli abitanti si portarono sulle alture della valle organizzandosi in centri fortificati ("ocres" in lingua marsa), con tanto di cinta murarie realizzate con pietre poste a secco, porte d'ingresso, cisterne e fossati. Tutto ciò era legato alla necessità di dotarsi di maggiore capacità difensiva, molto probabilmente causata dall'arrivo di nuove tribù. Nel territorio comunale di Bisegna tali centri fortificati sono stati individuati sul Colle Bernardo e sul Colle Arienzo, sulla propaggine rocciosa dove è situato il contemporaneo centro abitato[8] ed anche in località "Le Castella", posta a mezza costa all'inizio della valle, in posizione sovrastante la chiesa di San Giovanni.
Questa struttura insediativa fu mantenuta fino al IV secolo a.C., quando, dopo la seconda guerra sannitica portata avanti dai popoli italici contro Roma e la successiva concessione del foedus ai Marsi (302 a.C.), furono create condizioni più vantaggiose che portarono ad una lunga fase di stabilità politico-amministrativa. Per questo motivo le popolazioni abbandonarono i centri fortificati, specie quelli posti più in alto e più scomodi, tornando a vivere nei siti a valle e sui pendii sottostanti e formando nuovi villaggi. Numerose, infatti, sono le testimonianze della presenza umana nella zona del Giovenco, databili dal IV secolo a.C. in poi[9].
Medioevo
Il nucleo urbano è stato costituito tra l'XI e il XII secolo, in seguito al generale fenomeno dell'incastellamento. In questo periodo i paesi venivano costruiti in posizione più elevata, sulle colline, sulle cime o a mezza costa sui monti e infine venivano circondati dalle mura.
Il toponimo medievale Visignum, relativo con ogni probabilità al nome del vicus risalente al III secolo a.C., è citato nel catalogo dei Baroni del XII secolo, insieme a quello di San Sebastiano[10][11]. Incluso nella contea di Celano, il borgo è stato uno dei possedimenti della famiglia Piccolomini, come testimoniano i numerosi stemmi presenti nelle abitazioni più antiche raffiguranti la mezzaluna[4].
Età contemporanea
In seguito all'eversione feudale venne istituito nel 1811 il distretto di Avezzano di cui fece parte il circondario di Pescina e con esso Bisegna, unito al comune di Ortona dei Marsi insieme alle ville di Aschi e San Sebastiano. Nel 1829 venne istituito il comune autonomo di Bisegna a cui fu annessa la frazione di San Sebastiano dei Marsi[12].
Lo stemma comunale è stato riconosciuto con DCG del 28 novembre 1941.[14]
Nello stemma sono raffigurati tre crescentimontanti d'oro, divisi da una pergola in filetto d'argento; nel capo di porpora una rocca, circondata da un ramo di alloro e uno di quercia legati da un nastro con i colori nazionali, sostituisce quello che fu il capo del Littorio presente all'epoca della concessione.[15] Motto: Visinium Marsorum arx ("Bisegna rocca dei Marsi").
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa parrocchiale edificata ex-novo dopo il terremoto del 1915 che distrusse l'originario edificio di culto risalente tra il XIV e il XV secolo. Nei primi anni duemila è stato avviato un progetto di adeguamento e valorizzazione iconografica attraverso la realizzazione di un ciclo di affreschi[16].
Chiesa di San Giovanni Battista
Luogo di culto, edificato secondo la tradizione orale dai monaci benedettini di Sant'Angelo in Valleluce nei pressi del contemporaneo comune laziale di Sant'Elia Fiumerapido (FR). Devastato nel corso del XV secolo l'eremo venne riedificato nella prima metà del Cinquecento. Vicino all'edificio di culto si trovano anche una piccola grotta e un fontanile[17][18].
Chiese di San Pancrazio, Santa Maria delle Grazie (Santa Gemma), San Sebastiano al fiume, Madonna di Loreto a San Sebastiano dei Marsi.
Torre dell'orologio, torre campanaria dell'originaria chiesa di Santa Maria Assunta[7].
Architetture civili
Resti del palazzetto gentilizio settecentesco[19].
Architetture militari
Torre medievale edificata a cominciare dalla metà del XII secolo. È parzialmente inglobata nei resti del palazzetto gentilizio[20].
Aree naturali
Sorgente della ferriera
Vicino ai ruderi della ferriera marsicana a San Sebastiano dei Marsi si trova la sorgente naturale omonima nei pressi della quale, dagli anni sessanta, venne costruito l'acquedotto e un sistema di sollevamento dell'acqua che dal fiume Giovenco viene in parte deviata a San Demetrio ne' Vestini e nella conca aquilana[21]. Non distante si trova la sorgente della Pulciara.
Cammino della bauxite
Uno degli anelli di congiunzione della rete sentieristica della Via dei Marsi è il "cammino della bauxite" che si snoda tra i comuni di Villavallelonga, Lecce nei Marsi e Bisegna, attraversando i territori montani posti a sud, sud est della piana del Fucino[22].
Grotta di San Giovanni con la piccola chiesa romitorio[23]
Nella frazione di San Sebastiano dei Marsi si trova il museo istituito nel 1997. Inizialmente dedicato agli insetti del parco, si occupava di sviluppare le attività didattiche volte a far conoscere gli insetti che vivono nell'area protetta. La presenza quasi costante del plantigrado nel centro urbano e nei pressi del paese ha spinto l'ente gestore del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise a focalizzare l'attività didattica sull'orso bruno marsicano. Il museo, presenta tre sale espositive ed aree didattiche riservate soprattutto alle scolaresche[28].
^abcCenni storici di Bisegna, su valledelgiovenco.it, Valle Del Giovenco. URL consultato il 24 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2017).
^ Giovanni Nardone, San Giovanni Battista, su bisegna.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2015).
^Bisegna: emergenze culturali (DOC), su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 2 maggio 2017.
^Torre di Bisegna, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 2 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
^ Ermanno Grassi e Pino Coscetta, La Ferriera, su bisegna.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 7 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2018).
^ AA. VV., La Via dei Marsi: una rete di percorsi per conoscere storia, cultura e paesaggi della Marsica fucense, in Reticula, ISPRA, 2018, pp. 72-77.
^Grotta di San Giovanni, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
^Sospensione della giunta da luglio 2017 a settembre 2017. Nomina del Comm. pref. Giovanni Todini. Commissario Bisegna Dr. Todini, su prefettura.it, Prefettura dell'Aquila, 10 luglio 2017. URL consultato il 30 luglio 2021. Roberto Raschiatore, Torna il sindaco e per l'orsa finisce il digiuno, su ilcentro.it, Il Centro, 9 settembre 2017. URL consultato il 30 luglio 2021.