Brenna deriverebbe dal celticoBren, ossia "capo".[5] Alla stessa lingua si attribuisce il toponimo della frazione Olgelasca, "prato recintato".[5]
Storia
Alcuni scavi effettuati nella frazione Olgelasca hanno riportato alla luce alcune tombe di epoca romana.[5]
Al tempo della Signoria di Milano, gli Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346 riportano “el locho da Brena con Pozolo” come tra le località che, all'interno della pieve di Mariano, è incaricato della manutenzione della strada "da Niguarda”[6].
Sotto il Ducato di Milano, a Brenna esisteva un castello, ceduto da Galeazzo Maria Sforza al fratello Polidoro, poi da quest'ultimo al cancelliere Giovanni Molo e, infine, a Francesco Pietrasanta.[5] Del castello non rimane tuttavia oggi alcuna traccia. Feudo dapprima dei Fossati e poi dei Pietrasanta,[5] Brenna seguì poi le sorti del resto della pieve di Mariano, dapprima affidata alla famiglia Marliani (1450) e poi ai Giussani (1583[5]).[6] Il comune venne di nuovo infeudato ai Marliani nel 1590, per poi passare ai Crivelli dal 1683 e fin'oltre la seconda metà del XVIII secolo. Nel 1751 il territorio di Brenna si estendeva già ai cassinaggi di “Borlasco superiore”, “Borlasco inferiore”, “della Cà”, “della Canova”, “Pizzolo superiore” e “Pizzolo inferiore”[6]. Sei anni più tardi il comune di Brenna viene attestato come comprensivo di quello di Olgelasca e denominato come "Comune di Brenna con Olgelasca e Pozzolo"[7]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 maggio 1978.[11]
«D'azzurro, alla torre d'argento, chiusa, finestrata e murata di nero, merlata di tre alla ghibellina, accostata a destra da una pianta di grano e a sinistra da una di mais al naturale, il tutto su terrazza di verde e sormontata da quattro corone all'antica d'oro, ordinate in fascia nel capo. Ornamenti esteriori da Comune.»
Le quattro corone simboleggiano il passato dominio su queste terre delle famiglie feudatarie dei Mandelli, Marliani, Giussani e Crivelli. Nella torre è raffigurata un'antica roccaforte di cui oggi non rimane alcuna traccia. Le piante di grano e di mais ricordano l'origine rurale del borgo, un tempo centro esclusivamente agricolo.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Sant'Adriano, edificio romanico[12][13] databile all'XI secolo.[14] Al suo interno, conserva un affresco risalente all'inizio del XII secolo e raffigurante il santo titolare[12].
Chiesa di San Gaetano,[15] parrocchiale della località Castello sin dal 1560, anno in cui al canonico Bernardino Casati vi fu concesso di iniziare a celebrare messa. Fino ad allora, l'unica parrocchiale del territorio era la infatti la chiesa di Sant'Antonio, situata a Pozzolo.[5] La chiesa di San Gaetano, che all'epoca era dedicata ai santi Gervasio e Protasio ed era piuttosto piccola, fu successivamente ampliata.[5]
Chiesa della Beata Vergine Maria di Loreto (XX secolo)[16]
Annalisa Borghese, Brenna, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 106.
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.