Prima di cinque figli, nasce a Padova nel 1938 da Michele Arslan - medico nato anch'esso a Padova da padre armeno e madre italiana - e da (Maria) Vittoria Marchiori. I fratelli sono: Paola, docente di biochimica e patologia chimica; Gianni; Edoardo, luminare nella cura dei disturbi dell'orecchio; Carlo. Suo zio fu lo storico dell'arte Yetwart "Wart" Arslan.
La madre era nata a Lendinara nel 1914, ultima ed unica femmina di quattro fratelli; il padre, Carlo Marchiori, era ingegnere, ed il nonno, Giuseppe Marchiori, era ingegnere e politico e fu volontario garibaldino nel 1866 e secondo Direttore Generale della Banca d'Italia dal 1894 al 1900. Suo nonno paterno, il cui nome era originariamente Yerwant Arslanian, era nato il 23 maggio 1865 a Kharpert (oggi cittadina turca nota con il nome di Harput) da Hamparzum Arslanian e da Iskuhi Kardiashian.[2] Yerwant cambiò poi il cognome familiare da Arslanian ad Arslan nel 1923.
È autrice di saggi sulla narrativa popolare e d'appendice (Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento) e sulla galassia delle scrittrici italiane (Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra '800 e '900).
Attraverso l'opera del grande poeta armeno Daniel Varujan - del quale ha tradotto le raccolte Il canto del pane e Mari di grano - ha dato voce alla sua identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio armeno (Metz Yeghèrn, Il genocidio degli Armeni di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni).