Sant'Angelo Lodigiano
Sant'Angelo Lodigiano (Sant'Angel in dialetto santangiolino) è un comune italiano di 13 286 abitanti[2] della provincia di Lodi in Lombardia. All'interno del territorio comunale scorre il fiume Lambro. I suoi abitanti vengono chiamati santangiolini o barasini. Geografia fisicaClimaA Sant'Angelo Lodigiano è attiva una stazione meteo gestita in collaborazione con il Centro Meteorologico Lombardo.[5] StoriaLe origini del borgo di Sant'Angelo sono da considerarsi estremamente antiche se si prende in considerazione innanzitutto il toponimo locale che sembrerebbe non avere alcuna traccia legata a chiese e monumenti dedicati a sant'Angelo sul territorio, ma piuttosto alla figura dell'arcangelo Michele (presente anche nello stemma comunale), fortemente venerato dai longobardi. Il centro abitato, a ogni modo, fu attestato per la prima volta tra il X e l'XI secolo, inscritto tra i possedimenti dell'antica abbazia di Santa Cristina di Olona[6], il vicino monastero di fondazione Longobarda. Grazie a questa posizione rilevante, già dall'inizio del XII secolo, il borgo divenne capopieve. Nel 1452 il borgo venne infeudato a Matteo Bolognini, che fece ampliare il possente fortilizio già presente come sede del proprio contado, grazie anche alla prestigiosa posizione di prefetto d'armi a Pavia dapprima a servizio dei Visconti e poi di Francesco I Sforza dal quale ottenne l'onore di aggiungere al suo nome quello di "Attendolo" come il capostipite degli Sforza appunto. Fu in questo periodo che iniziarono a proliferare di numerose cascine su tutto il territorio tra cui quelle di Molino, Portinaro, Belfugito, San Martino, Mezzano, Pedrina, Gibellina, Graminello, Domo, Cassina Nova, Marudino, Domodossola, Montebuono, San Felice, Monte Albano, Maiano, Galleotta, Battistina, Boffalora, Baselina, Ranera, Altra Ranera, Coda di San Pietro, Recopina, Branduzza, Borgo Santa Maria, Musella, Altra Boffalora, Bosco, Comune de' Poveri, Borgo di Santa Maria, Borgo di San Martino, Borgo di San Rocco con Massaglia, Galeotta con Resica, Bosarda, Domossola con Molino, Riviera della Cassinazza con Marudino e Cortesina, Cà de Frati, Favorita, Sant'Angelo di Fiorenza, Lissone, Riviera. Nel pieno della dominazione spagnola, il borgo era ancora infeudato istituzionalmente ai Bolognini mentre a livello fiscale esso era stato tripartito: una parte era rimasta in riscossione ai Bolognini, alla marchesa Talenti-Fiorenza e al cosiddetto "comune dei poveri". Alla metà del Settecento, il borgo contava 3 000 abitanti ma la situazione fiscale era stata normalizzata e ora per la tassazione il feudo dipendeva dalla vicina città di Lodi, sebbene molte istituzioni locali, per una questione di vicinanza geografica, utilizzavano statuti giudiziari e amministrativi del pavese e misure di conto milanesi. Quando l'imperatore Giuseppe II istituì le province dello Stato di Milano il 26 settembre 1786, Sant'Angelo Lodigiano venne compreso in quella di Lodi e uniformò tutti i propri costumi amministrativi a quelli del lodigiano. Il comune di Sant'Angelo fu inserito nel 1797 nel dipartimento del Ticino, e, nel 1805 la sua popolazione era salita a 5 819 abitanti e aumentò ulteriormente quando nel 1809 vennero aggregati a Sant'Angelo i comuni di Castiraga da Reggio e Vidardo, ridivenute autonome con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1864 Sant'Angelo assunse il nome ufficiale di Sant'Angelo Lodigiano[7], per distinguersi da altre località omonime. Il 16 gennaio 2004 viene attribuito a Sant'Angelo Lodigiano il titolo di città. Lista di personalità nate a Sant'Angelo Lodigiano. SimboliLo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 1996.[8][9]
«D'azzurro, all'angelo in maestà, capelluto d'oro, il viso, il collo, le gambe, i piedi, gli avambracci, e parte delle braccia di carnagione, vestito con la lorica d'argento, coprente il tronco, le spalle, la parte superiore delle braccia e con il gonellino di cuoio al naturale. L'angelo effigiato con le ali d'argento abbassate, le braccia aperte in sbarra e in banda, sostenuto dalla pianura di verde, le gambe attraversanti, accompagnato dalla casa di rosso, uscente dal fianco sinistro, fondata sulla pianura. Ornamenti esteriori di Comune (attualmente di Città).[10]»
