Occupa la 1ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo sia nella lista pubblicata dalla rivista World Soccer[35] che in quella stilata dall'IFFHS.[36] Quest'ultima rivista lo ha posizionato di conseguenza primo nella classifica dei migliori calciatori sudamericani del XX secolo[37] mentre la FIFA lo ha invece piazzato al primo posto nella classifica dei migliori numeri dieci della storia del calcio.[38][39]
«Pelé vede il gioco suo e dei compagni: lascia duettare in affondo chi assume l'iniziativa dell'attacco e, scattando a fior d'erba, arriva a concludere. Mettete tutti gli assi che volete in negativo, poneteli uno sull'altro: esce una faccia nera, un par di cosce ipertrofiche e un tronco nel quale stanno due polmoni e un cuore perfetti»
Pelé nel corso della sua carriera si è dimostrato un calciatore completo, capace di coniugare tecnica e abilità atletiche,[26] intelligenza e velocità, precisione nei passaggi e senso del gol.[19][49] A tal proposito, si ricorda che segnò cinque reti in un solo incontro in almeno sei occasioni, realizzò quattro gol in una singola partita trenta volte ed aggiunse a ciò novantadue triplette.[19]
Il repertorio di dribbling di Pelé includeva una particolare giocata che in Brasile viene chiamata drible da vaca; un esempio di questa si ebbe nella partita contro l'Uruguay del Mondiale del 1970, quando l'attaccante lasciò passare il pallone – senza toccarlo – verso un lato del portiereLadislao Mazurkiewicz e si lanciò su quello opposto, disorientando l'avversario.[19][50] Abile con entrambi i piedi,[51][52] Pelé fu anche un eccelso colpitore di testa, nonostante la statura relativamente ridotta; nella finale della citata edizione dei Mondiali di calcio marcò un gol effettuando un balzo da atleta.[19] Era inoltre un ottimo tiratore di calci piazzati: nell'arco della sua carriera ha infatti realizzato ben 70 reti su calcio di punizione che lo rendono il secondo miglior realizzatore di punizioni di sempre dietro al solo Juninho Pernambucano.[53]
Carriera
Club
Inizi
Figlio dell'ex calciatore Dondinho (all'anagrafe João Ramos do Nascimento; 1917-1996), che terminò la propria carriera a causa di un infortunio al ginocchio, e di Maria Celeste Arantes (20 novembre 1922 - 21 giugno 2024),[54] Edson fu inizialmente soprannominato Dico dai suoi parenti.[55] Era il maggiore di tre figli, prima del fratello Jair (soprannominato Zoca, anch'egli calciatore; 22 luglio 1942 - 25 marzo 2020) e della sorella Maria Lucia. A 5 anni, nel 1945, si trasferì con la famiglia a Bauru. Da bambino si guadagnò compensi extra lavorando come lustrascarpe; quando il padre gli disse di giocare a calcio, vista la povertà della famiglia inizialmente non poté comprare un pallone, ma giocò solitamente con un calzino o degli stracci riempiti con carta e legati con un laccio, oppure con un frutto di mango.[56]
Fu in quel periodo che un suo compagno di scuola gli diede il soprannome Pelé (secondo uno dei film autobiografici su Pelé, tra questi ragazzi c'era anche José Altafini; tuttavia lo stesso giocatore smentì quest'ipotesi[57]). Il nomignolo gli fu dato per farlo arrabbiare, poiché Pelé pronunciava Pilé il nome del portiere Bilé.[58] Sebbene egli non abbia mai nascosto di non gradirlo, esso rimane l'appellativo con cui è stato consegnato alla storia del calcio. In realtà, Pelé ricordò sempre con orgoglio come il suo vero nome, cioè Edson, con il quale preferiva essere chiamato, gli fu imposto in onore di Thomas Edison.[7] La prima squadra in cui giocò Pelé fu il Bauru, squadra dilettantistica locale, ma a breve fu notato da Waldemar de Brito, ex nazionale brasiliano degli anni trenta e quaranta, che all'età di 15 anni lo convinse a fare un provino per il Santos.[59]
Santos
Nel 1956 Waldemar de Brito disse alla dirigenza del Santos che quel ragazzino di 15 anni sarebbe diventato il miglior calciatore del mondo.[60] Pelé raggiunse così le giovanili del Santos e vi giocò per una stagione prima di approdare in prima squadra. Pelé debuttò con la maglia del Santos il 7 settembre 1956 in amichevole contro il Corinthians de Santo André,[61] subentrando a Del Vecchio e segnando al 36º minuto un gol nel 7-1 finale per la squadra di Santos.[62]
Nel 1957, all'inizio della stagione, Pelé, che fu soprannominato Gasolina in onore di un cantante brasiliano,[55] fu inserito stabilmente come titolare della prima squadra e, all'età di soli 16 anni, divenne il capocannoniere del Campionato Paulista.[63][64] Dieci mesi dopo aver firmato il suo primo contratto professionistico il ragazzo fu anche convocato in Nazionale.
