Il comune di Pognana Lario fa parte della Comunità Montana Triangolo Lariano.
Geografia fisica
Il territorio comunale si estende dalle rive del Lario ai 1417 m s.l.m. del monte Preaola ed è diviso a metà dal vallone di Rovasco[4].
Origini del nome
Il suo nome deriva dal nome latino di persona Apponius, con l'aggiunta del suffisso -anus. La specifica si riferisce alla denominazione dotta del lago di Como.
Storia
Alcune tombe a inumazione riportate alla luce a Pognana testimoniano che il territorio fosse già abitato in epoca romana[4].
In età medievale Pognana costituiva un borgo fortificato[4]. L'antico borgo si trovava nella località oggi detta Castello, situata a valle del piazzale di Canzaga[5].
Durante il Ducato di Milano, il comune di Pognana fece parte della pieve di Nesso, feudo di Lucrezia Crivelli dal 1497 e della famiglia Casnedi dal 1647[6][7] fino al 1787, anno della morte dell'ultimo erede maschio che determino il ritorno del feudo tra le disponibilità della Regia Camera del Ducato.[8]
Già nel primo quarto del XVI secolo Pognana formava un unico comune con la località di Quarzano, la quale risultava formare un'entità comunale a sé stante già nel 1335.[6] Nel 1751 l'unione amministrativa risultò comprendere anche Canzaga.[6][7] Nello stesso anno, il territorio comunale comprendeva anche il cassinaggio di Rippa.[6][7]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica il 9 agosto 1978.
«Di rosso, al gallo d'oro, ardito, su di un lago d'azzurro, ondato d'argento, cantante ad un soleorizzontale destro d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il sole è un'allusione all'ottimo clima di cui gode la zona; il gallo ricorda gli allevamenti di polli diffusi nel comprensorio comunale; lo specchio d'acqua nella parte inferiore è ovviamente il lago di Como su cui si affaccia il paese.
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
La Chiesa della Santissima Trinità[4], con dignità parrocchiale[12] risale al XVIII secolo[13]. Costruita tra il 1723 e il 1744,[5] fu consacrata nel 1764[4].[14] Internamente, conserva oggetti liturgici risalenti al Seicento[5], oltre a una serie di opere donate da una locale famiglia di commercianti emigrati a Günzburg. Tra queste donazioni spiccano una tela di Januarius Zick del 1766, raffigurante San Giuseppe col Bambino, e una Trinità dell'arognese Innocenzo Colomba.
Resti delle fortificazioni medievali, tra cui, nella parte bassa del paese, un sottopassaggio dotato di barbacani.[4]
"Castello" (XVIII sec.), dimora settecentesca situata nei pressi della chiesa della Santissima Trinità.[5]
"Buco di Premen", fessura nella roccia che mette in comunicazione con la Valassina la mulattiera verso la Colma della Guardia[4].
In località Rovasco
La Chiesa di San Miro[15], risalente al XII-XIII secolo[13][16], nella seconda metà del Quattrocento fu oggetto di importanti ristrutturazioni che comportarono un ampliamento della struttura, grazie a una modifica della pianta e a un innalzamento del soffitto[16]. Esternamente, si presenta con una facciata a capanna[16]. Sul fianco destro si innesta un campanile, mentre il sinistro è decorato da affreschiprotoromanici che raffigurano un Santo frate e un San Cristoforo con due angeli[16]. Un San Cristoforo affrescato si trova anche all'interno della chiesa, ove si conserva altresì un affresco raffigurante una Madonna col Bambino.[5] All'interno è inoltre visibile un arco in stile romanico.[17] La particolare dedicazione lascia supporre a un passaggio da parte di san Miro durante il suo pellegrinaggio da Canzo a Sorico[4].
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Note
Annotazioni
^Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.
Fonti
^Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).