Nella stagione 1978-1979 in Coppa del Mondo colse otto podi con due vittorie e fu 3º nella classifica generale e 2º in quella di slalom speciale, a 12 punti dal vincitore Stenmark; a Lake Placid subì un grave infortunio, che compromise in parte la sua stagione[1][3].
Nella stagione 1980-1981 in Coppa del Mondo ottenne undici podi con sei vittorie e vinse la sua prima coppa di cristallo generale con 266 punti, 6 in più di Stenmark; fu inoltre 3º nella classifica di slalom gigante, 2º in quella di slalom speciale (a 23 punti da Stenmark) e vinse nuovamente quella di combinata.
Nella successiva stagione 1981-1982 i suoi podi in Coppa del Mondo furono venti, con otto vittorie (tra le quali quelle in classiche dello sci alpino come gli slalom speciali del Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio e della Männlichen/Jungfrau di Wengen e lo slalom gigante di Kranjska Gora) e si aggiudicò la sua seconda Coppa del Mondo generale con 98 punti di vantaggio su Stenmark; vinse anche le Coppe del Mondo di slalom gigante e di slalom speciale, superando Stenmark rispettivamente di 4 e di 10 punti, e, per la terza volta, la classifica di combinata. Ai Mondiali di Schladming 1982, sua ultima presenza iridata[3], non ottenne invece piazzamenti di rilievo.
Stagioni 1983-1984
Anche nella stagione 1982-1983 vinse la Coppa del Mondo generale (con 67 punti di vantaggio su Stenmark), quella di slalom gigante (con 7 punti di vantaggio su Stenmark e Max Julen, secondi a pari merito) e la classifica di combinata; salì sul podio dodici volte, con sei vittorie: tra queste figurarono la prestigiosa combinata dell'Hahnenkamm di Kitzbühel e l'ultimo successo di Mahre in Coppa del Mondo, il 19 marzo nello slalom gigante di Furano. Mahre divenne così il terzo atleta a vincere tre coppe di cristallo generali consecutivamente, dopo Gustav Thöni e Stenmark.
La prestigiosa carriera dello sciatore fu coronata in occasione dei XIV Giochi olimpici invernali di Sarajevo 1984, sua ultima presenza olimpica, che videro Phil e Steve Mahre piazzarsi rispettivamente primo e secondo nello slalom speciale; Phil fu inoltre 8º nello slalom gigante. In quella stessa stagione 1983-1984 in Coppa del Mondo fu 15º nella classifica generale e colse tre podi, l'ultimo il 6 marzo a Vail in slalom speciale. Si ritirò assieme al fratello al termine di quella stessa stagione (l'ultima sua gara fu lo slalom gigante di Coppa del Mondo disputato a Vail il 7 marzo e chiuso al 18º posto); contribuì alla loro precoce decisione (avevano 27 anni) anche l'amarezza provata per la squalifica subita in occasione dello slalom speciale di Parpan del 16 gennaio, a causa di uno scambio di pettorale con Steve, e per la campagna stampa denigratoria che ne seguì, nonostante la solidarietà manifestata dai colleghi[1].
Stagioni 2007-2009
Dal 2007 al 2009 Mahre riprese l'attività agonistica partecipando ad alcune gare FIS negli Stati Uniti; il 5 gennaio 2007 nello slalom gigante FIS di Mammoth Mountain si classificò in 2º posizione, preceduto da Errol Kerr e seguito da Greg Bartels: due sciatori entrambi di ventinove anni più giovani di lui.
L'ultima gara della carriera di Mahre fu lo slalom gigante FIS disputato a Park City il 4 gennaio 2009, nel quale uscì durante la prima manche.
Altre attività
Dopo il ritiro, dal 1988 al 1990 prese parte al circuito professionistico nordamericano (Pro Tour)[3] e si dedicò assieme a Steve all'automobilismo[1]; in seguito i fratelli Mahre divennero titolari di un centro di allenamento a Park City, nello Utah[4].
^(EN) Phil Mahre, su olympedia.org. URL consultato il 18 settembre 2022.
^abcdefg(EN) Phil Mahre, su skihall.com. URL consultato il 18 settembre 2022.
^(EN) Mahre Training Center, su mahretrainingcenter.com. URL consultato il 18 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2005).
^La Coppa del Mondo di combinata in quelle stagioni non venne assegnata; Mahre quindi vinse quattro volte la classifica di combinata senza ricevere alcun trofeo.