Sia dopo il Mondiale 1958 che quello del 1962, diverse squadre europee offrirono cifre importanti per acquistare il giovane giocatore, fra cui il Real Madrid, la Juventus e il Manchester United;[65] nel 1958 l'Inter riuscì persino a fargli stipulare un regolare contratto, ma Angelo Moratti si vide costretto a stracciarlo in seguito a un'aggressione subita dal presidente del Santos a opera di un tifoso.[66] Nel 1961, comunque, il governo del Brasile dichiarò Pelé "Tesoro nazionale" per evitare qualsiasi possibile trasferimento.[19]
Il 22 novembre 1964, nella gara Santos-Botafogo (11-0), batté otto volte il portiere Machado, stabilendo il nuovo record di marcature in una sola partita del Campionato Paulista, che in precedenza apparteneva ad Arthur Friedenreich con i sette gol realizzati nel 1929.[67] Il 19 novembre 1969 Pelé segnò il 1.000º gol in carriera. La rete, chiamata familiarmente O Milésimo (Il Millesimo),[68] è stata realizzata contro Edgardo Andrada del Vasco da Gama su calcio di rigore allo Stadio Maracanã.[69]
Secondo Pelé il suo più bel gol fu quello segnato allo Stadio Rua Javari il 2 agosto 1959 in una partita del Campionato Paulista contro il Clube Atlético Juventus. Siccome non esiste una registrazione visiva di quella partita la rete è stata ricostruita con un'animazione a computer su richiesta dello stesso Pelé.[56][70] A ricordo di quel gol nell'agosto 2006 sono stati realizzati un busto e una targa all'esterno del Rua Javari. Nel marzo 1961, Pelé invece ha realizzato il cosiddetto gol de placa (gol da targa): una rete contro il Fluminense, ritenuta così spettacolare che fu realizzata una targa con una dedica al più bel gol mai segnato al Maracanã.[69]
Negli anni sessanta e settanta il Santos era considerata tra le squadre migliori del mondo, tanto che girava i continenti disputando amichevoli con innumerevoli squadre, una sorta di Harlem Globetrotters del calcio. Singolare è l'episodio avvenuto in Colombia in cui un arbitroespulseO Rei: il pubblico si imbestialì a tal punto che Pelé rientrò in campo e fu il direttore di gara stesso a dover abbandonare il rettangolo verde.[71] Per non parlare del fatto che nel 1967 le due fazioni che stavano combattendo la guerra civile in Nigeria siglarono una tregua di 48 ore per poter vedere giocare Pelé in amichevole a Lagos.[59] Questo episodio fu la testimonianza che la figura di Pelé trascese i confini sportivi più di qualunque altro atleta al mondo, entrando nella storia come una delle maggiori icone contemporanee.
