Provincia di Como (Lombardia austriaca)
La provincia di Como era una provincia della Lombardia austriaca, esistita dal 1786 al 1791.
Capoluogo era la città di Como.
La provincia continuò poi anche dal 1791 al 1797, ma riproponendo pedissequamente il vecchio Contado di Como.
Storia
La provincia fu creata nel 1786 all'atto della suddivisione della Lombardia austriaca in 8 province[1], create nel clima delle riforme giuseppine. Associava al tradizionale territorio comasco tutta la Riviera di Lecco per la prima volta da oltre mezzo millennio, unificando il bacino del Lario. La riforma, che andava a intaccare una situazione cristallizzata da secoli, fu tuttavia annullata dal nuovo imperatore Leopoldo II, fratello del precedente, nel 1791.[2]
Suddivisione amministrativa all'atto dell'istituzione (1786)
- Città di Como
- Borghi e Corpi Santi della città di Como
- pieve di Bellagio[3]
- pieve di Bellano[4]
- corte di Casale[5]
- Canzo, Carella, Caslino, Cassina di Mariaga con Boffalora, Molino della Rete, Morchiuso, Campolongo, Bindella e Caccaratti, Castel Marte, Longone, Mariaga, Penzano con Vignarca, Corneno e Galliano, Proserpio
- pieve di Dervio[6]
- pieve di Dongo[7]
- pieve di Fino[8]
- Asnago con Montesordo, Bernate con Guzza, Breccia con Lazzago, Bregnano con Puginate e Cassina Manigardi, Bulgorello, Cadorago, Caslino; Casnate con Baragiola, Cassina Rizzardi con Boffalora, Monticello e Ronco, Cermenate con Cassina Santa Croce e Cassina Lavezzara, Civello con Brugo, Fino con Bricoletta, Fiorenzola, Molino Rionca, Mornasco e Socco, Lomazzo con Manera e Bisago, Lucino, Luisago con Bricola, Maccio con Macciasca e Brusada, Minoprio, Montano con Casarico, Rebbio, Rovellasca, Vertemate con Rionca e Bunone
- pieve di Garlate[9]
- Bartesate con Mozzana, Biglio, Capiate, Consonno, Dozio, Galbiate, Garlate, Malgrate, Olginate, Pescate con Pescalina, Sala, Val Greghentino con Villa Val Greghentino, Parzano, Maglianico e Cassina Tajella, Valmadrera
- pieve di Gravedona[10]
- pieve d'Incino[11]
- pieve d'Isola[12]
- Argegno, Casasco, Cerano, Dizzasco con Muronico, Rovasco e Biazzeno, Pigra, Schignano, Colonno, Lezzeno, Sala, Ossuccio con Spurano
- pieve di Lecco[13]
- Acquate, Ballabio superiore, Ballabio inferiore, Belledo con Maggianico e Barco, Brumano con Forensi, Castello, Chiuso, Germanedo, Laorca con Malvero, Lecco con Pescarenico, Morterone, Olate con Bonacina, Rancio con Castiglione, San Giovanni alla Castagna
- pieve di Lenno[14]
- pieve di Mandello[15]
- squadra de' Mauri[16]
- pieve di Menaggio[17]
- Bene, Breglia, Croce, Grandola con Naggio, Velzo, Codogna, Corte e Cardano, Griante, Grona, Loveno con Nobiallo, Menaggio, Plesio con Barna
- pieve di Nesso[18]
- Brienno, Carate, Careno, Laglio, Lemna, Molina, Nesso, Palanzo, Pognana con Quarzano e Canzaga, Veleso con Erno, Zelbio
- squadra di Nibionno[19]
- pieve di Oggiono[20]
- pieve di Porlezza[21]
- squadra di Rezzonico[22]
- pieve di Sorico[23]
- pieve di Uggiate[24]
- Albiolo, Bizzarone, Cagno, Camnago con Bernasca, Casanova, Cavallasca, Caversaccio, Drezzo, Gaggino, Gironico al piano e Gironico al monte, Olgiate con Baraggiola e Somaino, Parè, Rodero, Ronago, Solbiate con Concagno, Trevano, Uggiate, Vergosa
- pieve di Vall'Assina[25]
- Asso, Barni, Caglio, Lasnigo, Magreglio, Onno, Pagnano con Gemù, Gallegno, Mudrone, Brazzova, Fraino e Megna, Rezzago, Scarenna, Sormano con Decinisio, Valbrona e Visino
- pieve di Valle Intelvi[26]
- pieve di Valsassina[27]
- Bajedo; Barzio; Barcone; Bindo; Casargo con Somadino e Codesino; Cassina; Concenedo; Cortabbio; Corte Nova con Prato San Pietro; Crandola con Vegno; Cremeno; Esino superiore; Esino inferiore; Gerro; Introbbio con Monte Varrone; Margno con Bagnala; Moggio; Narro con Indovero; Pagnona; Parlasco; Pasturo; Perledo con Bologna, Ghesazio, Regoledo, Gittana, Cestaglia, Tondello, Regolo e Vezzio; Pessina; Premana; Primaluna; Taceno; Vimogno; Vendrogno con Bruga, Mosnico, Mornico, Noceno, Comasira, Inesio e Sanico
- pieve di Val Solda[28]
- pieve di Valtaleggio[29]
- pieve di Varenna[30]
- pieve di Zezio inferiore[31]
- Albate con Trecallo, Baraggia, Muggiò ed Acquanegra, Camnago, Capiago con Cassina Franca, Civiglio con San Tommaso e Visigna, Grandate, Lipomo, Ponzate, Senna con Navedano e Bassone, Solzago, Tavernerio con Urago
- pieve di Zezio superiore[32]
Restaurazione del 1791
L'imperatore Leopoldo II annullò la riforma il 24 gennaio 1791, sia a livello istituzionale che territoriale.[33] Le 13 pievi lecchesi tornarono alla provincia di Milano, riportando Como alle sue storiche 13 pievi del 1516. Le guerre napoleoniche ribaltarono tuttavia la situazione solo sei anni dopo creando il dipartimento del Lario (1797).
Note
Voci correlate
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