«Drappo d'argento, ornato di ricami del medesimo, caricato dello stemma con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del comune (attualmente della città).» Onorificenze— D.P.R. del 16 gennaio 2004
Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseBasilica di Sant'Antonio Abate e Santa Francesca CabriniLa chiesa parrocchiale di Sant'Angelo Lodigiano è quella dedicata a Sant'Antonio abate e a Santa Francesca Cabrini, e porta il titolo di basilica. L'edificio attuale, eretto tra il 1928 e il 1938, venne realizzato sopra la precedente chiesa parrocchiale, la cui storia risale almeno al 1210 quando essa viene citata per la prima volta come ubicata al centro dell'abitato locale e già dotata di un arciprete nella figura di tale "Gerardo". La chiesa originaria venne demolita e ricostruita nel XV secolo sulla pianta della precedente e nel 1535 venne dedicata a Sant'Antonio abate. Chiesa di San BartolomeoUna prima chiesa nel luogo ove attualmente sorge quella dedicata a San Bartolomeo era già presente nel XIII secolo col titolo di "San Martino in Stabiello" (patrono che poi diede nome anche al quartiere omonimo dove la chiesa è inserita).[11] La chiesa venne ricostruita nel XVI secolo e dedicata a San Bartolomeo. Qui ebbe luogo la fondazione del primo oratorio maschile della parrocchia di Sant'Angelo Lodigiano nel 1879. Chiesa di Santa Maria ReginaLa chiesa di Santa Maria Regina venne eretta a metà del Novecento presso la preesistente comunità di Cogozzo che, insieme a Sant'Angelo e San Martino in Stabiello, dopo l'anno mille formò un unico agglomerato urbano. Chiesa di San Carlo (frazione Ranera)Oratorio di San Giuseppe al LazzarettoRealizzata all'esterno del centro abitato di Sant'Angelo Lodigiano come luogo di ricovero per gli appestati durante le epidemie del XVII secolo, venne dedicata a San Giuseppe come patrono della "buona morte". L'edificio venne pesantemente rimaneggiato nel corso del Settecento, assumendo l'attuale forma poligonale, con muri perimetrali in mattone e copertura lignea del tetto. Architetture civili e militariCastello di Sant'Angelo Lodigiano
Torre Maestra
Mura Spagnole e Torre della Girona - complesso
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[12] Etnie e minoranze straniereSecondo le statistiche al 1º gennaio 2022 la popolazione straniera residente nel comune era di 2 926 persone, pari al 21,9% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[13] In termini percentuali, Sant'Angelo Lodigiano è il comune della provincia di Lodi con la più alta popolazione straniera, mentre in termini assoluti è secondo solo a Lodi. CulturaIstruzioneScuoleSul territorio comunale sono presenti due scuole primarie (la "R. Morzenti'" e la "C. Collodi"), una scuola secondaria di primo grado intitolata a Santa Francesca Saverio Cabrini e divisa in due sedi, e l'IIS "Raimondo Pandini". BibliotecheUna biblioteca è gestita dal Comune. MuseiIl Museo del Pane, istituito nel 1983 con sede all'interno del Castello Morando Bolognini.[14] CucinaIn occasione della festa del Patrono Sant'Antonio abate celebrato il 17 Gennaio, dalle pasticcerie e da alcuni fornai viene prodotto il dolce tipico ovvero le Offelle di Sant'Antonio,"Ufele de Sant’ Antoni" in dialetto lodigiano. Geografia antropicaFrazioniPossiedono lo status di frazione di Sant'Angelo le località di Domodossola, Galeotta, Ranera[15] e Maiano. Infrastrutture e trasportiIl Comune è interessato dal percorso della Strada statale 235 di Orzinuovi. Nel periodo a cavallo fra il XIX e il XX secolo Sant'Angelo Lodigiano era inoltre capolinea delle tranvie extraurbane per Lodi, Melegnano e Pavia. Il trasporto pubblico è effettuato da autolinee interurbane gestite dalle società STAR e Line, (le cui rispettive fermate sono in Viale Piave, Via XX settembre e Via Cavour), e da un servizio scolastico urbano, gestito dal Comune tramite la ditta Carminati. AmministrazioneSegue un elenco delle amministrazioni locali.[16]
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Note
Bibliografia
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