Il 27 maggio 1971, allo stadio Lužniki di Mosca, partecipò alla partita d'addio di Lev Jašin, da lui considerato "un grande portiere ed un uomo dalla grandissima generosità".[72]
Pelé esordì con i Cosmos il 15 giugno 1975 in amichevole contro i Dallas Tornado (2-2), partita nella quale realizzò un gol e fu autore di un assist.[76] Con la squadra di New York riuscì a vincere l'edizione del 1977 del giovane campionato nordamericano di calcio. In tutte e tre le stagioni di militanza fu inserito nell'All-Star Team della NASL,[77] di cui fu nominato MVP nel 1976.[78]
Il ritiro
Il 1º ottobre 1977 Pelé concluse la sua carriera disputando un'amichevole tra Cosmos e Santos, le sue due squadre. La partita fu disputata in un Giants Stadium tutto esaurito e fu trasmessa dalle televisioni di 38 Paesi di tutto il mondo.[79] Il brasiliano giocò il primo tempo con i Cosmos e il secondo con il Santos.[80] Il match fu vinto dalla squadra statunitense: a segnare furono Reynaldo per l'1-0 del Santos e Pelé su punizione nella prima metà della gara e Mifflin, che all'intervallo aveva preso il posto dello stesso Pelé nelle file dei Cosmos, per il 2-1 finale. Durante l'intervallo i Cosmos ritirarono la maglia numero 10 di Pelé[81][82] e alla fine della partita O Rei, impugnando una bandiera del Brasile nella mano destra e una degli Stati Uniti in quella sinistra, fu caricato sulle spalle dai compagni di squadra e portato in trionfo fuori dal campo.[59] Dopo il suo ritiro J.B. Pinheiro, ambasciatore brasiliano presso l'ONU, dichiarò:[79][83]
«Pelé ha giocato a calcio per ventidue anni e durante quel periodo ha promosso l'amicizia e la fraternità mondiali più di qualunque ambasciatore»
Pelé si ritirò dal mondo del calcio dopo aver realizzato 1.281 gol,[42][43] che gli valsero il titolo di più grande goleador della storia del calcio. Arthur Friedenreich, secondo alcune fonti, forse anche per un errore di trascrizione, avrebbe segnato ancora di più: ben 1.329 reti dal 1909 al 1935,[84] ma a differenza di O Rei non esistono statistiche ufficiali per confermarlo e quindi per la FIFA il primato spetta a Pelé.[19]
Nazionale
Pelé debuttò nella Nazionale brasiliana il 7 luglio 1957, tre mesi prima del suo 17º compleanno, contro gli storici rivali dell'Argentina che in quell'occasione sconfissero il Brasile per 2-1. L'unica rete dei verdeoro fu messa a segno proprio da Pelé.[85]
Mondiale 1958
Pelé fu convocato dal CT verdeoro Feola per i Mondiali 1958 svoltisi in Svezia.[86] Pelé disputò la prima partita ai Mondiali contro l'Unione Sovietica nella fase a gironi. Era il più giovane del torneo e il più giovane ad avere mai giocato una partita della fase finale della Coppa del Mondo.[87][88] Realizzò il primo gol ai Mondiali contro il Galles il 19 giugno 1958, rete che determinò l'1-0 finale consentendo al Brasile di qualificarsi alle semifinali; con questa rete Pelè diventò il più giovane marcatore nella storia della Coppa del Mondo (17 anni e 239 giorni). In semifinale contro la Francia il 24 giugno Pelé segnò una tripletta che determinò il 5-2 finale. Grazie a queste reti diventò il più giovane marcatore nella storia della Coppa del Mondo a realizzare tre gol (17 anni e 244 giorni).[89]
Il 29 giugno 1958 Pelé scese in campo allo stadio Råsunda nella finale contro i padroni di casa della Svezia e a 17 anni e 249 giorni fu il più giovane calciatore a giocare una finale di Coppa del Mondo.[89] La Seleção sconfisse la Svezia per 5-2 aggiudicandosi il suo primo titolo mondiale, anche grazie a due reti di O Rei. Il primo gol di Pelé, un pallonetto a superare il difensore che lo marcava, seguito da un preciso tiro al volo, in seguito è stato scelto come uno dei più grandi gol nella storia della Coppa del Mondo.[41] A fine torneo Pelé poteva vantare sei gol realizzati in quattro partite giocate, secondo miglior marcatore a pari merito con il tedescoHelmut Rahn (che però giocò sei partite) e alle spalle del franceseJust Fontaine, che in quell'edizione realizzò ben tredici reti, segnando almeno un gol in tutte e sei le gare disputate dalla sua Nazionale.[90]
Il 30 maggio 1962 contro il Messico, prima partita dei Mondiali di Cile '62 ai quali il Brasile, guidato da Moreira, era qualificato di diritto in qualità di detentore del titolo, Pelé fu autore dell'assist per il primo gol di Zagallo e segnò il secondo che decretò il 2-0 finale dopo avere superato quattro difensori. Il 2 giugno, però, nella seconda gara contro la Cecoslovacchia, O Rei si infortunò mentre stava tentando un tiro da lontano e fu sostituito da Amarildo.[56] Pelé a causa di quell'infortunio dovette saltare tutte le altre gare della competizione, ma a guidare il Brasile verso il suo secondo titolo mondiale fu Garrincha.
Inizialmente Pelé non fu premiato con alcuna medaglia, non avendo disputato la finale, ma nel novembre del 2007 la FIFA annunciò che avrebbe consegnato una medaglia d'oro anche ai 122 componenti delle rose campioni del mondo prima del 1978 che non l'avevano ricevuta, quindi anche a O Rei per i Mondiali 1962.[92]
Mondiale 1966
Anche per i Mondiali del 1966 in Inghilterra il Brasile, alla cui guida era tornato Feola, era qualificato di diritto avendo vinto l'edizione precedente della Coppa del Mondo. Il torneo del 1966 fu contraddistinto da un gioco molto duro e Pelé fu uno dei giocatori che ne fecero le spese. Con la rete realizzata su punizione il 12 luglio contro la Bulgaria, prima gara dei verdeoro, O Rei divenne il primo giocatore a segnare in tre diverse edizioni dei Mondiali. Dopo quella partita, Pelé dovette fermarsi per recuperare da un infortunio al ginocchio subito per un rude intervento del difensorebulgaroŽekov e fu costretto a saltare il secondo match contro l'Ungheria, perso dalla Seleção per 3-1. Fu nuovamente disponibile per la terza gara del girone eliminatorio contro il Portogallo di Eusébio, ma diversi contrasti violenti dei difensori portoghesi (in particolare uno di João Morais),[93] tollerati dall'arbitroinglese McCabe, non essendo permesse sostituzioni lo costrinsero a giocare buona parte dell'incontro zoppicando.[94][95] Il Brasile fu nuovamente sconfitto per 3-1 e venne così eliminato al primo turno dei Mondiali per la prima volta dal 1934. Dopo la fine della manifestazione Pelé dichiarò che non avrebbe più giocato nella Coppa del Mondo.[56]
Quando fu chiamato dal CT nel 1969, Pelé rispose alla convocazione e disputò sei partite di qualificazione ai Mondiali del 1970 segnando altrettanti gol.
La squadra brasiliana che partecipò alla fase finale dei Mondiali settanta in Messico, che sarebbero stati gli ultimi per Pelé, fu guidata da Zagallo e fu radicalmente diversa da quella dei Mondiali 1966 anche per il ritiro di diversi giocatori quali Garrincha, Nílton Santos, Djalma Santos e Gilmar.[96] Il 3 giugno 1970, nella prima partita contro la Cecoslovacchia, Pelé segnò la seconda rete verdeoro del 4-1 finale su assist di Gérson, diventando il secondo giocatore della storia a segnare in quattro diverse edizioni della coppa del mondo (il tedescoUwe Seeler lo precedette di soli 3 minuti nella partita Germania Ovest - Marocco, iniziata in contemporanea. Seller segno al 56', Pelè al 59').[97] Il 10 giugno, nell'ultima partita della fase a gironi, O Rei realizzò una doppietta contro la Romania che, insieme al gol di Jairzinho, consentì ai verdeoro, comunque già qualificati, di vincere 3-2. Nei quarti contro il Perù, Pelé non andò a segno ma fornì l'assist a Tostão per la terza rete della Seleção (4-2 il risultato finale). Anche in semifinale contro l'UruguayO Rei non figurò tra i marcatori, ma fornì a Rivelino l'assist per il 3–1 finale. Il 21 giugno il Brasile affrontò in finale l'Italia, reduce dal successo per 4-3 dopo i supplementari contro la Germania Ovest. Fu proprio Pelé ad aprire le marcature al 18º minuto di gioco, segnando di testa su cross di Rivelino, realizzando poi anche gli assist per le reti di Jairzinho e Carlos Alberto. Con quel gol O Rei divenne il secondo calciatore a segnare in due diverse finali dei Mondiali dopo Vavá.[97] Il Brasile vinse per 4-1 (segnarono anche Gérson per i verdeoro e Boninsegna per gli azzurri), conquistando, come Pelé, il terzo titolo mondiale della sua storia e potendo così tenere definitivamente la Coppa Jules Rimet. Burgnich, difensore italiano che ebbe il compito di marcare O Rei in finale, dopo la partita dichiarò:[22][83]
«Prima della partita mi ripetevo che era di carne ed ossa come chiunque, ma sbagliavo»
Ritiro dalla nazionale
Pelé dopo la vittoria del Mondiale 1970 giocò altre quattro partite amichevoli con la Seleção, l'ultima delle quali il 18 luglio 1971 a Rio de Janeiro contro la Jugoslavia.
Nel 1976 Pelé fu convocato nella selezione degli Stati Uniti per una gara contro l'Italia (persa per 0-4). La gara era inserita nel programma del Torneo del Bicentenario dell'Indipendenza degli Stati Uniti.
Con la maglia del Brasile Pelé ha disputato in totale 92 partite[5] (67 vittorie, 14 pareggi e 11 sconfitte), realizzando 77 reti (miglior cannoniere della Nazionale brasiliana di sempre con una media 0,837 gol a partita) e vincendo tre Mondiali. Con in campo sia Garrincha che Pelé la Nazionale brasiliana non ha mai perso una partita.[98]
Dopo il ritiro
Terminata la carriera agonistica, Pelé, a differenza di molti suoi colleghi, preferì non fare l'allenatore di calcio.
È stato il primo personaggio sportivo intorno a cui è stato realizzato un videogioco, Pelé's Championship Soccer per Atari 2600 nel 1980[100][101], dall'anno successivo con il nome Pelé's Soccer[102][103]; gli è stato anche intitolato lo stadio di Maceió, l'Estádio Rei Pelé (in italiano Stadio Re Pelé), conosciuto anche come Trapichão e costruito nel 1970.[104]
Nel 1992 fu nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l'ecologia e l'ambiente[105] e nel giugno 1994 Goodwill Ambassador dall'UNESCO.[106] Nel 1995 il presidente brasiliano Cardoso lo nominò ministro straordinario per lo sport.[107] In questo periodo Pelé propose una legge per ridurre la corruzione nel calcio brasiliano, che divenne nota con il nome di "Legge Pelé".[108]O Rei ricoprì tale carica fino all'aprile del 1998, quando si dimise.[109]
Pelé è ritornato a ricoprire un ruolo nelle squadre di calcio nel 2002, quando è stato talent scout per gli inglesi del Fulham, squadra di Premier League.[110]
Ambasciatore per il calcio della FIFA e membro del Football Committee[111], è stato scelto per effettuare i sorteggi delle qualificazioni ai Mondiali 2002 in Giappone e Corea del Sud[112] e come ospite all'inaugurazione dei Mondiali 2006 in Germania insieme alla top modelClaudia Schiffer.[113] Ha inoltre supervisionato per la FIFA la stesura del FIFA 100, lista dei 125 calciatori viventi (123 uomini e 2 donne) considerati i migliori al mondo.[114]
Nel novembre 2007 è stato ospite d'onore ai festeggiamenti per il 150º anniversario dello Sheffield Utd, la più antica squadra di calcio ancora in attività, che ha disputato un'amichevole con l'Inter (finita 5-2 per i nerazzurri).[115] Pelé ha inaugurato una mostra nella quale veniva esposta al pubblico per la prima volta in quarant'anni la copia originale scritta a mano delle regole del calcio.[116]
Nonostante il suo vasto patrimonio, derivante in gran parte da attività extracalcistiche, dal 2008 è stato registrato presso la previdenza brasiliana come ex atleta professionista e da ottobre ha ricevuto una pensione mensile di quasi 3 000 real.[120]
Il 27 luglio 2011 è stato nominato, insieme all'argentinoLionel Messi e al messicanoHugo Sánchez, "Patrimonio storico-sportivo dell'umanità" dall'Ufficio internazionale del capitale culturale a seguito di un sondaggio popolare cui hanno partecipato 327 496 persone provenienti da 72 paesi diversi.[46][47]
I nipoti di Pelé, Octavio Felinto Neto e Gabriel Arantes do Nascimiento di 12 e 10 anni e figli di Sandra Regina Arantes do Nascimiento, riconosciuta da O Rei nel 1996, a partire da luglio 2011 sono entrati a far parte delle giovanili del San Paolo, dopo essersi messi in mostra con il Paraná.[126] Anche l'altro suo figlio Joshua, avuto a 56 anni, è un calciatore.[127]
Muore il 29 dicembre 2022 all'età di 82 anni per insufficienza multiorgano, come si legge nel bollettino medico dell'ospedale Einstein di San Paolo.[131][132] I funerali di Stato si svolgono a San Paolo il 2 gennaio 2023. È sepolto nel Memorial Necrópole Ecumênica di Santos.
Statistiche
Tra squadre di club e nazionale maggiore, Pelé ha giocato globalmente 816 incontri ufficiali segnando 757 reti, alla media di 0,93 gol a partita.[2][133]
Calciatore ad aver segnato più reti (654) in competizioni nazionali e statali di massima divisione (605 nei campionati[149], dei quali 6 in playoff e spareggi e 49 nel Torneo Rio-San Paolo) ed in assoluto con squadre militanti nei tornei di massima divisione (680).
Calciatore ad aver segnato più gol in campionato (o massima competizione nazionale) con la stessa maglia (568 gol nel Santos).
Calciatore ad aver segnato più gol con la stessa maglia in un club sudamericano (643 nel Santos).[150]
Maggior cannoniere della storia della Selecão insieme a Neymar e miglior media gol a partita in nazionale verde-oro (77 reti in 92 presenze, pari a 0,84 gol/partita) tra coloro che hanno messo a segno almeno 30 reti.
La FIFA gli riconosce il maggior numero di reti realizzate in assoluto in carriera[152] nonostante le sue marcature totali siano oggetto di dibattito e, stando ai dati ufficiali, non sia il più prolifico bomber della storia del calcio (1281 gol comprensivi di amichevoli, incontri non ufficiali e nelle giovanili, che si riducono a 757 accreditati).[153]
Unico nella storia ad aver segnato più di 70 gol tra club e nazionale in due annate (1958 e 1965).
^ab(EN) Pelé - All Data, su rsssf.com. URL consultato l'11 marzo 2021.(EN) Pelé - All Data, su rsssf.org. URL consultato l'11 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2023). Dal computo sono esclusi gli incontri disputati con le Selezioni Statali (come ad esempio quella Paulista), con la rappresentativa militare e la Pelé Cup del 1987.
^abComprese le partite Brasile-Selezione FIFA del 6 novembre 1968 e Brasile-Bulgaria del 26 aprile 1970, che rispettivamente la FIFA e la BFS, a differenza della CBF, non considerano ufficiali. Escluse tutte le altre amichevoli non ufficiali disputate con la Nazionale maggiore brasiliana. Se si comprendono anche queste il totale è di 113 partite e 95 gol.
^abIl certificato di nascita (nº 7095, foglio 123, libro 21-A dell'anagrafe di Três Corações) riporta il nome "Edison Arantes do Nascimento" e la data di nascita 21 ottobre 1940. Tuttavia, il certificato di battesimo indica come nome "Edson" e come data di nascita il 23 ottobre 1940: (PT) Adilson Barros, Certidão de nascimento de Pelé tem 'correção' no nome e erro na data, su globoesporte.globo.com, GlonoEsporte, 18 ottobre 2010. URL consultato il 23 ottobre 2010. Lo stesso Pelé, nella sua autobiografia, indica come errati i dati presenti nel certificato di nascita: (EN) Pele: The Autobiography, su books.simonandschuster.com.au, simonandschuster.com.au. URL consultato il 23 ottobre 2010.
^(PT) O triunfo do Rei Pelé, su br.sambafoot.com, sambafoot.com, 2 novembre 2005. URL consultato il 7 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2009).
^ Ingo Faulhaber, IFFHS, su iffhs.de. URL consultato il 19 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2012).
^Dei 34 vincitori, furono in 30 a esprimere il loro voto: Stanley Matthews, Omar Sívori e George Best si astennero, mentre Lev Jašin era deceduto. Ciascuno dei votanti poté esprimere cinque preferenze per un valore massimo di cinque punti: Pelé fu scelto come il migliore da 17 votanti, ricevendo quasi il doppio dei punti assegnati al secondo classificato, Diego Armando Maradona. Cfr. (EN) Karel Stokkermans, France Football's Football Player of the Century, su rsssf.com, 23 dicembre 2015. URL consultato il 31 gennaio 2016.
^abSecondo alcune fonti Arthur Friedenreich avrebbe realizzato 1.329 gol, ma non esistendo statistiche ufficiali la FIFA assegna il record a Pelé. Inoltre secondo RSSSF, con 1301 gol segnati, sarebbe soltanto ottavo nella classifica all-time dei marcatori in tutti gli incontri ufficiali e non. (EN) Classifica Cannonieri All-time, su rsssf.com. URL consultato il 12 marzo 2021.
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^Biografia, su pele.m-qp-m.com, Pelé, Olé!. URL consultato l'8 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2009).
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^ab(EN) Pele, su geocities.com. URL consultato il 10 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2009).
^Garrincha ha perso solo una partita con il Brasile, 1-3 contro l'Ungheria durante i Mondiali 1966, partita che Pelé non disputò per infortunio. Vedi (EN) Hall of Fame - Garrincha, su ifhof.com. URL consultato l'11 agosto 2008.
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^La cerimonia "apre" i Mondiali, su tgcom.mediaset.it, TGcom, 9 giugno 2006. URL consultato il 10 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2007).
^abNel 1957 il Campionato Paulista fu diviso in due, una fase di qualificazione e poi la Série Azul (per le prime 10 classificate) e la Série Branca (per le altre 10 squadra). Nella fase di qualificazione Pelé segnò 19 gol in 14 partite e nella Série Azul 17 in 15 incontri. Si veda (EN) Campeonato Paulista 1957, su rsssfbrasil.com, RSSSF Brasil. URL consultato il 26 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2010).
^abDi cui 3 partite e 2 gol negli spareggi per la determinazione del campione paulista contro il Palmeiras nel gennaio 1960. Si veda (EN) Campeonato Paulista 1959, su rsssfbrasil.com, RSSSF Brasil. URL consultato il 26 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2010).
^abLa parte finale della stagione fu giocata nel 1964.
^abLa parte finale della stagione fu giocata nel 1974.
^467 reti nel Campionato Paulista, 101 reti nel Campionato Brasiliano di Serie A - o nelle coppe ad esso equiparate - 31 reti nella NASL (regular season).
^Secondo RSSSF, con 1301 gol segnati complessivamente, sarebbe soltanto ottavo nella classifica all-time dei marcatori in tutti gli incontri ufficiali e non. (EN) Classifica Cannonieri All-time, su rsssf.com. URL consultato il 12 marzo 2021.
^(EN) Pele, Best Young Player ever, su fifa.com, 10 maggio 2006. URL consultato il 10 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2014).
^La FIFA, in occasione della prima assegnazione del premio, ha organizzato un sondaggio tramite Internet per scegliere il miglior giovane dei Mondiali fra il 1958 e il 2002
^Il torneo si svolse secondo una formula particolare la cui fase preliminare prevedeva che le squadre partecipanti fossero divise in quattro gironi denominati Modulo Blu, Modulo Giallo, Modulo Verde e Modulo Bianco. Adhemar gareggiò nel Modulo Giallo, tuttavia alcune fonti considerano questo girone come "Seconda Divisione" e dunque secondo esse i capocannonieri furono Dill, Magno Alves e Romário, i quali gareggiarono nel Modulo Blu.